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Negli ultimi anni, Candida auris ha suscitato l’attenzione della comunità scientifica e dei professionisti della salute per la sua rapida diffusione e la resistenza ai trattamenti antifungini. Questo fungo, emerso per la prima volta nel 2009 in Giappone, è stato isolato nel canale uditivo di una donna, da cui deriva il suo nome, ‘auris’. Si è poi diffuso in vari continenti, causando focolai epidemici e, in alcuni casi, esiti mortali.
La diffusione allarmante di Candida auris
Il Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC) ha lanciato un allerta riguardo la velocità con cui questo fungo sta contaminando gli ambienti ospedalieri. Tra il 2013 e il 2023, oltre 4000 casi sono stati riportati nei Paesi dell’Unione Europea e dello Spazio Economico Europeo, con il picco di 1346 infezioni registrate solo nel 2023. L’Italia si colloca al terzo posto per numero di segnalazioni.
Resistenza ai trattamenti antifungini
Secondo Antonella Castagna, primario dell’Unità di Malattie Infettive dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano, Candida auris è resistente ai farmaci comunemente utilizzati per le infezioni fungine, come gli azolici, in particolare il fluconazolo. Inoltre, sono state osservate resistenze anche ad altre classi di antifungini, come le echinocandine e l’amfotericina B. Questo scenario rende difficile il trattamento delle infezioni e aumenta il tasso di mortalità.
Implicazioni per la salute pubblica
Nel 2022, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha classificato Candida auris come una delle priorità massime in termini di salute pubblica. La sua resistenza agli antifungini e la difficoltà di eradicazione contribuiscono al problema globale dell’antibiotico-resistenza, una questione che preoccupa la comunità scientifica da tempo. Si prevede che nei prossimi decenni, la resistenza ai farmaci sarà una delle principali cause di morte nel mondo.
Carenza di preparazione globale
Purtroppo, non tutti i Paesi sono adeguatamente equipaggiati per affrontare infezioni fungine di questo tipo. Mentre in Europa i laboratori sono attrezzati per identificare Candida auris e differenziarla da altre specie, in molte altre parti del mondo la situazione è ben diversa.
Modalità di trasmissione e prevenzione
La trasmissione di Candida auris avviene principalmente attraverso il contatto con superfici e dispositivi medici contaminati, oltre al contatto diretto con persone infette. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, le persone più vulnerabili includono pazienti con sistema immunitario compromesso, anziani e coloro che hanno subito interventi chirurgici recenti.
Strategie di trattamento
Attualmente, il trattamento per le infezioni da Candida auris si basa principalmente sulle echinocandine, ma a causa della resistenza, è comune associare questi farmaci ad altri con dosaggi elevati. È importante notare che i pazienti possono rimanere colonizzati anche dopo il trattamento, rendendo cruciale l’adozione di misure di controllo delle infezioni.
Nonostante l’aumento di casi, Castagna sottolinea che in Italia non si sono registrati focolai epidemici significativi. È fondamentale rimanere informati sui rischi legati a questa infezione senza creare allarmismi eccessivi.