Come superare la sindrome di Stoccolma

La sindrome di Stoccolma , quando il terrore si trasforma in amore. Probabilmente un meccanismo incosciente dettato dall'istinto di sopravvivenza.

La Sindrome di Stoccolma si riferisce ad uno stato psicologico causato da una persona che è stata vittima di un sequestro o una situazione di prigionia involontaria. Le persone che soffrono la Sindrome di Stoccolma mostrano sentimenti benevoli verso il loro sequestratore e possono addirittura arrivare a stabilire relazioni sentimentali con loro. Sviluppano una forma di dipendenza affettiva e psicologica verso l’aggressore, sottomettendosi volontariamente. Ma non è una scelta razionale. Gli esperti del tema suppongono che si tratti di un meccanismo incosciente di difesa, alleanza e solidarietà della vittima dettata dall’istinto della sopravvivenza. Un paradosso dettato dalla sopravvivenza. La Sindrome di Stoccolma fa anche allusione a situazioni di maltratto domestico, membri di sette, prigionieri di guerra, bambini vittime di abuso sessuale.

Come superare la Sindrome

A continuazione ti mostriamo come superare la Sindrome di Stoccolma. Naturalmente, si tratta di indicazioni generali che però potrebbero non essere utili allo stesso modo per tutti i soggetti.

Chi soffre di Sindrome di Stoccolma deve vedere uno specialista o uno psicologo per elaborare una strategia che gli permetta superare questa situazione. L’intervento di professionisti è fondamentale in questi casi.

Non insistere

Le persone con la Sindrome di Stoccolma non riescono a vedere la complessità della situazione. Non cercare di convincerla di ciò che succede, non provare ad obbligarla a cambiare idea. Semplicemente, parlale e spiegale con calma il tuo punto di vista. Evita che si irrigidisca e che si allontani da te, o peggiorerai solo la situazione.

Dimostrare affetto

Se conosci qualcuno che soffre di Sindrome di Stoccolma, dimostragli amore e supporto. Devi trasmettere fiducia perché non ti veda come un nemico. Così sarà più propenso a fidarsi di te e ad affidarsi a te, psicologicamente, piuttosto che al sequestratore.

Cerca di mantenere il contatto

Molte volte, in questa situazione, la persona tende ad isolarsi, perciò è importante mantenere viva la comunicazione. Non fare niente che possa considerare invadente.

Tranquillità

Spesso questa situazione genera impotenza. L’importante è mantenere la calma per evitare che questa persona si allontani e così pure l’aiuto che possiamo darle. Devi essere paziente, ti ascolterà se le trasmetti fiducia e comprensione.

Sii preparato

Cerca informazioni sul tema. Di frequente, i centri di salute locale offrono consulenza sul tema e possono aiutarti a risolvere questa situazione. Più ne sai, meglio è.

Ascolta

Se si sente a suo agio con te, ti parlerà della sua situazione. In questi momenti, devi controllare i sentimenti, senza mostrare rabbia né disperazione. Ascoltala e quando lo troverai necessario dalle la tua opinione, ma attento al modo in cui lo fai e a come lo dici per evitare che si metta sulla difensiva.

Questo articolo è meramente informativo: su Tuo Benessere non abbiamo la facoltà di prescrivere trattamenti medici né di fornire diagnosi alcuna. Visita un medico in caso di malessere.

Curiosità sulla Sindrome di Stoccolma

Infine, una piccola curiosità. Vi siete mai chiesti perché la Sindrome di Stoccolma porta questo nome? Il motivo risale al 1973, quando nella capitale svedese un uomo (poi raggiunto dal suo ex compagno di cella in prigione) ha rapito tre ragazze e un ragazzo. Gli ostaggi vennero tenuti prigionieri per sei giorni. Ma presto la polizia si accorse che avevano più paura delle forze dell’ordine che dei sequestratori. Addirittura, erano riconoscenti verso i rapitori che avevano in qualche modo “restituito loro la vita”.

Scritto da Brigitte Caturano

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