Fibromialgia: di cosa si tratta e come si cura

La fibromialgia è una condizione dolorosa molto diffusa che colpisce circa 1.5 – 2 milioni di Italiani, vediamo di cosa si tratta e come si cura.

La fibromialgia, nota come sindrome fibromialgica, è una condizione dolorosa molto diffusa caratterizzata da dolori alle strutture connettivali fibrose (muscoli – nervi). Sebbene non sia una patologia degenerativa, si manifesta con sintomi aspecifici quali dolori muscolo-scheletrici di forte intensità, rigidità, limitazione dei movimenti, problemi di insonnia e alterazioni dell’umore. La fibromialgia colpisce orientativamente 1.5 – 2 milioni di Italiani.

Eziologia

Le cause della sindrome fibromialgica al momento restano ignote. Tuttavia numerosi studi hanno evidenziato una serie di fattori esterni che possono contribuire all’insorgenza di questa patologia:

  • Alti livelli di stress emotivo;
  • Alterazioni di mediatori chimici (neurotrasmettitori a livello centrale o di sostanze ormonali);
  • Alterazione delle modalità di percezione del dolore a livello del sistema nervoso centrale;
  • Alterazione degli input somatoestesici (alterazione della soglia nocicettiva);
  • Alterata permeabilità intestinale con passaggio di metaboliti microbici infiammatori a livello sistemico e conseguente risposta del sistema immunitario con produzione di molecole pro-infiammatorie (citochine) in grado di produrre la Neuroinfiammazione , ovvero l’infiammazione dei neuroni con conseguente aumento della percezione del dolore.

Come si effettua la diagnosi

Per diagnosticare la sindrome fibromialgica occorre rivolgersi ad un medico specialista in reumatologia e sottoporsi ad una visita reumatologica, durante la quale verranno effettuati test di laboratorio ed esami ematochimici volti ad escludere altre patologie con un quadro clinico similare. Il medico formula la diagnosi dopo un accurato esame delle informazioni ottenute:

  • Storia clinica del soggetto;
  • Sintomatologia auto riferita;
  • Visita fisica completa;
  • Valutazione manuale dei punti sensibili (tender points);
  • Valutazione della gravità dei sintomi riportati, quali astenia, disturbi del sonno, della memoria e dell’umore.

Opzioni terapeutiche e trattamento farmacologico della fibromialgia

Il trattamento della fibromialgia può richiedere approcci differenti a seconda della gravità della sintomatologia. La scelta della terapia a questa patologia è soggettiva e strettamente correlata all’intensità dei dolori. In generale per ridurre i sintomi della fibromialgia le opzioni terapeutiche più efficaci sono le seguenti:

  • Farmaci antidepressivi;
  • Farmaci anticonvulsivanti (Pregabalin Lyrica, Gabapentin);
  • Farmaci antidolorifici (Aspirina, ibuprofene e naprossene sodico);
  • Marijuana medica, coltivata su commissione ministeriale e appositamente per scopi medici;
  • Fisioterapia ed esercizi di stretching volti a migliorare l’attività cardiovascolare;
  • Tecniche di rilassamento volte a ridurre la rigidità muscolare.

Oltre ad avvalersi delle terapie prescritte da medici specialisti competenti, numerosi soggetti fibromialgici e affetti da CFS (sindrome da fatica cronica o Encefalomielite Mialgica) riferiscono benefici non indifferenti derivati dall’assunzione di integratori e basi di Palmitoiletanolamide (PEA).

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Qualora i sintomi della sindrome fibromialgica dovessero persistere nonostante i vari approcci terapeutici sopra citati, è bene consultare il proprio medico reumatologo ed effettuare ulteriori esami diagnostici volti a valutare nuove opzioni terapeutiche e trattamenti più o meno invasivi.

Trattamenti terapeutici alternativi

Molti soggetti fibromialgici ricorrono a trattamenti alternativi o complementari. Tra i migliori annoveriamo le lezioni di discipline olistiche e orientali quali Yoga e tai chi, meditazione, massoterapia, agopuntura, training autogeno e biofeedback elettromiografico.

Scritto da Alice Sacchi

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