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Il 15 ottobre segna una data significativa per la Fondazione Onda ETS, che festeggia vent’anni di attività dedicata alla salute femminile. In occasione di questo importante anniversario, un evento è stato organizzato presso il Senato, grazie all’iniziativa della Senatrice Daniela Sbrollini, vicepresidente della Commissione X Affari Sociali. La manifestazione ha offerto un’opportunità per rivedere i risultati di una nuova indagine svolta in collaborazione con Elma Research, mettendo in evidenza l’evoluzione del rapporto delle donne italiane con la propria salute dal 2005 a oggi.
I fatti
L’indagine ha coinvolto un campione di 802 donne di età compresa tra i 18 e i 64 anni, rivelando che, sebbene la salute rimanga una priorità, la sua concezione ha subito un cambiamento radicale. Le donne ora vedono la salute non solo come un aspetto funzionale, ma come un’armonia tra mente e corpo, con un forte focus sul benessere psicologico.
Nuove aspettative e bisogni
Un altro dato significativo emerso dalla ricerca è la crescente insoddisfazione nei confronti del supporto ricevuto dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN) e dai familiari. Oggi, le donne sembrano più attente ai propri interessi personali e desiderano spazio per la loro vita al di fuori degli impegni familiari. Infatti, circa la metà delle intervistate ritiene che la salute significhi essere in armonia con se stesse, il proprio corpo e la mente.
Nonostante ci sia una maggiore attenzione verso la prevenzione e l’esercizio fisico, le donne si dichiarano meno soddisfatte della loro forma fisica e del benessere mentale. Problemi come stress e disturbi psichici risultano sempre più comuni, in particolare tra le giovani.
Il calo del supporto familiare
Uno dei dati più preoccupanti riguarda la percezione di solitudine e mancanza di supporto. Sebbene il 69% delle donne si prenda cura della salute dei propri familiari, il supporto ricevuto dai propri cari è diminuito significativamente dal 2005, evidenziando un calo del 14%. Questo ridotto sostegno si traduce in una crescente difficoltà nella gestione della propria salute.
In aggiunta, molte donne avvertono il Servizio Sanitario Nazionale come distante e poco sensibile alle loro esigenze, portandole a cercare specialisti privati, con il fattore economico che emerge come una barriera importante.
Impegni futuri e attenzione alla medicina di genere
Nell’ambito del ventennale, la Fondazione Onda ha ribadito il suo impegno nell’integrare la medicina di genere all’interno del sistema sanitario. La presidente della Fondazione, Francesca Merzagora, ha sottolineato come, a distanza di due decenni, le criticità nella valutazione della salute femminile persistano, richiedendo una maggiore attenzione alla prevenzione e un miglior supporto da parte del SSN.
Il ruolo delle istituzioni
Il messaggio della Senatrice Sbrollini è chiaro: la politica deve prestare attenzione alle esigenze delle donne. Le richieste di un maggiore supporto nella gestione della salute e dell’equilibrio psicologico sono fondamentali e non possono essere ignorate. È essenziale lavorare affinché la salute di genere diventi parte integrante delle politiche sanitarie.
Infine, anche Claudio Mencacci, presidente del Comitato Tecnico Scientifico di Fondazione Onda, ha richiamato l’attenzione sulla salute mentale, una questione storicamente centrale per la Fondazione e ora amplificata dalla solitudine. Il contrasto alla solitudine è diventato un obiettivo prioritario, con l’intento di migliorare il benessere mentale delle donne.
I vent’anni di Fondazione Onda non rappresentano solo un traguardo, ma un nuovo punto di partenza per affermare un approccio equo e strutturale alla salute delle donne, garantendo che ogni persona possa accedere a cure adeguate e rispettose delle differenze di genere.