Settembre e il ritorno alla routine: affrontare ansia e pressioni

Settembre porta con sé il rientro alla routine: esploriamo come affrontare le pressioni psicologiche e trovare equilibrio.

Il mese di settembre rappresenta un momento cruciale nella vita di molti. Il rientro alla routine dopo le vacanze estive si configura come un processo complesso e carico di emozioni. Non si tratta solo di un cambiamento di agenda, ma di una fase di transizione che porta con sé aspettative sociali, pressioni interiori e una serie di sentimenti contrastanti. Questo articolo approfondisce come questa transizione venga percepita, analizzando dati e trend che delineano il sentiment generale di chi affronta questo mese di rientro.

Il sentiment di settembre: dati e percezioni

Secondo un’analisi condotta su un campione rappresentativo della popolazione italiana, il 36% degli intervistati associa settembre a sentimenti di tristezza e malinconia. Particolarmente colpiti sono i giovani adulti: il 40% dei rispondenti tra i 20 e i 24 anni vive questo mese con ansia. Tali sentimenti non sono solo personali, ma riflettono una pressione sociale avvertita da molti. Infatti, il 25% del totale degli intervistati considera settembre un momento per riprendere da dove si era lasciato, ma con un certo peso emotivo, una sensazione che cresce tra i più giovani, con il 30% di loro che avverte questa pressione in modo significativo.

Un altro dato significativo è che il 35% del campione si sente spesso intrappolato in un ciclo di aspettative e performance, con un ulteriore 59% che lo vive occasionalmente. Questa realtà è particolarmente diffusa tra i giovani adulti, con l’86% della fascia 20-34 anni che sperimenta questa sensazione. La pressione varia anche in base alla composizione familiare: il 41% di coloro che vivono in famiglia avverte questa sensazione, rispetto al 32% di chi vive con un partner o ha figli.

La percezione di inadeguatezza e il confronto sociale

Un tema ricorrente è quello del confronto con gli altri. Il 66% degli intervistati percepisce che gli altri stiano facendo meglio di loro, una sensazione che cresce tra i più giovani, toccando l’85% dei 20-24enni. Questo sentimento di inadeguatezza si traduce in un desiderio di apparire riposati e produttivi al rientro, con il 65% dei 20-24enni che sente il bisogno di creare un’immagine di sé impeccabile. Con il passare degli anni, questa necessità diminuisce: solo il 46% degli adulti tra i 45 e i 55 anni avverte la stessa pressione.

La questione della produttività è centrale nel discorso sul rientro. Infatti, il 39% dei giovani adulti dichiara di sentirsi in ritardo rispetto ai propri obiettivi, mentre il 44% avverte una costante pressione a essere produttivi. Questi dati evidenziano un quadro complesso in cui le aspettative personali e sociali si intrecciano, creando una tensione che può risultare insopportabile per molti.

La ricerca di supporto e il bisogno di riflessione

In questo contesto, diversi individui si rivolgono a professionisti per affrontare il rientro a settembre. Il 6% del campione ha già cercato supporto psicologico, mentre il 19% lo sta considerando. Inoltre, il 22% non ha mai pensato di farlo, ma non esclude questa possibilità in futuro. Le esigenze più frequentemente citate da chi cerca supporto riguardano la necessità di affrontare la pressione e di ricostruire parti di sé dopo la pausa estiva.

Settembre si configura anche come un momento di riflessione identitaria. Infatti, il 37% degli intervistati avverte il bisogno di ricostruire parti di sé, e il 18% si percepisce in continuo cambiamento. Questo bisogno è particolarmente forte tra i giovani, con il 39% dei 20-24enni che avverte la necessità di ricostruirsi.

Alla domanda su cosa si concederebbero se potessero prendersi una pausa questo mese, molti hanno espresso il desiderio di rallentare e sottrarsi alla pressione delle aspettative. Il 33% ha indicato di voler riprendere con i propri tempi, senza pressioni, mentre il 24% ha espresso il bisogno di riposarsi senza sentirsi produttivo.

Conclusioni e riflessioni finali

Valeria Fiorenza Perris, Clinical Director di Unobravo, sottolinea che l’ansia che spesso accompagna il ritorno alla routine è un segnale importante che non va trascurato. Riconoscerla implica una maggiore consapevolezza dei propri limiti e la possibilità di ascoltare i propri bisogni autentici. Concedersi il permesso di rallentare e cercare il supporto necessario è un passo fondamentale per affrontare questo periodo con maggiore equilibrio e serenità. Riconoscere che settembre può essere un momento difficile rappresenta il primo passo per affrontarlo in modo costruttivo e positivo.

Scritto da Staff

Covid Italia, avanza variante Stratus: tornano i ‘vecchi’ sintomi

Leggi anche