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Ascoltare le esperienze di chi ha dedicato decenni alla professione medica offre uno spaccato prezioso sull’evoluzione della salute e dell’assistenza. José María Verdú, medico del CAP Sant Martí de Provençals a Barcellona, sta
In un’intervista rilasciata a RAC1, Verdú sottolinea l’importanza di restituire un volto umano alla medicina, un settore che, secondo il suo parere, è diventato troppo burocratizzato. La sua lunga esperienza lo ha portato a osservare non solo il progresso della medicina, ma anche l’emergere di nuove problematiche legate ai pazienti e ai loro disturbi. Uno dei cambiamenti più evidenti è l’allontanamento dalla dieta mediterranea, connesso a problematiche come le malattie cardiovascolari.
La complessità dei pazienti moderni
Verdú evidenzia che i pazienti di oggi sono spesso più anziani, fragili e presentano condizioni più complesse rispetto al passato. L’invecchiamento della popolazione porta inevitabilmente a un aumento delle malattie croniche e, di conseguenza, al tempo necessario per fornire assistenza. “Trattare un paziente anziano con diverse patologie richiede spesso 20 minuti o più”, spiega il dottore. “Quando ci sono tre o quattro di questi pazienti in una giornata, il carico di lavoro diventa insostenibile”.
Un cambiamento nella salute mentale
Parallelamente all’invecchiamento della popolazione, Verdú ha notato un incremento significativo dei disturbi legati alla salute mentale. Ansia, depressione e difficoltà di adattamento sono diventati fenomeni comuni negli ambulatori. “La salute mentale è un aspetto che non possiamo trascurare”, afferma con preoccupazione.
I fattori di rischio e le nuove abitudini alimentari
Il dottore mette in guardia riguardo all’aumento dei fattori di rischio cardiovascolare, come ipertensione, colesterolo elevato, obesità e diabete. Queste problematiche sono in parte attribuibili all’allontanamento dalla dieta mediterranea, sostituita da abitudini alimentari più malsane. Le parole del medico sono chiare: “Ci stiamo allontanando dai cibi che ci caratterizzano, e questo ha delle conseguenze dirette sulla nostra salute”.
La frenesia della vita moderna spinge a scegliere cibi precotti o ultraprocessati, spesso a scapito della salute. Verdú sottolinea che, sebbene le malattie siano aumentate, lui e i suoi colleghi sono ben attrezzati per gestire queste condizioni nella pratica della medicina generale.
La fragilità degli anziani
La preoccupazione principale del dottor Verdú non è tanto legata a una specifica malattia, quanto piuttosto alla fragilità degli anziani, che necessitano di un supporto crescente. Il dottor Verdú sottolinea l’urgenza di aumentare il numero di caregiver e risorse sociosanitarie per assistere adeguatamente questa popolazione. La vulnerabilità degli anziani richiede una risposta strutturata e un approccio umano all’assistenza sanitaria.




