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Immagina di dover affrontare ogni giorno una sfida invisibile, una sorta di nemico che si nasconde in cibi che, per molti, sono innocui. È esattamente ciò che vivono le oltre 26.854 persone celiache nel Lazio, regione che ora si fa carico delle loro difficoltà con una nuova legge regionale dedicata alla celiachia. L’Associazione Italiana Celiachia Lazio (AIC Lazio) ha accolto con entusiasmo questo provvedimento, considerato un traguardo atteso da tempo e un segno di speranza per migliorare la qualità di vita di chi vive con questa patologia.
Un passo avanti per la comunità celiaca
La celiachia, anche se spesso sottovalutata, è una patologia autoimmune che colpisce una percentuale significativa della popolazione, con stime che parlano di un 2% non diagnosticato. Questo significa che il numero reale delle persone affette potrebbe essere ben più alto di quanto registrato. La nuova legge, quindi, non è solo un atto formale, ma un vero e proprio atto di giustizia sociale. Non è un caso che Angelo Mocci, presidente di AIC Lazio, l’abbia definita un simbolo tangibile della collaborazione tra la società civile e le istituzioni.
Le misure introdotte dalla legge
Tra le novità più significative, si prevede un miglioramento dell’accesso ai buoni alimentari, un passo che rappresenta un cambiamento epocale per chi deve seguire una dieta rigorosa senza glutine. Ma non finisce qui! La legge include anche misure per promuovere la formazione e l’informazione, essenziali per combattere la sottodiagnosi e garantire diagnosi tempestive. Insomma, un vero e proprio piano d’azione per sensibilizzare la popolazione e i professionisti della salute sulla gestione della celiachia.
La necessità di una diagnosi precoce
Italo De Vitis, presidente del Comitato Scientifico di AIC Lazio, sottolinea l’importanza di non abbassare la guardia. “La celiachia non è una semplice intolleranza” afferma, richiamando l’attenzione sulla necessità di una diagnosi accurata e di un regime alimentare rigoroso. Ogni caso diagnosticato può nascondere molti altri non ancora individuati, quindi è fondamentale continuare a lavorare per garantire a tutti l’accesso alle cure necessarie.
Un impegno collettivo per il futuro
Ma come si dice, l’unione fa la forza. Gianmarco Giorgetti, dell’Ospedale S. Eugenio e membro del Comitato Scientifico di AIC Lazio, aggiunge che è cruciale mantenere alta l’attenzione sulla corretta etichettatura dei prodotti senza glutine. La legge, quindi, non solo rappresenta un passo avanti per la salute dei celiaci, ma si configura anche come un’opportunità per creare una rete di supporto e inclusione. Dopotutto, una dieta priva di glutine è l’unica terapia per la celiachia, ed è fondamentale che tutti ne siano consapevoli.
In un mondo in cui il cibo è spesso al centro delle interazioni sociali, questa legge segna un cambiamento importante, un modo per garantire che nessuno debba sentirsi escluso a causa di una condizione medica. E allora, brindiamo a una legislazione che porta con sé la promessa di un futuro migliore!