(Adnkronos) – "Sebbene il dolore dei familiari per la perdita della giovane donna di Cerignola sia comprensibile e straziante, non sono ammessi atti di inciviltà. La risposta violenta e immediata non è mai giustificabile, né tantomeno utile a far luce su quanto accaduto. La fiducia nel lavoro dei professionisti sanitari deve essere mantenuta, nonostante la sofferenza". Lo afferma Loreto Gesualdo, presidente della Fism – Federazione delle società medico-scientifiche italiane. "Nella stragrande maggioranza dei casi – spiega Gesualdo – gli operatori sanitari agiscono con dedizione e professionalità, anche in condizioni di estrema difficoltà, con risorse limitate e sotto pressione. È cruciale ricordare che ogni intervento è mosso dall’obiettivo di salvare vite o alleviare sofferenze". Le "accuse di malasanità, per quanto gravi, devono essere fondate su dati oggettivi e non sulla reazione istintiva del dolore – rimarca Gesualdo – L’immediata ricerca di un colpevole o il sospetto di errore non possono essere basati su emozioni, ma devono derivare da una valutazione rigorosa dei fatti. L’aggressione fisica e verbale, oltre a essere inaccettabile, mina il delicato equilibrio di fiducia tra medico e paziente, un rapporto che è essenziale per il funzionamento del sistema sanitario". Il comportamento violento nei confronti dei professionisti della salute, "soprattutto in un contesto già complesso e fragile come quello degli ospedali, non fa che peggiorare una situazione già critica". Le strutture sanitarie, "sovraccariche di pazienti e con carenze di personale – evidenzia il presidente Fism – cercano ogni giorno di fornire cure nel migliore dei modi. Qualsiasi azione di forza o intimidazione non solo non allevia il dolore, ma mette a rischio ulteriormente la capacità del sistema di garantire la cura adeguata agli altri pazienti, allontanando anche i giovani dalla scelta di professioni che finora sono state attrattive. E' importante che si promuova un dialogo costruttivo e un’indagine approfondita sui fatti, nel rispetto di tutte le parti coinvolte". Infine, l'accertamento di eventuali responsabilità "deve essere affidato agli organi competenti, che agiscono secondo criteri legali e scientifici – aggiunge il presidente di Fism – Soltanto attraverso un processo di questo tipo si può ottenere giustizia, senza compromettere il rapporto di fiducia tra medici e pazienti, un rapporto che le società scientifiche e le istituzioni devono continuamente proteggere e rafforzare. Il disegno di legge presentato dal senatore Ignazio Zullo tenta di mettere un freno al notevole numero di aggressioni ad operatori sanitari (16mila nel 2023), prevedendo la sospensione della gratuità di accesso alle cure per tre anni per chi aggredisce operatori sanitari o danneggia le strutture del Ssn, accanto alla individuazione del Ruas (Responsabile unico regionale dell’assistenza sanitaria) è una delle iniziative sull’argomento, pienamente condivisibile". "Sosteniamo l’appello del presidente Fnomceo Filippo Anelli che ha invitato le istituzioni a far sentire la propria presenza, a rafforzare i presidi di sicurezza e a procedere d’ufficio nei confronti egli aggressori, invito raccolto e fatto proprio dal sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato con la sua presenza a Foggia. Come Fism esprimiamo solidarietà ai colleghi, ci uniamo al dolore dei famigliari della paziente e ci impegniamo assieme a tutte le nostre federate a curare non solo le competenze professionali, ma anche quelle relazionali degli operatori sanitari" conclude. —[email protected] (Web Info)