Come sostituire il lievito nella dieta se si è intolleranti

Lievito nella dieta: scopriamo come sostituire il prodotto se si è intolleranti

Sempre più persone soffrono di intolleranza al lievito, anche quello tradizionale presente nei dolci. Come sostituire il prodotto, se si è intolleranti? Ecco le valide alternative.

Come sostituire il lievito nella dieta se si è intolleranti

Molte persone anche in tarda età scoprono di soffrire di intolleranza al lievito, un microrganismo vivente. Si tratta infatti di un fungo ed è composto da cellule impossibili da vedere a occhio nudo, grandi circa 7 millesimi di millimetro. E spesso c’è chi proprio non riesce a digerire il lievito, in questo caso è bene conoscere tutte le valide alternative per sostituirlo.

I sintomi dell’intolleranza al lievito possono essere differenti e soggettivi. C’è infatti chi prova solo dei lievi fastidi e chi, invece, lamenta forti dolori all’addome e non solo. Questo tipo di intolleranza infatti non provoca solo una fastidiosa sensazione di gonfiore addominale, ma tanti altri segnali come:

Diarrea o stitichezza;

meteorismo;

dolori addominali;

bruciori di stomaco;

spossatezza o nervosismo;

mal di testa.

Quali sono dunque le valide alternative per sostituire il lievito nella dieta? In primo luogo è bene seguire una dieta varia e bilanciata per consentire alla flora batterica di mantenersi in equilibrio e lavorare bene. In questo senso, via libera ai cereali integrali, verdure, frutta e proteine fresche, a patto di sostituire i cibi lievitati come il pane e i prodotti da forno, e quelli fermentati.

Per accompagnare i pasti ed evitare i sintomi dell’intolleranza al lievito si può quindi optare per il pane azzimo o di segale senza lievito, oppure introdurre un altro tipo di carboidrato come la pasta o le patate. Chi soffre di intolleranza al lievito dovrebbe evitare:

Pane, pizza, dolci da colazione, brioche, biscotti e prodotti da forno;

birra, vino, bevande alcoliche fermentate e bibite gassate;

yogurt e formaggi sia freschi che stagionati;

alimenti trasformati come carni affumicate e verdure in scatola;

frutta secca;

funghi;

burro e margarina;

maionese;

aceto;

miele;

tofu.

Come sostituire il lievito se si è intolleranti? Consigli

Se si soffre di intolleranza al lievito, il corpo non è in grado di digerire in modo corretto il lievito presente negli alimenti, un fungo presente in pane, birra e altri prodotti da forno. Le cause dell‘intolleranza al lievito sono la carenza di enzimi digestivi ed uno squilibrio della flora intestinale, con un aumento di lieviti nell’intestino.

Un’altra causa di intolleranza è la sensibilità allergica al lievito o ad un gruppo di alimenti lievitati, per cui viene innescata una risposta del sistema immunitario con il consumo di questi prodotti. Anche i fattori genetici contribuiscono allo sviluppo di intolleranza. Ecco i consigli su come sostituire il lievito nella dieta quotidiana se si è intolleranti.

In commercio sono molti prodotti senza lievito, ad esempio prodotti per la prima colazione come biscotti con farina di grano duro, di orzo o d’avena, di riso, alla frutta o al cacao (senza cioccolato); cracker al miglio, quinoa, sesamo, riso, grano duro, mais, pane azzimo o pane fatto con lievito in polvere. Ma come sostituire il lievito nelle preparazioni di prodotti da forno?

Il lievito in polvere, o chimico, è composto da bicarbonato di sodio ed un acido, il cremon tartaro di solito è utilizzato nella lievitazioni di pane e dolci, ma non in tutte le preparazioni che richiedono il lievito naturale.

Rimedio più naturale ed economico, il binomio di acqua frizzante e bicarbonato è una soluzione ideale per sostituire il lievito, se si soffre di intolleranza al lievito. Per impastare è necessario che l’acqua minerale sia molto fredda in modo che l’anidride carbonica sia più solubile e riesca a far crescere l’impasto una volta a contatto col calore del forno.

Il lievito madre è formato da lieviti naturali, ma è tollerato da molte persone che soffrono di intolleranza al lievito per la diversa composizione e la lunga fermentazione.

Scritto da Chiara Sorice

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