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La dimenticanza rappresenta un aspetto inevitabile della vita umana, eppure spesso viene vista come un difetto. La frustrazione e la vergogna che sorgono quando si perde un ricordo o si fa fatica a richiamare un nome provocano interrogativi sulla natura della memoria. Tuttavia, secondo il neuroscienziato Sergio Della Sala, l’oblio riveste un ruolo cruciale e biologicamente necessario.
Il significato dell’oblio
Nel suo libro Perché dimentichiamo, Della Sala propone una nuova prospettiva, affermando che la dimenticanza non deve essere considerata semplicemente un errore della mente. Il termine stesso “dimenticare” deriva da “demens”, che significa “senza mente”, suggerendo una visione negativa. Tuttavia, Della Sala dimostra che dimenticare è una funzione cognitiva essenziale. Infatti, senza l’oblio, la memoria non potrebbe operare in modo efficace.
La funzione della memoria
La memoria non è progettata per mantenere ogni singolo dettaglio della vita. Essa si è evoluta per facilitare decisioni basate su esperienze passate e per preparare il futuro. Dimenticare consente di eliminare informazioni superflue, liberando spazio per nuove conoscenze più rilevanti per la sopravvivenza. Ad esempio, ricordare ogni singolo parcheggio può condurre a una perdita di orientamento. Scordare i dettagli meno rilevanti aiuta a concentrarsi su ciò che conta realmente.
I meccanismi della memoria
La memoria si basa su meccanismi complessi, in cui la dimenticanza riveste un ruolo cruciale. Quando si parla di ricordo, emerge il concetto di effetto recency: si tende a ricordare meglio le informazioni acquisite di recente, poiché non hanno ancora subito il processo di sbiadimento. Questo fenomeno permette un accesso rapido a ciò che è più utile in un determinato momento.
Dimenticare come manutenzione cognitiva
Un’eccessiva capacità di memoria comporterebbe il rischio di essere sopraffatti da un surplus di informazioni. Tale condizione comprometterebbe la nostra abilità di pensare e ragionare. Pertanto, dimenticare diventa una forma di manutenzione della memoria, che consente al cervello di filtrare e selezionare le informazioni essenziali. In questo modo, è possibile elaborare concetti e sintetizzare esperienze con maggiore efficienza.
Il legame tra emozioni e memoria
Le emozioni influenzano profondamente il modo in cui si ricordano le esperienze. Quando si vivono eventi intensi, come la paura o la gioia, tali esperienze vengono impresse nella memoria grazie all’attivazione di specifiche aree cerebrali. Tuttavia, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, i ricordi emotivi non sono sempre accurati. Studi su eventi traumatici, come quelli relativi all’11 settembre, hanno dimostrato che, sebbene le persone ricordino con chiarezza le emozioni provate, i dettagli contestuali possono risultare distorti o dimenticati.
Dimenticare è un atto creativo
Il processo di dimenticanza non è solo passivo; è un atto creativo. La mente, selezionando ciò che è essenziale, rielabora le esperienze e crea nuove rappresentazioni della realtà. In questo senso, dimenticare consente di affinare la comprensione del mondo, mantenendo solo le informazioni più utili per il presente.
Il valore della dimenticanza nel tempo
Col passare del tempo, la memoria subisce inevitabilmente dei cambiamenti. Tuttavia, saper dimenticare rappresenta un elemento cruciale per mantenere una mente attiva anche in età avanzata. Stimolando il cervello attraverso nuove esperienze e conoscenze, è possibile preservare una memoria efficace e agile. Ciò che rimane impresso nella mente è spesso il succo delle esperienze vissute, filtrato attraverso il personale modo di interpretare il mondo.
Imparare a dimenticare costituisce una competenza fondamentale nella vita quotidiana. Questo processo consente di orientarsi meglio nel presente e di preparare il futuro.



