Serie A: 5 grandi scandali che non dimenticheremo

I grandi scandali indimenticabili della Serie A.

La Serie A, la competizione più importante del calcio italiano, è stata testimone di una storia ricca di emozioni, successi e, purtroppo, anche di alcuni scandali che hanno scosso tifosi e non lungo tutto il corso della sua centenaria storia.

In questo articolo, esploreremo i cinque più grandi scandali che hanno segnato la storia del campionato italiano, lasciando un’impronta indelebile nella memoria degli sportivi di tutto il mondo.

Dalle controversie di corruzione alle scommesse illegali, questi scandali hanno scosso le fondamenta dello sport nazionale e hanno spinto il calcio italiano a riflettere sulle sue debolezze. Scopriamo insieme alcuni dei momenti più oscuri della Serie A.

Luigi Allemandi e le 50.000 Lire

Uno dei primi scandali della Serie A rimasti negli annali risale addirittura al 1927 e fu chiamato il “Caso Allemandi” dal nome del terzino della Juventus e della nazionale italiana che ne era coinvolto. Tutto partì da un articolo intitolato “C’è del marcio in Danimarca” riprendendo una nota frase dell’Amleto di William Shakespeare a cui seguì un’inchiesta della FIGC sul tentativo di corruzione da parte di un dirigente del Torino che aveva versato un acconto di 50.000 Lire al difensore bianconero (una cifra davvero importante per l’epoca) per facilitare la vittoria della sua squadra nel derby della Mole. Quell’anno lo scudetto vinto sul campo dai granata fu revocato e non assegnato.

Il Totonero del 1980

Gli anni 80 sono stati probabilmente il periodo più buio per la Serie A dal punto di vista degli scandali. Le inchieste “Totonero” e “Totonero-bis” portarono alla luce un sistema di scommesse illegali sul calcio con il benestare di giocatori e dirigenti in maniera trasversale. Milan e Lazio furono le squadre maggiormente coinvolte, tanto da subire la retrocessione in Serie B a tavolino, ma anche Avellino, Bologna, Perugia, Palermo e Taranto subirono forti penalizzazioni in A e in B.

Calciopoli

Veniamo ai tempi più recenti. Alla vigilia dei Mondiali 2006, competizione che poi l’Italia avrebbe vinto, c’è stato un grande sconvolgimento per il calcio italiano. L’intero sistema calcistico fu scosso dallo scandalo di “Calciopoli”, che riguardò alcuni dei club più importanti d’Italia, tra cui Juventus, Milan, Fiorentina e Lazio. Questo scandalo rivelò un sistema di corruzione che coinvolgeva arbitri, i loro designatori e dirigenti di club (in particolare Moggi, Lotito, Galliani, Della Valle, eccetera), al fine di alterare i risultati delle partite. La Juventus, in particolare, fu colpita duramente, con la retrocessione in Serie B e la revoca di due titoli di Serie A (uno non assegnato e l’altro assegnato a tavolino all’Inter). “Calciopoli” ha rappresentato una ferita profonda per il calcio italiano e ha portato a una riforma radicale del sistema arbitrale.

Last Bet nel 2011

Un altro tsunami si è abbattuto sulla Serie A e sul calcio italiano a partire dal 2011. In particolare, in seguito alle inchieste della Procura di Cremona, prima, e di Bari, poi, sono stati coinvolti decine e decine di tesserati e numerosi club di A e di B con calciatori, dirigenti e organizzazioni criminali che indirizzavano i risultati delle partite. Tra i nomi più noti ricordiamo Cristiano Doni (Atalanta), Giuseppe Signori (Allenatore), Stefano Bettarini (Chievo Verona) e Andrea Masiello (Bari), di cui i tifosi del Bari ricordano ancora un clamoroso autorete al San Nicola nel derby contro il Lecce.

L’ultimo caso di calcioscommesse

L’ultimo scandalo in ordine di tempo lo stiamo vivendo in questi giorni e ora dopo ora si arricchisce sempre con nuovi dettagli sconvolgenti. Tutto è partito da alcune dichiarazioni di Fabrizio Corona, coinvolto come persona informata sui fatti, che ha fatto i nomi di Niccolò Zaniolo (ex Roma) e Sandro Tonali (ex Milan), entrambi ormai espatriati in campionati stranieri e Nicolò Fagioli (Juventus), per possibili scommesse sulle partite di calcio effettuate su siti illegali.

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