Legumi per combattere il colesterolo

I legumi possono essere dei veri e propri alleati nella nostra battaglia quotidiana contro il colesterolo. Lo dice una recente ricerca canadese pubblicata sul Canadian Medical Association Journal.

I legumi possono essere dei veri e propri alleati nella nostra battaglia quotidiana contro il colesterolo. Lo dice una recente ricerca canadese pubblicata sul Canadian Medical Association Journal.

Si tratta di una metanalisi che prende in esame 26 studi precedenti. Concludendo che una una porzione di legumi pari a 130 grammi ogni giorno ha l’effetto di ridurre del 5 per cento il colesterolo LDL, con conseguente diminuzione del rischio cardiovascolare del 5-6 per cento. L’effetto è legato in parte con l’alta presenza di fibre nei legumi, aspetto che aiuta la riduzione dell’assorbimento del colesterolo alimentare. I legumi, inoltre, hanno di per sè una scarsa concentrazione di colesterolo. Quindi mangiarli al posto di altri alimenti riduce automaticamente l’assunzione di LDL.

Il colesterolo è un elemento di fondamentale importanza, affinché il nostro organismo funzioni nel migliore dei modi. Tuttavia questo non ci autorizza ad esagerare con i cibi ad alto contenuto di grassi. Poiché è proprio nell’eccesso che si ritrova il danno per il nostro corpo. Tuttavia, se ci ritroviamo a convivere col colesterolo alto, un aiuto per combatterlo possiamo ritrovarlo non solo in una dieta equilibrata. Ma soprattutto in una dieta ricca di legumi.

I legumi sarebbero infatti in grado di combattere il colesterolo aiutando il nostro copro a vivere meglio. Molto spesso, i sopracitati alimenti vengono decisamente snobbati nella dieta attuale. Ricordiamoci, però, che è soprattutto nei vegetali e nella loro immensa varietà che possiamo trovare la risposta ai nostri malanni.

Mangiare tutti i giorni legumi può abbassare significativamente i livelli di colesterolo LDL o “cattivo”. Questo è quanto emerge dalla recente ricerca Canadese.
Non è importante quali legumi scegliate, siano essi piselli, ceci, fagioli o lenticchie, vanno tutti bene. Purché prendiate la sana abitudine di consumarli ogni giorno.

La ricerca

Secondo i ricercatori del St. Michael’s Hospital anche la maggior parte delle persone del Nord America, dovrebbero più che raddoppiare il consumo di legumi.
Lo studio, coordinato dal dottor John Sievenpiper della divisione di Nutrizione Clinica dell’ospedale e Risk Factor Modification Centre; mette in evidenza come una porzione quotidiana di questo genere di cibo possa apportare cambiamenti positivi ai livelli di colesterolo LDL.
Ciò si potrebbe tradurre nella riduzione del 5-6% di rischio di malattie cardiovascolari, ancora troppo diffuse.

La ricerca è stata pubblicata sul Canadian Medical Association Journal. Mostra come siano sufficienti 130 grammi o ¾ di tazza al giorno di legumi per fare la differenza per la salute cardiovascolare.
Lenticchie, fagioli, ceci e piselli hanno un Indice Glicemico (IG) molto basso perché vengono scomposti molto lentamente. In questa maniera si può anche ridurre l’apporto di proteine animali e grassi poco salutari come quelli trans.

La dieta povera di legumi in Italia

«Abbiamo tanto spazio nelle nostre diete per aumentare l’assunzione di legumi e trarre benefici cardiovascolari – spiega il dottor Sievenpiper – legumi già svolgono un ruolo in molte diete tradizionali, incluse la Mediterranea e quella dell’Asia meridionale. Come bonus aggiuntivo, sono poco costosi».

Purtroppo in Italia, così come in altri Paesi, non è consuetudine assumere legumi in buone quantità; anzi, si è più propensi a mangiare un bel piatto di pastasciutta. Il classico piatto di lenticchie viene relegato alle feste di fine anno o a pochi pasti invernali. Invece ciò che può fare davvero la differenza è il consumo abituale.

Per mangiare sano non c’è bisogno di andare a scovare chissà quali cibi esotici. Ci sono infatti molti buoni legumi italiani, come per esempio i fagioli di Controne (Salerno), di Bagnasco (Cuneo), i Borlotti di Lamon (Belluno), Le lenticchie di Villalba (Caltanissetta), La Roveja – una sorta di ceci – di Civita di Cascia (Perugia), la cicerchia di Serra Dei Conti (Ancona) o i Ceci di Pisa.
Lo studio del Dottor Sievenpiper, per arrivare a tali conclusioni, ha esaminato 26 studi randomizzati e controllati che hanno preso in considerazione oltre mille partecipanti.

Conclusioni

Dai risultati è emerso che il maggior beneficio è stato tratto dagli uomini che presentavano una riduzione più marcata del colesterolo LDL. Questo maggiore ed evidente beneficio a seguito di una dieta sana è dovuto probabilmente perché gli uomini – specie se soli – tendono a seguire una dieta più povera, sottolineano i ricercatori.

È bene specificare che alcuni volontari hanno riferito di aver sofferto di disturbi allo stomaco nei primi stadi dello studio. Disturbi che sono però scomparsi al termine.
I benefici dei legumi – anche come anticolesterolo – sono già noti da tempo e sono spesso consigliati anche alle persone con problemi di iperglicemia.
Sono considerati un piatto povero, ma completo, molto utile nei casi di debilitazione o superlavoro fisico e intellettuale.
Insomma, un alimento sano e poco costoso, indubbiamente da rivalutare.

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