(Adnkronos) – Oltre 6 milioni di italiani soffrono di malattie oculari, un terzo dei quali presenta una riduzione della vista invalidante. Oggi però, nonostante esistano tecnologie avanzate, trattamenti innovativi e strumenti diagnostici precoci, solo l'1% della spesa sanitaria pubblica è dedicato all'oftalmologia. Un settore che risulta dunque marginalizzato tra le priorità del Ssn. Questo squilibrio produce ritardi nell'accesso alle cure, carenza di risorse e forte pressione sugli specialisti. Lo segnala l'Associazione pazienti malattie oculari (Apmo) nata nel 2022, che in occasione della Giornata mondiale della vista che si celebra ogni secondo giovedì di ottobre ha riunito a Roma istituzioni, società scientifiche, associazioni pazienti e aziende per il primo meeting nazionale Apmo. L'associazione invita tutti i portatori di interesse a "dialogare sulle strategie da mettere in atto per garantire accesso ai percorsi di cura, innovare in maniera sostenibile la salute visiva, sostenere la qualità della vita dei pazienti affetti dalle più comuni patologie oculari, con un'attenzione particolare al territorio". L'Apmo rilancia gli obiettivi della Carta della salute dell'occhio, documento di orientamento e promozione della prevenzione in ambito oftalmologico, realizzato nell'ambito della campagna per la prevenzione e il trattamento dei disturbi e delle patologie oculari 'La salute dei tuoi occhi. Non perderla di vista', promossa dall'associazione in collaborazione con Siso (Società italiana di scienze oftalmologiche) e con il patrocinio dell'Istituto superiore di sanità e dell'Intergruppo parlamentare Prevenzione e cura delle malattie degli occhi, e in sinergia con altre 18 tra associazioni pazienti e società scientifiche. Le attività del primo anno della campagna – che ha visitato 5 regioni (Lazio, Liguria, Lombardia, Puglia e Sicilia), con incontri istituzionali che hanno coinvolto i decisori e gli specialisti locali per analizzare punti di forza e criticità dell'assistenza e cura in ambito oftalmologico sul territorio, e con appuntamenti informativi e di screening territoriali – hanno registrato ottimi risultati, riferiscono i promotori, contribuendo ad aumentare la sensibilizzazione sulle patologie oculari. Gli incontri informativi hanno coinvolto oltre 400 persone, sottoposte a mini-screening per le più comuni patologie oculari: 1 su 5 è risultata"diagnosticata a rischio" a seguito del controllo. "Il bilancio della campagna è più che positivo, considerando che Apmo è nata di recente e tante sono le problematiche messe in campo e da affrontare – dichiara Francesco Bandello, presidente Apmo e direttore Unità Oculistica Irccs ospedale San Raffaele di Milano – Siamo consapevoli che questi primi risultati hanno un valore relativamente modesto rispetto alla possibilità di cambiare concretamente la realtà in cui operiamo. Qualcosa però si muove. Se guardo al futuro sono ottimista, auspicando che si riesca a mantenere l'attuale livello di attenzione, di sollecitazioni, di dialogo, perseverando sugli stessi obiettivi: la nostra associazione si propone di ricoprire, in questo senso, un ruolo di primo piano". Al congresso è intervenuto fra gli il ministro della Salute, Orazio Schillaci. La mattinata – si legge in una nota – ha previsto e tavole rotonde in cui si sono alternati i rappresentanti di istituzioni, società scientifiche, associazioni e aziende, oltre ai pazienti e agli specialisti. Temi centrali: l'accesso ai percorsi di cura e l'innovazione sostenibile. Nel pomeriggio la prima tavola rotonda è dedicata alla Carta della salute dell'occhio e alle problematiche assistenziali legate al territorio, la seconda alle principali malattie oculari e alla qualità di vita dei pazienti, mentre nella terza tavola rotonda ampio spazio al maxi tema retinopatie, maculopatie e miopia grave. "Accessibilità alla diagnosi precoce, alle terapie più innovative ed efficaci, avere le risorse per la migliore appropriatezza terapeutica": sono questi gli obiettivi che si propone Apmo e che muovono l'impegno dell'associazione verso un ruolo di "punto di riferimento nazionale per i pazienti con malattie oculari". "Apmp è cresciuta – rimarca Bandello – C'è stata un'evoluzione dovuta a due fattori: da una parte l'ascolto dei pazienti, dei bisogni, delle esigenze, dei problemi, per capire come aiutarli e dare risposte per offrire soluzioni; dall'altra la collaborazione con il mondo delle istituzioni, perché a questi interlocutori dobbiamo portare i problemi dei pazienti e cercare insieme di affrontarli secondo le modalità e le aspettative di maggiore interesse per i cittadini. Queste due anime proprio all'interno del congresso si incontrano e dialogano. In prospettiva, il nostro obiettivo è diventare sempre più numerosi e credibili e migliorare l'organizzazione delle diverse sedi regionali Apmo. Abbiamo bisogno di essere aiutati dalle istituzioni, perché i nostri pazienti non muoiono a causa di una malattia oculare, ma la perdita della vista terrorizza le persone più della morte e comporta gravissime disabilità; non curare – ammonisce lo specialista – si traduce in un aumento esponenziale di costi per il cittadino e il servizio pubblico".
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