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Negli ultimi anni, la digitalizzazione ha profondamente trasformato il settore sanitario, aprendo la strada a nuove pratiche e metodologie. Durante il convegno ‘Net-Health – Sanità in rete 2030’, tenutosi presso la Camera dei Deputati, esperti e rappresentanti delle istituzioni si sono riuniti per discutere le potenzialità offerte dall’intelligenza artificiale e dall’uso di dati sintetici. Questi strumenti non solo promettono di migliorare la qualità delle cure, ma anche di rendere i processi decisionali più rapidi e precisi.
Il potenziale dei dati sanitari in Italia
Secondo Pierluigi Russo, direttore tecnico-scientifico di Aifa, l’Italia possiede un vasto patrimonio di dati sanitari che, sebbene sia rilevante, non viene sfruttato appieno. Russo sottolinea che una gestione più efficace di tali dati potrebbe portare a decisioni più informate e appropriate, cambiando radicalmente l’approccio alla spesa sanitaria. La chiave è considerare questi dati come un investimento strategico piuttosto che un semplice costo.
Decisioni rapide e informate grazie ai dati sintetici
Guido Rasi, consulente del Ministro della Salute, ha evidenziato come l’uso di dati sintetici possa facilitare decisioni più veloci e precise. Questa innovazione rappresenta un passo avanti significativo nella medicina, poiché consente ai professionisti di operare in un contesto più informato. Francesco Saverio Mennini, capo del Dipartimento della Programmazione, ha illustrato iniziative già in atto nel Ministero della Salute, come la creazione di un registro unico per i dispositivi medici impiantabili e l’implementazione di modelli predittivi.
Standardizzazione e armonizzazione dei dati
Durante il convegno, è emersa la necessità di standardizzare i processi di validazione dei dati. Luisa Minghetti, direttrice del Servizio Tecnico Scientifico dell’Istituto Superiore di Sanità, ha sottolineato l’importanza di creare un framework standardizzato che consideri le specificità locali. Solo attraverso una armonizzazione dei dati a livello nazionale sarà possibile garantire un efficace funzionamento del sistema sanitario.
Performance e incentivi nel sistema sanitario
Walter Bergamaschi, direttore generale della programmazione presso il Ministero della Salute, ha evidenziato l’importanza di bilanciare gli incentivi legati alle performance con la necessità di mantenere coeso il sistema sanitario. È cruciale considerare il trend di miglioramento piuttosto che limitarsi a valutare i valori assoluti. Questo approccio garantisce un’equità nell’accesso alle cure e nell’uso delle risorse.
Gestione delle risorse e nuovi indicatori di performance
Antonietta Guerrieri, dirigente presso Agenas, ha sottolineato che la questione non riguarda tanto la quantità di risorse, quanto la loro gestione. Agenas è attivamente impegnata nello sviluppo di nuovi indicatori di performance, concentrandosi sull’efficienza economico-gestionale. Questa strategia mira a evitare che la richiesta di maggiori fondi diventi l’unica soluzione per affrontare le sfide del sistema sanitario italiano.
Novella Luciani, rappresentante del Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha evidenziato l’importanza di adottare un approccio coraggioso nell’assegnazione delle risorse. È essenziale considerare le diverse realtà del Paese e la loro mancanza di omogeneità. Una riflessione accurata su come e dove investire si rivela fondamentale per costruire un futuro migliore per la sanità italiana.



