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Negli ultimi tempi, la giurisprudenza italiana ha assistito a una svolta importante riguardo al ruolo delle farmacie nel sistema sanitario. In particolare, il TAR Lazio ha emesso due sentenze che ribadiscono la legittimità della farmacia dei servizi, chiarendo la sua funzione distintiva rispetto ai laboratori di analisi e agli ambulatori medici. Questo sviluppo rappresenta un passo significativo per il riconoscimento delle prestazioni di telemedicina e diagnostica di base.
Il contesto della disputa legale
Il conflitto legale tra laboratori di analisi e farmacie è emerso a causa delle normative che regolano le prestazioni sanitarie. I laboratori hanno contestato le disposizioni che consentono alle farmacie di erogare servizi diagnostici, sostenendo che ciò creasse una disparità di trattamento. Tuttavia, il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) ha evidenziato che le farmacie operano sotto un regime di concessione speciale, integrato nel Servizio Sanitario Nazionale (SSN).
Distinzione tra farmacia e laboratorio
I giudici hanno chiarito che non esiste sovrapposizione tra i ruoli delle farmacie e quelli dei laboratori. In particolare, il TAR ha sottolineato che la farmacia dei servizi non rappresenta un semplice laboratorio, ma un presidio sanitario fondamentale per garantire accesso e supporto alla salute della comunità. Tale funzione è cruciale per raggiungere obiettivi di salute pubblica, come il decongestionamento delle strutture sanitarie tradizionali, permettendo un intervento più tempestivo.
Il valore della telemedicina nelle farmacie
Un aspetto cruciale della sentenza riguarda i servizi di telemedicina offerti dalle farmacie. Tali servizi, come l’elettrocardiogramma e il monitoraggio della pressione, sono considerati essenziali per l’assistenza primaria e per la gestione della salute pubblica. I giudici hanno affermato che, attraverso la telemedicina, le farmacie possono contribuire a ridurre i tempi di attesa per gli accertamenti e migliorare l’efficienza del sistema sanitario.
Il ruolo del farmacista come intermediario
Il TAR ha chiarito che i farmacisti non svolgono attività medica, ma si configurano come intermediari qualificati. Questi professionisti sono formati per gestire attrezzature e locali conformi alle normative vigenti, facilitando l’accesso a servizi sanitari di qualità. La sentenza ha ribadito che i farmacisti sono sottoposti a una rigorosa disciplina professionale, che garantisce la qualità e la sicurezza delle prestazioni fornite.
Accoglienza della sentenza nel settore
La reazione nel settore è stata complessivamente positiva. Marco Cossolo, presidente di Federfarma nazionale, ha espresso soddisfazione per la decisione del TAR, sottolineando che questa conferma la legittimità della farmacia dei servizi e pone fine a polemiche infondate sulla loro validità. Questo sviluppo si inserisce in un contesto di anni di tentativi da parte di alcuni laboratori di ostacolare l’evoluzione del servizio farmaceutico, iniziati nel 2010.
La sentenza rappresenta, quindi, un chiaro messaggio: le farmacie sono strutture integrate nella rete sanitaria italiana, pronte a rispondere alle esigenze moderne di salute con rapidità e sicurezza. La giurisprudenza amministrativa ha aperto la strada a una maggiore collaborazione tra farmacie e Servizio Sanitario Nazionale, evidenziando il loro ruolo indispensabile nel panorama sanitario attuale.



