Rosmarino: l’erba aromatica che profuma la tua cucina

il rosmarino secco è da preferire al fresco, ha molteplici usi in cucina ed è facilmente coltivabile

Il rosmarino è un’ erba aromatica, molto amata ed apprezzata soprattutto in cucina, per insaporire patate, arrosti, e pesce e tanto altro, inoltre gli oli essenziali contenuti nel rosmarino hanno incredibili proprietà antibatteriche e anti-fungine. Quest’erba è anche utile per alleviare il mal di testa e per stimolare la memoria ed i ricordi. Non resta quindi che metterci comodi e vedere insieme i tanti usi che si possono fare in cucina, quale preferire tra secco e fresco e perché no! Anche come coltivarlo

Fresco o essiccato

A differenza di molti alimenti Il rosmarino essiccato presenta diversi vantaggi rispetto alla sua versione fresca. Questi vantaggi sono sia di tipo pratico che di tipo nutrizionale, e se di solito la praticità di un alimento conservato va spesso a contrapporsi alla genuinità di uno fresco, per quanto riguarda il rosmarino il consumatore non è tenuto a scegliere tra queste due “virtù” della spezia. Più in dettaglio, vedremo che vi sono almeno 3 ragioni per le quali bisognerebbe preferirlo nella sua versione essiccata.

  1. Il rosmarino essiccato, a differenza di quello fresco, non necessita di alcuna cura. L’unica accortezza che bisogna avere è quella di tenerlo chiuso all’interno di un recipiente isolandolo dall’aria. Altrimenti, infatti, esso potrebbe assorbire acqua dall’aria che lo circonda, reidratandosi e perdendo così la sua capacità di conservarsi a lungo. Decidendo invece di preferire il rosmarino fresco, sotto forma quindi di pianta, bisognerà continuamente prendersene cura. Per non parlare poi dell’ingombro: una pianta di rosmarino, infatti, nel suo massimo sviluppo può anche raggiungere i due metri di altezza.
  2. Una volta che l’alimento è stato privato dell’acqua in esso contenuta vengono meno anche le condizioni favorevoli alla proliferazione di muffe e batteri, in quanto i microrganismi proliferano in ambienti ricchi di acqua. Ovviamente una spezia, fresca o conservata che sia, questi microrganismi comunque li contiene, ma la loro presenza non costituisce un problema per la salute del consumatore finché il loro numero è contenuto. In quest’ottica, il vantaggio che il rosmarino essiccato ha su quello fresco sta nel fatto che la proliferazione dei microrganismi patogeni viene enormemente rallentata dalla disidratazione. Ed è proprio per questo che una spezia fresca deve necessariamente essere consumata prima che i microrganismi si riproducono troppo.
  3. il vero punto forte del rosmarino secco, è che è uno dei pochissimi alimenti che non perdono le sue proprietà nutrizionali a seguito del processo di essiccamento. La maggior parte dei cibi infatti, quando essiccati perdono buona parte delle loro sostanze nutritive, in particolar modo perdono alcune vitamine, come l’importante vitamina C (acido ascorbico). Questo non è il caso del rosmarino secco, che, in sostanze nutritive, rimane praticamente identico (o quasi) alla sua controparte fresca.

Usi in cucina del rosmarino

Il rosmarino in cucina è consigliato non solo per il suo graditissimo aroma, ma anche per le sue proprietà digestive e di aiuto a livello epatico è consigliabile, inoltre, per la conservazione dei cibi, in quanto il suo potere antiossidante permette di conservare i cibi più a lungo. Molti e svariati sono gli utilizzi del rosmarino in cucina, è ottimo per insaporire brodi e minestre, le foglie di rosmarino fresche possono essere tritate finemente e aggiunte alle verdure crude o cotte, ma anche i fiori di rosmarino in quantità moderata possono essere aggiunti all’insalata per conferirle un sapore fresco e accattivante. Il rosmarino in cucina si utilizza soprattutto per insaporire piatti di carne, il rametto di rosmarino, è indispensabile per condire e insaporire le nostre pietanze di carne, Il suo sapore è inconfondibile!

questa spezia è ottimo anche per insaporire pesce, salumi e formaggi bianchi e Nella cucina mediterranea, nella nostra in particolare non possiamo non menzionare l’utilizzo del rosmarino per insaporire una focaccia o pizza bianca, il pane o anche per aromatizzare risotti o diversi piatti di cereali.

In cucina si associa comunemente alle patate al forno, a cui conferisce un gusto raffinato ed inconfondibile, ma esso è largamente utilizzato anche per preparare salse e condimenti, primo fra tutti l’olio aromatico al rosmarino.
Per preparare l’olio aromatico al rosmarino basta inserire uno o più rametti (dipende dalla quantità di olio) in una bottiglia di olio e lasciare macerare.
Lo stesso procedimento vale per l’aceto aromatizzato al rosmarino, è utilissimo anche nella preparazione di piatti a basso apporto di grassi e calorie per cui non si può utilizzare l’olio o sale. L’aceto al rosmarino in tal caso conferisce quel gusto in più al piatto senza apportare troppe calorie, questo condimento può essere reso ancora più gustoso aggiungendo anche qualche spicchio di aglio.

Ricette con il rosmarino

Oltre che nell’insaporimento delle pietanze il rosmarino in cucina può essere usato anche in altri modi che apportano benefici alla nostra salute:
Uno di questi è l’infuso di rosmarino berlo dopo aver mangiato faciliterà la digestione, basta mettete 200 ml di acqua a bollire. Una volta raggiunto il bollore, aggiungete un cucchiaino di foglie essiccate di rosmarino e fate bollire per altri 3 minuti, dopodiché spegnete il fuoco, coprite il pentolino e lasciate riposare per 5 minuti. Filtrato l’infuso potrete berlo per facilitare la vostra digestione.
Un altro uso interessante del rosmarino è mischiare alcol e rosmarino, questo è un antico rimedio per fare massaggi molto piacevoli per rinfrescare la pelle, attenuare le infiammazioni che provocano crampi e contratture e migliorare la propria circolazione del corpo (vene varicose, pesantezza, cellulite, etc). Per per prepararlo servirà un contenitore di vetro con chiusura ermetica, si dovrà riempire con rametti freschi di rosmarino, se possibile appena raccolti quando la pianta è in fiore. Dopodiché riempite il recipiente con dell’alcol a 96 gradi, chiudete il recipiente e lasciatelo macerare per 15 giorni in un luogo buio, Agitatelo ogni giorno per qualche secondo, dopo 15 giorni, bisognerà filtrate il liquido e conservatelo in un contenitore di vetro scuro e ben chiuso, in un luogo fresco e asciutto.
L’olio essenziale al rosmarino è ottimo per la salute dei capelli, poiché ne previene la caduta e migliora la circolazione del cuoio capelluto. Potrete aggiungere qualche goccia di olio essenziale al vostro shampoo e poi usarlo come sempre. Se, invece, volete un rimedio da usare ogni tanto, potrete mischiare dell’olio di cocco con qualche goccia di olio essenziale di rosmarino e usare questo mix per massaggiare i capelli. Lasciatelo agire per 30 minuti e poi risciacquate.
Il miele di rosmarino è quello prodotto dalle api quando succhiano principalmente il nettare dei fiori di questa pianta. Ha una consistenza spessa e un colore abbastanza chiaro. Questo miele combina le proprietà medicinali di questi due ingredienti, il che lo rende un ottimo rimedio per: Eliminare il muco, facilitare la digestione, rivitalizzare l’organismo, attenuare i dolori reumatici, regolare il sistema nervoso, combattere le malattie respiratorie, migliorare le difese immunitarie, liberare la mente.
Infine il modo per avere del condimento sempre a disposizione è quello di mischiare olio extra vergine d’oliva con foglie fresche di questa spezia. Potete anche aggiungere altre spezie o dell’aglio. Conservatelo in un recipiente ben chiuso e piano piano, l’olio sarà sempre più saporito. Il rosmarino ha un sapore molto intenso, quindi ne basta una piccola quantità.

Come coltivare il rosmarino

Per coltivare questa pianta è sufficiente comprare le piantine dal vivaio o nei supermercati e trapiantarle in un vaso più grande con terriccio universale dentro. Il suolo, per coltivare il rosmarino sia in vaso e sia in terra, dovrà essere ben drenante e arricchito con concime organico. Il rosmarino è una pianta che ama il caldo e si sviluppa meglio se la posizioniamo a sud, dovrà avere quindi una posizione ben esposta al sole. Per chi abita in zone con inverni rigidi, nel periodo invernale, è bene proteggere la pianta di rosmarino dalle gelate con un telo non in tessuto.

Le irrigazioni dovranno essere costanti e giornaliere nel primo anno di età, facendo attenzione a non eccedere e causare ristagni di acqua. Dopodiché sarà sufficiente innaffiare il rosmarino ogni due o tre giorni nel periodo primaverile estivo questo una volta cresciuta e diventa quindi resistente alle siccità. In inverno e in autunno, soprattutto nei periodi piovosi, non innaffiare la pianta.

Se si tratta di una pianta il cui uso viene fatto in cucina, è consigliabile tagliare i rami più alti con le forbici da giardinaggio, praticando un taglio netto ed evitando di graffiare la pianta, questa stessa potatura però è da evitare quando la pianta è coltivata a scopo ornamentale perché impedisce o limita la produzione di fiori. Il rosmarino tollera una potatura drastica ma questa può essere talvolta controproducente. Esso può raggiungere un’altezza massima di 150 cm, tuttavia, con l’invecchiamento tende a lignificare e spogliarsi in basso. La potatura, in questo contesto, si concentrerà a recidere i rami vecchi per far accestire la pianta sempre con rametti nuovi e più ricchi di foglie, Per una potatura di contenimento, si può tagliare i rami ad almeno 4-6 cm dalle estremità. Potete proseguire con una potatura più drastica a inizio autunno al sud e a fine estate al nord.
È possibile moltiplicare la pianta di rosmarino per talea tagliando un rametto semi legnoso di circa 10 centimetri. Dovrete toglie tutte le foglie che si trovano più in basso e lasciate solo quelle in cima, mettete la talea in un vasetto con sabbia e terra in parti uguali fino a marzo, successivamente sarà sufficiente trapiantare la nuova pianta in un vaso più grande. Il rosmarino si può anche moltiplicare con talea in acqua. In pratica, il rametto va fatto radicare in un vaso di acqua non calcarea.
Appena acquistata la pianta, bisognerà fare il primo rinvaso rinnovando il terriccio e liberando le radici eccessivamente ingarbugliate. In primavera bisognerà travasarlo in un vaso più grande e rinnovare il terriccio. Al trapianto della piantina nel vaso più grande, possibilmente in creta, si può posizionare sul fondo alcuni sassolini per facilitare il drenaggio dell’acqua.

Scritto da Angelo Somma

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