L’impatto della povertà sulla vita degli anziani in Italia: sfide e soluzioni

La povertà rappresenta un fattore cruciale per la salute e la longevità degli anziani.

La povertà non si limita a privare le persone di risorse materiali, ma ha anche un impatto profondo sulla loro salute e sulla longevità. Gli studi clinici mostrano che gli anziani con redditi inferiori vivono significativamente meno rispetto ai loro coetanei più abbienti, con una differenza che può arrivare fino a nove anni.

Questo tema è attualmente al centro del Congresso Nazionale della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG), intitolato “Liberi e Longevi”, che si tiene a Scampia, un quartiere simbolo di sfide socio-economiche ma anche di resilienza.

Il legame tra reddito e salute

Un’analisi condotta dal National Council on Aging (NCOA) e dal LeadingAge Long-Term Services and Supports Center dell’Università del Massachusetts ha confermato che gli anziani americani con un reddito annuale inferiore ai 20.000 dollari hanno un tasso di mortalità che è quasi il doppio rispetto a quelli che guadagnano 120.000 dollari o più. Tra il 2018 e il, il tasso di mortalità tra gli over 60 più poveri ha toccato il 21%, mentre tra i più abbienti si attesta intorno al 10,7%.

Effetti biologici della povertà

Il presidente della SIGG, Dario Leosco, sottolinea che il problema va oltre la semplice mancanza di accesso alle cure mediche. La povertà provoca uno stato di stress cronico che influisce negativamente sul corpo, portando a condizioni di infiammazione sistemica. Questo ambiente biologico sfavorevole aumenta il rischio di malattie cardiovascolari, neurodegenerative e oncologiche, compromettendo ulteriormente il sistema immunitario.

Il contesto italiano

Nonostante l’Italia rimanga uno dei paesi con una longevità tra le più alte al mondo, le disuguaglianze economiche sono in aumento. Secondo i dati ISTAT, circa un milione di anziani over 65 vive in condizioni di povertà assoluta, una cifra che è destinata ad aumentare senza interventi politici adeguati.

La sanità pubblica sotto pressione

Il Servizio Sanitario Nazionale ha storicamente rappresentato una rete di protezione per la salute pubblica, ma la crescente privatizzazione e le pressioni economiche stanno creando barriere all’accesso alle cure. Attualmente, oltre il 15% della spesa sanitaria è sostenuto direttamente dalle famiglie, trasformando l’accesso alle cure in un privilegio piuttosto che un diritto. Leosco avverte che questo scenario potrebbe compromettere l’aspettativa di vita degli anziani, rendendo necessarie politiche pubbliche che garantiscano un invecchiamento sano e dignitoso.

Prospettive future

La ricerca mette in luce un messaggio chiaro: la longevità non è solo una questione di salute individuale, ma anche una questione politica. Le decisioni economiche e sociali influenzano direttamente chi può invecchiare in salute e chi no. Creare una società più equa è fondamentale per garantire a tutti una vita lunga e sana.

Affrontare le disuguaglianze economiche e promuovere una distribuzione più giusta delle risorse è essenziale per migliorare la salute degli anziani e garantire un futuro migliore per le generazioni più vulnerabili.

Scritto da Staff

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