Dieta dimagrante veloce: tutti i rischi

Danneggia i muscoli e il fegato, rallenta il metabolismo e ci fa recuperare i chili persi con gli interessi

La dieta dimagrante veloce può essere un’alternativa allettante ai regimi dietetici tradizionali, dai quali si differenzia per la velocità con cui fa perdere peso. Normalmente si consiglia di non perdere più di 4 chili al mese; la dieta dimagrante veloce, invece, supera questo limite. Ma la promessa di perdere fino a 10 chili al mese è poco realistica, e soprattutto dannosa.

Il vero dimagrimento

Abbiamo detto che la dieta dimagrante veloce fa perdere molto peso in poco tempo. Il punto è che perdere peso non significa necessariamente dimagrire. Il nostro peso dipende infatti da due tipi di massa, entrambi presenti nel nostro corpo: la massa grassa e la massa magra. La massa magra comprende tessuti e liquidi che non contengono percentuali elevate di trigliceridi: in altre parole, è composta in gran parte dai nostri muscoli. La massa grassa comprende tessuti e liquidi che contengono molti trigliceridi: ed è il famigerato grasso che si vorrebbe ridurre con la dieta.

Il vero dimagrimento, quello sano e duraturo, ci fa perdere solo massa grassa, e al massimo aumentare quella magra. La massa magra infatti è attiva: il tessuto muscolare consuma più energia se è più sviluppato, costringe il nostro metabolismo ad andare più veloce, e ci dà un aspetto più asciutto e tonico. Se invece la massa magra si riduce improvvisamente, il nostro corpo perde tonicità e il metabolismo si abbassa. Risultato? Ci sentiamo stanchi, e nel giro di poco tempo riprenderemo i chili persi con gli interessi… ma in massa grassa!

La dieta dimagrante veloce fa senz’altro perdere massa grassa in poco tempo, ma danneggia e riduce anche una serie di componenti della massa magra. Questo perché affama il corpo oltre il limite, scatenando una reazione del metabolismo che si ritorce contro il corpo stesso.

  • Nega al fegato e ai muscoli il quantitativo giornaliero di zuccheri (in forma di glicogeno) di cui hanno bisogno per funzionare.
  • Disidrata, impoverendo il plasma (la parte più densa del nostro sangue) e il liquido che circonda articolazioni e organi (ginocchia, cervello…).
  • Costringe il nostro corpo a ricavare altrove le energie necessarie a sopravvivere. Il nostro metabolismo si convince di dover affrontare un periodo di carestia, e reagisce come la natura gli dice di fare. Vale a dire, costringendoci a consumare meno energie (di qui la stanchezza) e conservando la massa grassa come se fosse oro (chi sa quanto durerà questa carestia…). Cosa gli resta da mangiarsi? Le fibre dei muscoli e delle ossa.

Sommate tutte queste perdite di massa magra, e capirete perché la bilancia potrebbe segnare anche 2-3 chili in meno già alla prima settimana. La massa grassa, invece, sarà praticamente la stessa. Per verificarlo, potete sottoporvi a una valutazione della composizione corporea, detta bioimpedenzometria. Altrimenti, misuratevi semplicemente il giro vita, i fianchi e le cosce: non noterete grandi variazioni, perché il vostro grasso è ancora tutto lì. Solo, attaccato a muscoli e ossa più deboli.

La dieta ideale

C’è un modo per sapere quando si sta cominciando una dieta dimagrante troppo veloce? Basti dire che la dieta ideale non è mai estrema! Innanzitutto, è una “dieta” che rispetta il significato originale del termine, che in greco significa stile di vita”. Vale a dire, è uno stile alimentare che si mantiene per tutta la vita. Più che un regime, la dieta ideale è un sistema di buone abitudini. Scelte semplici e quotidiane, come concentrare la maggior parte delle calorie giornaliere nella prima parte della giornata, aumentare il consumo di cibi non raffinati, mangiare verdura o frutta ad ogni pasto.

Nulla a che vedere con le diete dimagranti veloci più famose. C’è la dieta che mima quella mediterranea, ma riduce le calorie al di sotto del minimo consentito. La dieta chetogenica, che dà troppa preferenza a proteine e grassi, a scapito dei carboidrati. Le diete iperproteiche, che favoriscono esclusivamente le proteine. E infine le diete monotematiche, che si concentrano solo su un alimento o una categoria di alimenti (deprimenti anche per il gusto).

Tutte queste diete estreme sono accomunate dal fatto di essere sbilanciate, e quindi temporanee. Non possono essere sostenute a lungo. Sulle prime ci fanno dimagrire perché mettono l’organismo in una condizione detta di chetosi, che però non si può mantenere (l’eccesso di proteine alla lunga è intossicante, danneggia i reni e affatica l’intestino). Così, appena finiremo la dieta e torneremo a mangiare un quantitativo normale di carboidrati, recupereremo tutti i chili persi, se non di più.

I rischi della dieta dimagrante veloce, qualunque essa sia, dipendono dal fatto che il nostro organismo è intelligente. Siamo noi che dobbiamo imparare ad ascoltarlo. La debolezza fisica, l’affaticamento mentale, i problemi gastrointestinali, sono tutti segnali che nel linguaggio del nostro organismo vogliono dirci: fermati, non mi stai nutrendo come si deve, c’è qualcosa che non va! Anzi, più cose che non vanno:

  • malnutrizione: al nostro corpo mancano uno o più nutrienti essenziali per vivere in salute;
  • esaurimento: il nostro corpo non riesce a sostenere la fatica mentale e fisica;
  • depressione: il nostro corpo interpreta la dieta estrema come un allarme, e reagisce impedendoci di spendere ogni briciolo di energia, per timore di non averne abbastanza.

Insomma, quando una dieta è troppo estrema, è facile accorgersene. Se sei stanco, stitico, disidratato (lo vedi dalle urine molto scure e concentrate), hai pressione o glicemia bassa, crampi muscolari… smetti di torturarti. E se pensi di dover perdere molto peso, rivolgiti a uno specialista.

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