Biohacking: cos’è e perché aiuta a vivere meglio

Cos’è il biohacking? Scopriamo di cosa si tratta e perché aiuta a vivere meglio

Hai mai sentito parlare di biohacking? Come dice la parola si parla di hackeraggio del patrimonio biologico-genetico dell’uomo. Il termine biohacking, infatti, deriva dalla fusione di bio (biology) e hacker. Ecco cos’è e perché aiuta a vivere meglio.

Biohacking: cos’è e perchè aiuta a vivere meglio

Avrete sicuramente sentito parlare di biohacking ma forse non sapete di cosa si tratta. Nello specifico il biohacking è il controllo consapevole del nostro ambiente esterno per ottenere migliori prestazioni fisiche e mentali dal nostro organismo. Come? Il biohacking implica un’attenzione maggiore a ciò che mangiamo, a ciò che beviamo, a ciò che sentiamo, tocchiamo, ascoltiamo e vediamo. Significa, cioè, guidare i nostri stimoli esterni per facilitare la realizzazione di una versione più sana e migliore di noi stessi.

Ecco tutti i benefici che il biohacking avrebbe sulla nostra vita quotidiana:

Miglioramento della funzione cognitiva;

aumento dell’energia;

maggiore produttività;

umore migliore;

sonno migliore;

ormoni bilanciati;

minore voglia di cibo fuori orario;

diminuzione dell’infiammazione;

diminuzione della stanchezza mentale;

longevità.

Il creatore di questa filosofia o routine di abitudini salutari è Dave Asprey. In primis è necessario conoscere più profondamente il funzionamento del corpo umano usando la tecnologia per poter agire su: nutrizione; esercizio fisico e riposo.

Cos’è il biohacking? Consigli per vivere meglio

Il biohacking unisce le due parole bio e hacker: si tratta di una metodologia non del tutto diffusa ancora, soprattutto in Italia, per vivere meglio e più a lungo adagiando e connettendo l’ambiente esterno con il nostro organismo. I metodi di biohacking, se usati regolarmente, possono contribuire a:

Aumentare energia, produttività e concentrazione;

Migliorare il rendimento sia durante l’allenamento che nella vita quotidiana;

Aumentare la resistenza;

Ridurre lo stress e favorire il sonno;

Aumentare la comprensione di sé;

Raggiungere obiettivi.

Prima tecnica di biohacking, hackeraggio del corpo, è legata alla giusta nutrizione. I consigli alimentari sono mangiare: alimenti regionali, di stagione e di buona qualità; avere fasi regolari di digiuno (praticare il digiuno intermittente ) e la restrizione calorica; buona salute intestinale. La maggior parte dei biohacker segue una paleo dieta o una povera di carboidrati o una cheto.

L’esercizio fisico è una parte essenziale della vita quotidiana del biohacker, come ogni forma di allenamento dalla forza per rafforzare la massa muscolare al cardio allo stretching per una maggiore flessibilità.

Infine dormire bene è essenziale per essere sani e produttivi a lungo termine: il modo di comportarsi di giorno e di notte influisce significativamente sul sonno. Per questo, i biohacker di successo si concentrano soprattutto nel diminuire stress e sincronizzare il ritmo circadiano.

Scritto da Chiara Sorice

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