Artiglio del diavolo: cos’è e a cosa serve

Artiglio del diavolo: cosa è e a cosa serve questa pianta?

Viene comunemente detto artiglio del diavolo una pianta originaria dell’Africa meridionale, utilizzata oggi in erboristeria. Già anticamente nei luoghi da cui proviene si sfruttava questo tipo di pianta come medicamento. Sono vari gli studi clinici che hanno dimostrato le proprietà analgesiche e antiinfiammatorie date dai principi attivi presenti all’interno delle radici secondarie della pianta.

L’artiglio del diavolo in Africa

La medicina tradizionale dell’Africa Meridionale vede l’estratto delle radici di artiglio del diavolo come importante rimedio conto i dolori articolari e ossei. Tale estratto viene utilizzato anche come digestivo e analgesico in senso lato. Quindi si sfrutta la pianta in qualsiasi stato doloroso, dalle contusioni fino alle contrazioni durante il parto. Stiamo parlando di una pianta che cresce spontaneamente in natura, che quindi è possibile reperire con grande facilità. Oggi l’artiglio del diavolo in compresse si può acquistare anche nelle erboristerie online come Rodiola.it senza problemi o prescrizione medica, in quanto è un integratore alimentare che non prevede prescrizione medica. Si tratta di estratto secco della radice della pianta, il cui nome botanico è Harpagophytum procumbens; il nome non deve trarre in inganno, in quanto deriva dalla forma dei frutti, che essiccati mostrano delle formazioni simili ad artigli, che possono causare lesioni negli animali selvatici.

I principi attivi della pianta

I principi attivi contenuti nella pianta di artiglio del diavolo ne prendono direttamente il nome, derivato da quello botanico; sono quindi detti harpagosidi. Hanno dimostrato efficacia analgesica e antinfiammatoria, oltre a blandi effetti antipiretici. In particolare si tratta di sostanze che hanno grande efficacia per quanto riguarda dolori articolari di varia natura, dalle semplici e temporanee contusioni, fino a patologie più gravi, come ad esempio l’osteoartrite, la tendinite, l’artrite reumatoide, i dolori ossei di varia natura. Seguendo la medicina tradizionale africana si può utilizzare l’artiglio del diavolo anche come digestivo o per curare la gotta e l’eccesso di colesterolo nel sangue.

Dosi ed effetti collaterali

I vantaggi dell’artiglio del diavolo sono correlati anche ad una sua bassa tossicità; questo permette l’utilizzo di integratori a base di questa pianta anche in soggetti che non tollerano i farmaci utilizzati contro la gotta o malattie croniche quali l’artrite reumatoide. In ogni caso conviene consultare un erborista o un medico per decidere la dose quotidiana di artiglio del diavolo da assumere regolarmente. Sono numerosi coloro che sfruttano questo integratore anche per mantenere in buona salute le articolazioni, dagli anziani fino agli sportivi. Sotto questo punto di vista le dosi da utilizzare sono quelle presenti sulla confezione dell’integratore acquistato.

L’artiglio del diavolo in rari casi causa problemi digestivi e perdita di appetiti. Da considerare però che ne è sconsigliato l’uso in caso di diabete di tipo 2, in quanto interferisce con i farmaci per il controllo della glicemia. Inoltre è sconsigliato in gravidanza e durante l’allattamento, per chi soffre di ulcera peptica (aumenta le secrezioni acide dello stomaco), in caso di malattie cardiovascolari. Può interagire in modo negativo con i FANS e gli anticoagulanti. Da notare però che spesso se ne consiglia l’utilizzo nei soggetti in cui l’utilizzo continuativo di FANS è sconsigliato. Chiaramente per valutare effetti collaterali e tossicità è bene leggere la confezione del prodotto acquistato per comprendere la quantità di estratto secco presente in ogni compressa o opercolo.

Scritto da Sabrina Rossi

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