Dieta abura: il menù settimanale

Cosa si mangia nella dieta abura? Scopriamo in cosa consiste e il menù settimanale.

Il regime Abura è una dieta ipocalorica che si basa sulla riduzione dell’apporto calorico giornaliero per favorire una perdita di peso considerevole. Qual è il menu settimanale? Ecco cosa mangiare.

Dieta abura: il menù settimanale

La dieta abura è un programma alimentare che consiste nell’unione di due metodi molto noti per perdere peso, da un lato c’è il digiuno intermittente mentre dall’altro lato c’è la dieta chetogenica.

A grandi linee punta a creare una finestra di digiuno 16/8 che va dalle 20.00 alle 12.00 del giorno successivo e a concedere il consumo di alimenti nelle ore successive. Questo metodo ha preso piede traendo ispirazione dal successo di un programma a pagamento, chiamato per l’appunto Metodo Abura.

Il menu di esempio del metodo Abura serve a capire come si segue questa strategia dimagrante, ma andrebbe sempre calibrato in base alle proprie necessità e sempre dopo aver consultato il medico di fiducia.

Stando a quanto detto sinora, si possono consumare acqua, tè, tisane e bibite non caloriche e non zuccherine dalle 20.00 alle 12.00 ed è possibile consumare due o tre pasti caratterizzati da grassi e proteine (80% grassi, 20% proteine e 5% carboidrati) dalle 12.00 alle 20.00. Ecco il menù settimanale:

Colazione – Acqua, tè, tisana o bevanda senza calorie;

Spuntino – Non c’è (continuare a bere bevande senza calorie);

Pranzo – Due uova oppure una porzione di pesce o carne accompagnata da insalata o cicoria condita con olio;

Merenda – Bevanda vegetale senza zuccheri, un po’ di cioccolato fondente senza zuccheri aggiunti o una manciata di pistacchi o noci;

Cena – Una porzione di formaggi stagionati o petto di pollo alla griglia con contorno di verdure, broccoletti o funghi.

Il menù settimanale della dieta abura: cosa mangiare?

Gli obiettivi della dieta Abura sembrano ora più chiari: utilizzare le riserve di grasso corporeo, eliminare le tossine e proteggere e ottimizzare la salute. Si pratica quindi alternando fasi di digiuno e fasi di assunzione di alimenti composti prevalentemente da lipidi e proteine.

Esempio di una giornata tipo:

Dalle 8.00 alle 12.00: acqua o tisana;

dalle 12:00 alle 20:00: due o tre pasti composti da 80% grassi, 20% proteine ​​e 5% carboidrati;

dalle 20:00 alle 8:00: acqua o tisana.

Naturalmente privilegiando sempre il più possibile i lipidi di qualità, quindi gli acidi grassi insaturi. Quali sono i benefici? La dieta abura non prevede vere e proprie privazioni, poiché gli alimenti consentiti sono molto vari e possono essere consumati senza limite calorico.

Inoltre, la dieta abura incoraggia ad evitare i cibi industriali e quindi a privilegiare quelli fatti in casa. Ciò aiuta a stabilire migliori abitudini alimentari a lungo termine.

La dieta abura prevede la perdita di grasso attraverso lo stato chetonico del corpo indotto dalla dieta specifica e da periodi di digiuno. Ciò rimane possibile se l’apporto energetico rimane comunque controllato.

Oltre ad aiutare nella perdita di peso, la dieta abura è davvero benefica per la salute. Riduce i rischi cardiovascolari, ha un’azione antinfiammatoria e antiossidante, eliminazione delle tossine, aumento di energia, miglioramento del sonno, della concentrazione, della qualità della pelle, del dolore.

Scritto da Chiara Sorice

Lascia un commento

Tutti gli usi e i benefici dell’olio di cocco extravergine

Dieta di settembre: come ricominciare con i cibi di stagione

Leggi anche
Contentsads.com