Midollo osseo: cos’è e perchè è importante donarlo

Tutti abbiamo sentito parlare di midollo osseo, ma cosa è nello specifico? Come mai è così importante donarlo? Scopriamolo.

Nell’ambito della ricerca spesso si sente parlare dell’importanza del midollo osseo e di quanto lo stesso sia la chiave per la risoluzione di alcune patologie che colpiscono bambini ed adulti dalla nascita e non solo. Eppure, per quanto il tema sia spesso menzionato, non tutti conoscono cosa si intende per midollo osseo e perché sia importante donarlo, in quanto vengono impiegati termini tecnici e medici non comprensibili e alla portata di chiunque.

A seguire una breve e semplice descrizione su cosa sia, a cosa serve e perché sia così importante donarlo per la cura di determinate patologie, ivi comprese procedure per la donazione (chi può farlo, quando, come ecc…).

Midollo osseo: cos’è

Per coloro che non masticano il linguaggio medico, quando si parla di midollo osseo si incorre nel rischio di non comprendere appieno le caratteristiche di quello che in realtà è un tessuto.

Si tratta di un tessuto, in parte in stato liquido, il quale gestisce, o meglio supervisiona, la presenza nel sangue di tre componenti: globuli bianchi, rossi e piastrine, di cui si compone o meglio si nutrono le cellule staminali presenti nella parte liquida del tessuto, le quali estratte, al pari del midollo, vengono impiegate per essere immesse e trapiantate in organismi affetti da determinate patologie immunitarie e genetiche.

Coloro che non hanno una laurea in medicina, tendono a confondere il midollo osseo con il midollo spinale. Quest’ultimo si trova nell’area del sistema nervoso, il midollo osseo invece non ha una collocazione specifica, rientra in ogni caso nel settore delle ossa lunghe della colonna vertebrale, in quello che in gergo medico viene definito “canale diafisario”. Il quantitativo di liquido non è standard in ogni essere umano, ma cambia in base al peso corporeo, per la precisione in percentuale corrisponde al 4% del peso corporeo.

Midollo osseo donazione: cellule o midollo

Quando si parla di donazione del midollo osseo si cade in un errore. Esistono due pratiche di donazione, una prima riguarda esclusivamente le cellule staminali in esso presenti, una seconda attiene al midollo osseo.

La donazione impone che vi sia un certa compatibilità tra chi dona o riceve. Per compatibilità si intende che vi deve essere una somiglianza genetica, che si rileva in base ad un’analisi del DNA, ragione per cui spesso quando si ricerca un donatore si analizzano in primis i familiari, in quanto in termini di statistiche vi è una maggiore probabilità di coincidenza. Possono essere donatori tutti i maggiori di età, in un range massimo di 55 anni, che siano in buona salute, non siano fumatori e abbiano sottoscritto l’iscrizione al Registro nazionale dei donatori.

Midollo osseo: perché bisogna donarlo

La donazione del midollo osseo è importante al fine di bloccare il progredire di malattie invalidanti, infettive o addirittura mortali come può esserlo la leucemia, i linfomi o malattie dell’apparato immunologico e dello stesso midollo ecc…

La donazione permette di sopperire a situazioni senza via d’uscita, in cui non vi sono altre soluzione farmacologiche o di intervento se non il trapianto di midollo osseo. Va detto che tale trapianto può riguardare non solo soggetti terzi, ma lo stesso soggetto donatore, attraverso l’autotrapianto è possibile guarire da specifiche patologie del sangue, del sistema immunitario e dello stesso midollo osseo. La donazione avviene con una procedura sicura ed indolore, attraverso un semplice prelievo di sangue o del midollo osseo, dopo aver praticato un anestesia al paziente.

Non vi sono controindicazioni, il donatore viene monitorato, prima, durante e dopo la fase di prelievo. La pratica non ha conseguenze postume per il donatore, in quanto per chi non lo sapesse il midollo si auto-riproduce in meno di una settimana, riportando il livello del tessuto e liquido in rapporto proporzionale al peso corporeo. Il donatore viene tutelato non solo da un punto di vista medico, ma anche lavorativamente, infatti, le assenze da lavoro sono giustificate e retribuite, una ragione in più per diventare donatori!

Scritto da Redazione Online

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