Quando la chirurgia estetica è mutuabile?

In quali casi la chirurgia estetica è mutuabile? Scopriamo quali trattamenti estetici lo permettono.

Traumi, malattie genetiche e interventi chirurgici, a volte, possono lasciare un segno sul nostro corpo. Gli inestetismi, in questi casi, si possono risolvere con interventi di chirurgia mutuabili. Ecco quando la chirurgia estetica è mutuabile.

Chirurgia estetica: quando è mutuabile 

Sempre più persone, soprattutto negli ultimi anni e dopo la pandemia, si sottopongono a interventi estetici per migliorare certi aspetti del proprio corpo per diversi motivi. Ma quando, invece, questi sono mutuabili e quindi pagati dal Servizio Sanitario?

Il Servizio Sanitario Nazionale mette a disposizione dei cittadini una serie di trattamenti e interventi volti a migliorare l’aspetto fisico del paziente. Ovviamente, per poter usufruire di questo servizio, devono esistere particolari condizioni e requisiti.

In generale, la legge contempla come interventi mutuabili quelli che hanno lo scopo di migliorare la qualità di vita delle persone che presentano inestetismi causati da patologie o malformazioni congenite.

Anche i traumi dovuti a incidenti e problemi fisici con possibili conseguenze per l’equilibrio psicologico del paziente possono essere a carico del Servizio Sanitario Nazionale.

Gli interventi con fini puramente estetici non rientrano nella categoria a carico del SSN.

Gli interventi estetici mutuabili in Italia

Negli ospedali pubblici gli specialisti valuteranno le condizioni del paziente prima di stabilire se l’intervento è compreso tra quelli mutuabili. Ecco le operazioni più comuni a carico del SSN in Italia:

Chirurgia plastica per il rimodellamento del seno in caso di asimmetrie mammarie gravi o altre malformazioni congenite (seno tuberoso, gigantomastia, traumi o ustioni).

Ricostruzione del seno in seguito a un intervento di mastectomia.

Riduzione del seno (mastoplastica riduttiva) se il peso del seno comporta un problemi fisici e funzionali per la paziente.

Ginecomastia dovuta ad una ipertrofia della ghiandola mammaria maschile. Ricostruzione in caso di labbro leporino.

Chirurgia specifica per ridurre i rischi e le conseguenze dell’obesità grave. In questo caso rientrano, per esempio, le operazioni di chirurgia bariatrica o l’addominoplastica.

Ricostruzione dei tessuti in caso di traumi e ustioni.

Lipoaspirazione, in caso di lipomi e altre anomalie gravi dei tessuti molli.

Blefaroplastica, quando l’eccesso di cute palpebrale ostruisce il campo visivo del paziente oltre un 60%.

Altri casi in cui la chirurgia plastica è molto richiesta sono l’otoplastica e la rinoplastica, rispettivamente per migliorare l’aspetto delle “orecchie a sventola” nei bambini e per rimodellare il naso storto. 

Nel primo caso, il SSN assume il carico del trattamento quando l’inestetismo causa problemi psicologici al paziente. Per quanto riguarda il naso, l’intervento è mutuabile solo nel caso in cui il problema è dovuto a problemi funzionali (impedisce una corretta respirazione).

Scritto da Chiara Sorice

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