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Il tema dell’affettività e della sessualità nelle persone con disabilità è spesso avvolto da un silenzio imbarazzante. Per affrontare questo problema, è stata organizzata una giornata di dialogo dal titolo ‘104 modi di amare’, che si terrà sabato prossimo presso la Casa Internazionale delle Donne a Roma. Questo evento, realizzato da Parent Project aps e LoveGiver OdV, mira a creare un ambiente di discussione aperto e privo di pregiudizi.
Le associazioni coinvolte si propongono di rompere le barriere culturali che circondano l’amore e il desiderio delle persone con disabilità. Secondo Parent Project aps, l’affettività e la sessualità sono ancora considerate un tabù, ostacolate da stereotipi e dalla mancanza di informazioni adeguate. L’incontro vuole quindi fornire uno spazio dove le esperienze e le idee possano essere condivise liberamente.
Riconoscere i diritti affettivi
Un tema centrale di ‘104 modi di amare’ sarà il riconoscimento del diritto all’espressione affettiva e sessuale. Marica Pugliese, psicologa e referente di Parent Project, sottolinea l’importanza di lavorare su due fronti: da un lato, si deve potenziare l’autodeterminazione delle persone con disabilità, dall’altro, preparare la società a accogliere i loro bisogni. Solo così si potrà contribuire a una visione più inclusiva delle relazioni affettive.
Superare gli stereotipi
Molte persone disabili, come racconta Guglielmo Mezzanotte, si pongono limiti artificiali. Guglielmo, studente attivo nei gruppi di confronto, condivide la sua esperienza: “Spesso mi chiedevo perché una ragazza dovrebbe interessarsi a me. Ho capito che anche noi possiamo amare e meritiamo di essere amati come chiunque altro. È fondamentale che ci siano spazi di dialogo per far emergere queste tematiche”.
Educazione e assistenza sessuale
Durante l’evento si discuterà anche di educazione, assistenza sessuale e delle buone pratiche per sostenere i diritti delle persone con disabilità. Sarà un’opportunità per affrontare questioni come il desiderio e l’autodeterminazione, elementi chiave per il benessere affettivo e sessuale. La lotta contro l’abilismo deve includere anche la dimensione dell’amore e della sessualità, vitale per una rappresentazione autentica delle persone disabili.
Costruire un futuro inclusivo
Maximiliano Ulivieri, fondatore di LoveGiver, esprime l’urgenza di superare il pregiudizio: “La società deve imparare a vedere oltre la disabilità e riconoscere le persone nella loro interezza, con sogni e bisogni legittimi. Solo così possiamo aspirare a un futuro giusto e inclusivo, in cui l’autodeterminazione sia un diritto fondamentale“.
Il dialogo e la sensibilizzazione su questi temi sono cruciali per garantire che le persone con disabilità possano vivere relazioni affettive piene e significative. Iniziative come ‘104 modi di amare’ rappresentano un passo importante verso la costruzione di una società più aperta e consapevole, dove l’amore non conosce barriere.