Prima notte in un luogo nuovo? Il cervello resterà vigile

Attraverso le parole dello scrittore Iain M. Banks, scopriamo cos’è e quando avviene il sonno uniemisferico.

L’autore Iain M. Banks ha presentato ai lettori una varietà di personaggi trans-umani ed extraterrestri nei suoi romanzi di fantascienza, tra cui un capitano paranoico di una navicella spaziale chiamato Kraiklyn, che possiede la facoltà di sonno uniemisferico. Questa particolare caratteristica del suo cervello esiste anche nella vita reale.

“Il suo trucco è che non dorme mai. Ha una…” Yalson aggrottò le sopracciglia, ovviamente cercando le parole giuste.”…una potenziata divisione emisferica del cervello. Un terzo del tempo, metà del suo emisfero durante il sonno si trova tra il sogno e la veglia. L’altro terzo del tempo, l’altra metà dell’emisfero dorme e in questa fase presenta capacità logiche e matematiche, e non è in grado di comunicare troppo bene. Nell’altro terzo del tempo, quando lui compie un’azione o si verifica un’emergenza, entrambi gli emisferi sono svegli e funzionanti. Questo rende abbastanza difficile coglierlo di sorpresa nel suo letto.” – Iain M. Banks, “Consider Phlebas”

Sonno uniemisferico

Abbiamo un nome, nel mondo reale, per questa condizione: sonno uniemisferico ad onde lente. Mammiferi marini come il delfino tursiope e il beluga impiegano la stessa strategia, cosicché metà emisfero resti sveglio per poter salire in superficie e respirare ogni volta che è necessario.

Potresti pensare che solo gli umani nei romanzi post apocalittici di fantascienza manifestino questa abilità, ma ti sbagli: tu impieghi una versione di questo “dormire con un occhio aperto” ogni volta che dormi per la prima volta in un luogo a te nuovo.

L’effetto prima notte

In uno studio pubblicato sulla rivista Current Biology, i ricercatori della Brown University hanno studiato “l’effetto prima notte” monitorando l’attività cerebrale di 35 volontari durante due notti di sonno. Come una squadra di avventurieri accampati in un romanzo di fantascienza, una parte di regioni cerebrali è rimasta sveglia a guardare “gli attacchi degli orchi”, per tutta la durata della prima notte: la parte dell’emisfero sinistro in modalità standard.

Ha perfettamente senso, giusto? Sperimentiamo l’attività di questa parte di emisfero come uno stato costante di preoccupazione, attraverso la rivisitazione nel sonno di avvenimenti di ansietà passati e minacce future. Chi meglio può guardare fisso nel buio e preoccuparsi degli orchi? In ogni caso, i volontari osservati non hanno esibito stati d’ansia fuori dal normale. Probabilmente uno strano posto trovato su Airbnb è esattamente quello di cui quella parte del cervello ha bisogno per evitare un sovraccarico di attività.

I ricercatori ritengono che questi risultati siano i primi di questo tipo. Siamo ancora agli inizi per quando riguarda tali studi. Loro si sono concentrati soltanto su quattro reti cerebrali. Quindi non sono certi se l’emisfero sinistro funga solo da osservatore, oppure se scambi le mansioni con la parte destra. Se così fosse, perché la rete cerebrale standard è la prima ad attivarsi?

In ogni caso, le nostre facoltà di sonno uniemisferico non potranno mai eguagliare quelle dell’interspaziale e trans-umano Kraiklin. Quindi non cercare di prenderlo di sorpresa, specialmente se sei ancora intontito dalla prima notte a bordo della sua navicella.

Scritto da Susanna Mele

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