Scabbia: sintomi, cura e incubazione

Come identificare e curare i sintomi della scabbia, quello che c'è da sapere sulla malattia dermatologica

Si tratta di una delle malattie dermatologiche e molto contagiose che affliggono l’essere umano: la scabbia. Il termine deriva dal latino “scabere” ovvero grattare. Questa malattia si manifesta nell’uomo con la presenza dell’acaro Sarcoptes scabiei, che s’infila sotto la nostra pelle moltiplicandosi. Proprio nel nostro strato corneo il parassita scava gallerie che fanno da tane, e questo porta appunto al classico sintomo: il prurito così come alla comparsa delle caratteristiche chiazze rosse.

Quali sono i sintomi della scabbia

Proprio come lascia intendere il nome, il principale sintomo della scabbia non è altro che il prurito, che si manifesta più o meno dopo 3 settimane dall’inizio del contagio. Nel caso in cui l’ospite abbia contratto anche in passato questa infezione, i sintomi si manifestano già dopo un paio di giorni perché il sistema immunitario è già pronto a reagire alla minaccia.

Il fastidioso sintomo del prurito inizia solitamente dagli spazi interdigitali come mani e glutei, per poi diffondersi divenendo sempre più grave nelle ore notturne. Ciò che si manifesta poi è la tipica lesione cutanea della scabbia: una sottile lesione lineare rilevata dal colore rosso-brunastro lungo qualche millimetro. Si tratta del percorso scavato dall’acaro femmina nella cute per deporre le uova, esso presenta ad un’estremità una protuberanza, dove si nasconde l’acaro.

Qual è la cura per la scabbia

Per curare la scabbia è necessario sottoporsi ad un trattamento antiparassitario locale, volto a scacciare acari, larve, ninfe e uova. Solitamente bisogna applicare una crema a base di permetrina al 5%, da applicare una volta su tutta la superfice cutanea (eccetto il volto) e da lasciare aderire alla cute per 8-12 ore. La cosa migliore è applicarla alla sera prima di dormire per poi sciacquarla via con la doccia della mattina seguente. Il trattamento va ripetuto dopo una settimana nel caso la scabbia non sia ancora passata del tutto.

Come alternativa sono prodotti validi anche il crotamitone in crema al 10%, da applicarsi per 3-5 giorni sull’intera superfice cutanea, o magari il benzoato di benzile in emulsione al 25%, questo da applicarsi ogni 12-24 ore. La scabbia è da considerarsi guarita se una settimana dopo il termine del trattamento scelto non ci sono più manifestazioni di infezione attiva (lesioni cutanee in fase attiva come possono essere i cunicoli o il prurito notturno) mentre è da considerarsi normale il “prurito post scabbioso” per 2-4 settimane.

Qual è il periodo di incubazione della scabbia

I segni ed i sintomi della scabbia non si manifestano che circa un mese dopo l’inizio del contagio. Il periodo di incubazione di questa malattia dunque oscilla tra 1 e 3 settimane, nel caso invece sia un caso di reinfestazione, anche in 1-4 giorni perché l’individuo è già sensibilizzato.

La scabbia si diffonde più facilmente in situazioni di grande affollamento e degrado sociale. Sostanzialmente l’acaro femmina, dopo essere stato fecondato sulla nostra superfice cutanea, inizia a scavare cunicoli nello strato corneo (quello più superficiale della pelle) nei quali depone circa 3-5 uova al giorno, per un periodo lungo 21 giorni, ovvero il ciclo di vita del parassita. Le uova nel giro di qualche giorno si schiudono, raggiungono la superfice cutanea dove si trasformano in ninfe e poi acari adulti in 10 giorni.

Scritto da Gabriele Vecchia

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