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Il 2 marzo, in un periodo di grande incertezza a causa della pandemia, una telefonata ha portato una notizia sorprendente. Una bambina di sei anni in Nuova Zelanda necessitava urgentemente di una sacca di sangue del cordone ombelicale, perfettamente compatibile, per affrontare una leucemia mieloide acuta. Le cellule staminali contenute in quel sangue rappresentavano la sua unica speranza di sopravvivenza. Grazie a un’efficiente organizzazione, la sacca è stata preparata e spedita, garantendo che le preziose cellule rimanessero a una temperatura ottimale durante il viaggio. La bimba ha ricevuto il trapianto e ora nutriamo speranze per la sua guarigione.
Questo evento straordinario è solo uno dei tanti esempi di come la Cord Blood Bank di Milano contribuisca a creare miracoli ogni giorno. Ilaria Ratti, la responsabile della banca, sottolinea l’importanza della donazione del sangue del cordone ombelicale, un gesto che avviene al momento della nascita e che può salvare vite umane.
Il valore del sangue del cordone ombelicale
Il sangue del cordone ombelicale ha un potenziale terapeutico notevole. Secondo Marco Grassi, ginecologo dell’Ospedale “C. e G. Mazzoni” di Ascoli Piceno, questo tipo di sangue può essere utilizzato per trattare diverse patologie, tra cui leucemie, linfomi e malattie non tumorali come la talassemia, l’aplasia midollare e le immunodeficienze congenite.
Le cellule staminali cordonali sono particolarmente utili anche per i pazienti in chemioterapia o sottoposti a radioterapia, poiché possono rigenerare il midollo osseo danneggiato durante questi trattamenti. La loro versatilità e capacità di rigenerazione le rendono una risorsa preziosa per affrontare una vasta gamma di malattie.
Il processo di donazione
In Italia, la donazione del sangue del cordone ombelicale è un processo semplice e sicuro. Ci sono attualmente 270 centri nascita attrezzati per la donazione, sparsi su tutto il territorio nazionale. Una futura mamma può procedere facilmente all’atto di donazione informandosi in anticipo e fornendo il consenso all’ostetrica durante il parto. Questo gesto altruistico è completamente gratuito e rientra nei servizi offerti dal Servizio Sanitario Nazionale.
Il prelievo avviene subito dopo la nascita, quando il neonato è già in sicurezza. Attraverso una puntura nel cordone ombelicale, il sangue viene estratto e analizzato. Se il campione è idoneo, viene congelato e inviato alla banca, dove verrà conservato e registrato a livello internazionale per un possibile utilizzo futuro.
Limitazioni e opportunità di donazione
Non tutte le nascite consentono la donazione del sangue del cordone ombelicale. Ad esempio, nei casi di nascita prematura o di malattie genetiche, il prelievo potrebbe non essere realizzabile. Inoltre, se la madre ha avuto febbre o ha fatto uso di sostanze stupefacenti, la donazione non può essere effettuata. Per informazioni dettagliate sui criteri di selezione, è possibile visitare il sito del Policlinico di Milano.
In Italia è consentita solo la donazione del sangue del cordone ombelicale. Per chi desidera conservarlo per uso personale, ci si deve affidare a banche private, spesso situate all’estero. Tuttavia, queste strutture non sempre garantiscono gli stessi standard di sicurezza e qualità. Un caso noto è quello di Cryo Save, una banca svizzera che ha fallito, lasciando molte famiglie in difficoltà dopo aver pagato per la conservazione delle cellule.
Donazione dedicata e speranze future
Esiste la possibilità di effettuare una donazione dedicata, in particolare per i neonati che hanno un fratello o una sorella gravemente malati e che potrebbero beneficiare delle cellule staminali. In questi casi, un comitato valuta la richiesta, e se approvata, la banca nazionale si occupa del prelievo e della conservazione secondo standard internazionali.
Ilaria Ratti evidenzia che le cellule da donazione autologa, cioè quelle prelevate da banche private per uso personale, non sono mai state utilizzate con successo. Questo perché potrebbe esserci il rischio che la patologia da trattare fosse già presente nelle cellule stesse. La donazione rappresenta così la strada più sicura per garantire che, in caso di necessità, si possa trovare un donatore compatibile.
La situazione attuale in Italia
Secondo un report del Centro Nazionale Sangue, le donazioni di sangue del cordone ombelicale in Italia hanno registrato una significativa diminuzione dal 2019. si sono raccolti solo 5.742 campioni, rispetto ai 9.676 del 2019. Questa flessione è dovuta a diversi fattori, tra cui l’aumento dell’uso di donatori aploidentici, ovvero parzialmente compatibili, come i genitori, che riducono la necessità di ricorrere a cellule staminali da cordone ombelicale.
Nonostante la diminuzione, le cellule staminali cordonali rimangono una risorsa fondamentale per chi non ha un donatore compatibile tra i familiari o nel registro internazionale.



