Come prevenire e curare il condiloma: consigli utili

Il condiloma è un'infezione sessualmente trasmissibile che può essere prevenuta e curata in diversi modi.

Il condiloma è un’infezione sessualmente trasmissibile. Si tratta di una patologia conosciuta anche come “creste di gallo” a causa delle tipiche escrescenze che si formano sull’apparato genitale.

Condiloma

Il termine condiloma acuminato fa riferimento allo sviluppo di una particolare verruca genitale o anale, a seconda della zona nella quale si presenta. Può essere anche individuata come verruca venerea. Si tratta, in particolare, di una malattia a trasmissione sessuale, generalmente contagiosa. In genere, provocata da un virus, il Papilloma Virus, conosciuto anche come HPV.

Si sviluppa attraverso il contatto tra persone che avviene durante il sesso tradizionale, anale o orale con un partner che ne è affetto. Il segno più riconoscibile dell’infezione sono, appunto, le verruche. Non è detto, però, che tutti coloro che vengono infettati dal virus dell’HPV sviluppino verruche genitali. Tutte le persone infette sono in grado di trasmettere il virus che può provocare, in casi piuttosto rari, cancro cervicale o anale.

L’incidenza maggiore di questa malattia è nella fascia tra 14 e 19 anni, ovvero quando gli adolescenti iniziano ad essere sessualmente attivi. Questo tipo di infezione si sviluppa per il 10-20% negli Stati Uniti. In Italia, invece, è diffuso in circa l’1% della popolazione attiva dal punto di vista sessuale. I trattamenti disponibili non eliminano il virus dell’HPV, ma sono in grado di rimuovere le verruche. Queste, però, potrebbero ripresentarsi dopo il trattamento con un’incidenza che arriva al 50-70% dei casi. Esistono, inoltre, dei casi in cui le verruche regrediscono da sole in modo del tutto spontaneo, senza uso di trattamenti.

Sintomi HPV

L’80% dei casi di HPV non presenta sintomi rilevanti. La maggior parte delle persone combatte la malattia in circa 3 anni, talvolta anche senza accorgersene. Esistono all’incirca 120 tipologie in cui si può manifestare il virus. Alcune di queste manifestazioni possono essere totalmente gravi, altre, invece, possono essere molto più serie ed essere responsabili, ad esempio, del cancro alla cervice uterina. I ceppi in questione sono in genere il numero 16 e il numero 18. In assenza di sintomi è possibile ricorrere al pap test per accertare la presenza del virus.

Gli HPV che, invece, provocano condilomi acuminati sono il ceppo 6 e 11. In genere, è possibile ritrovare queste verruche nella cervice uterina, ma anche nella vulva, vagina, ano, bocca, naso, laringe. I ceppi colpevoli delle verruche genitali, quindi, non sono gli stessi che portano alle neoplasie. Avere le verruche genitali, quindi, non rappresenta un fattore di rischio per un’eventuale insorgenza di tumore al collo dell’utero.

Queste verruche sono facilmente riconoscibili a causa della loro forma: piccole escrescenze che sono disposte a grappolo. Quest’ultime possono arrecare fastidio al paziente come prurito e disagio. I condilomi piani possono essere causati dal Papilloma Virus, ma anche da altri tipi di malattie veneree, come la sifilide.

Prevenzione condiloma

Il metodo più sicuro per prevenire il condiloma è un vaccino, disponibile ormai da alcuni anni. Usare sempre il preservativo, soprattutto per rapporti occasionali, è uno dei metodi migliori per prevenire infezioni. Il sesso orale è sconsigliato per lo stesso motivo.

Il vaccino HPV protegge contro il cancro al collo dell’utero. Il vaccino contro il Papilloma Virus non è obbligatorio, ma è consigliato per le bambine che hanno compiuto 12 anni e, per questi soggetti, è anche gratuito. Esercita al massimo la sua efficacia, infatti, in persone che ancora non sono del tutto attive sessualmente. In ogni caso, è utile anche per le donne che hanno un’età compresa tra i 26 e i 45 anni. Alcuni esperti sostengono che il vaccino debba essere somministrato entro gli 11 anni, perchè in caso di rapporto a rischio già avvenuto, l’efficacia del vaccino potrebbe venire meno. In ogni caso, il vaccino non va a sostituire il Pap Test, che deve essere sempre eseguito a partire dai 25 anni di età.

Il vaccino si somministra nel deltoide, ovvero nel muscolo della spalla, per via intramuscolare. In genere prevede un ciclo di tre dosi. La seconda dose dovrà essere assunta due mesi dopo la prima, mentre la terza andrà a distanza di quattro mesi dalla seconda. Non è possibile somministrare il vaccino alle donne in gravidanza. Si stima, infatti, che esso aumenti le probabilità di aborto spontaneo nelle donne in dolce attesa. Inoltre, in caso di allergia ad alcune componenti del vaccino la somministrazione non potrà avvenire. Gli effetti collaterali di questo vaccino sono piuttosto leggeri: febbre, irritazione, arrossamento e dolore in corrispondenza del punto in cui è avvenuta l’iniezione del farmaco.

Rimedi naturali

Le verruche genitali, chiamate anche condilomi, possono essere curate con farmaci oppure attraverso rimedi naturali. E’ utile adottare uno stile di vita particolare, curare bene l’igiene intima personale, evitare l’uso di creme profumate o deodoranti nella zona intima. E’ opportuno lavare la zona con detergenti intimi particolarmente delicati e mai aggressivi, usare abbigliamento non troppo aderente. E’ consigliabile preferire biancheria intima in cotone piuttosto che di materiale sintetico. Per quanto riguarda i colori, è preferibile l’utilizzo del bianco, poiché le tinte possono passare attraverso la pelle.

Crioterapia

In alcuni casi, le verruche genitali vengono sottoposte a terapia del freddo. Si tratta di tamponi con azoto liquido che possono eliminare la verruca. Oltre a questo trattamento, esiste anche la possibilità di effettuare la laserterapia, che avviene in anestesia totale o locale e che riesce anche a minimizzare la presenza di cicatrici post intervento. Un altro rimedio può essere l’elettrocoagulazione, con escissione chirurgica del condiloma.


Frutta e verdura

E’ chiaro che anche la dieta può giocare un ruolo importante nella prevenzione e nel trattamento delle verruche genitali. Numerose ricerche hanno messo in evidenza come donne affette dal virus, consumando frutta e verdura, avessero maggiori velocità di guarigione e minori tassi di recidiva. Ne deriva, quindi, che l’uso di frutta e verdura con molta vitamina C, luteina e zeaxantina, possa apportare notevoli benefici in questo senso.

Anche la papaia sembra avere buona capacità curativa. Tale frutto contiene, infatti, molte sostanze benefiche come la riboflavina, la tiamina, la vitamina B12 e l’acido folico. Queste sostanze servono per prevenire l’infezione dal virus. Possono avere anche un buon effetto nella prevenzione del cancro alla cervice uterina. Si stima che anche la curcuma, contenente la curcumina, possa essere un ottimo metodo per contrastare le infezioni originate dal Papilloma virus.

Farmaci

In alcuni casi, la somministrazione di farmaci è indispensabile. E’ possibile utilizzare farmaci immunomodulatrici, adatti anche per la cura di semplici verruche cutanee. Questi farmaci sono indicati anche per la cura di alcuni tipi di tumori alla pelle. Vi sono altri casi in cui è possibile utilizzare farmaci come l’interferone. Il medico può anche prescrivere farmaci esfolianti per curare le lesioni di tipo dermatologico come il condiloma acuminato. Il trattamento è, in genere, svolto dal medico. In altri casi, vengono somministrati farmaci chemioterapici, sottoforma di creme o soluzioni.

La resina di podofillina, spesso associata all’acido salicilico per via topica, è un farmaco che viene usato per curare verruche anali e genitali, in quanto è capace di bloccare la mitosi cellulare e di disgregare le varie infezioni. Purtroppo questo è un farmaco che, ancora, non è ammesso in italia. Infine, esiste la podofillotossina per curare i condilomi non cheratosici.

Tutti questi prodotti devono essere prescritti dal medico, in quanto si tratta di farmaci molto specifici, che richiedono un uso attento e particolare.

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