Melatonina: effetti collaterali sul cuore che devi conoscere

Un recente studio avverte sui potenziali effetti avversi della melatonina sulla salute cardiaca.

Negli ultimi anni, la melatonina ha acquisito una notevole popolarità come integratore per affrontare problemi di insonnia e migliorare la qualità del sonno. Tuttavia, un recente studio ha suscitato preoccupazioni riguardo ai rischi cardiaci associati all’uso prolungato di questo ormone. Presentato durante le Scientific Sessions 2025 dell’American Heart Association, lo studio ha analizzato i dati di oltre 130.000 adulti affetti da insonnia cronica, suggerendo che l’assunzione continuativa di melatonina potrebbe accrescere il rischio di insufficienza cardiaca.

La melatonina e il suo ruolo nel sonno

La melatonina è un ormone prodotto naturalmente dalla ghiandola pineale, fondamentale per regolare il ciclo sonno-veglia. I livelli di melatonina tendono ad aumentare durante le ore notturne e a diminuire durante il giorno. Gli integratori di melatonina, spesso disponibili senza prescrizione, vengono utilizzati per combattere disturbi come l’insonnia e il jet lag. Nonostante la loro diffusione, le implicazioni a lungo termine per la salute rimangono scarsamente esplorate.

Dettagli dello studio

Lo studio ha utilizzato un vasto database internazionale, il TriNetX Global Research Network, per esaminare le cartelle cliniche di adulti con insonnia cronica che avevano assunto melatonina per almeno un anno. Questi pazienti sono stati confrontati con soggetti con problemi di sonno ma senza un uso documentato di melatonina. I risultati hanno rivelato che i consumatori di melatonina avevano una probabilità quasi raddoppiata di sviluppare insufficienza cardiaca nel corso di cinque anni.

Risultati e implicazioni

I dati emersi dallo studio sono significativi: il 4,6% degli adulti che assumevano melatonina ha ricevuto una diagnosi di insufficienza cardiaca, rispetto al 2,7% di quelli che non la utilizzavano. Inoltre, la probabilità di ricovero ospedaliero per insufficienza cardiaca era quasi tre volte più alta tra gli utilizzatori di melatonina, con un tasso del 19% contro il 6,6% degli altri.

La questione della sicurezza

Secondo il dottor Ekenedilichukwu Nnadi, autore principale dello studio, i risultati suggeriscono che la melatonina potrebbe non essere così sicura come comunemente percepita. Questi dati possono portare a una riflessione importante: se confermati, potrebbero modificare le raccomandazioni dei medici riguardo ai prodotti per il sonno.

Limitazioni e necessità di ulteriori ricerche

È fondamentale evidenziare alcune limitazioni dello studio. Le cartelle cliniche non differenziano tra i pazienti che hanno ricevuto melatonina su prescrizione e quelli che l’hanno assunta liberamente come integratore. Inoltre, non è stata considerata la gravità dell’insonnia o l’uso di altri farmaci per il sonno, fattori che potrebbero influenzare i risultati.

Il dottor Nnadi sottolinea che, sebbene i dati siano allarmanti, non dimostrano una correlazione causa-effetto diretta. Sono necessarie ulteriori indagini per valutare con precisione la sicurezza della melatonina, specialmente in relazione alla salute cardiaca.

È sempre consigliabile consultarsi con un medico prima di intraprendere un trattamento prolungato.

Scritto da Staff

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