Perché a volte non ricordiamo i sogni che facciamo?

Perché una volta svegli non ricordiamo i sogni che abbiamo fatto? Cerchiamo di dare una risposta a questa domanda molto frequente.

Passiamo quasi un terzo della nostra esistenza a dormire, ma nonostante questo spesso non siamo consapevoli di quello che succede durante il sonno. La percentuale di persone in grado di ricordare i propri sogni notturni è molto bassa. Sono davvero molte infatti le persone che, una volta sveglie, provano una strana sensazione di confusione e ricorda semplicemente una serie di immagini disordinate e quasi prive di senso. Vediamo quali sono i principali motivi per cui non ricordiamo i sogni e come riuscire a ricordarli in maniera migliore.

Sogni: perché non li ricordiamo?

Le persone sognano in media in cicli da 90 o 100 minuti che vengono ulteriormente divisi in varie fasi. La fase REM è quella in cui si verificano i sogni più vividi, ossia quelli che permettono di addentrarsi negli scenari più affascinanti e particolari. Durante questi sogni le sensazioni sono molto forti e per questo spesso vengono ricordati al risveglio. La fase REM è quella più lunga tra le fasi del sonno e risulta essere anche l’ultima. Per tale motivo succede di svegliarsi d’improvviso e ricordare così solamente gli ultimi momenti dei sogni fatti.

Molti studiosi sostengono che il cervello non abbia memoria di quello che vive durante il sonno perchè non siamo programmati per immagazzinare dati durante questa fase in quanto serve all’organo per riposare. Un altro motivo per cui il cervello non ricorda ciò che accade è che durante il sonno non accade nulla di particolarmente significativo che potrebbe tornare utile.

Sono state realizzate molte ricerche sfruttando la risonanza magnetica allo scopo di comprendere il perchè alcune persone ricordano cosa sognano mentre altri no. La risposta si trova nell’ippocampo: questa struttura cerebrale è relazionata alle emozioni e alla memoria e non permette di ricordare a pieno i sogni.

I sogni e l’ippocampo

Il cervello non si sconnette in maniera completa durante il sonno, infatti alcune zone dell’organo restano sveglie. Una delle ultime strutture che passano dal mondo cosciente a quello incosciente è l’ippocampo. Questa area si fa carico anche di trasmettere le informazioni dalla memoria a breve termine alla memoria a lungo termine. Alcune persone hanno una sconnessione dell’ippocampo dopo poco tempo che dormono, per tale motivo questi soggetti riescono a conservare molti più ricordi legati ai sogni. Il 90% delle persone però non ricorda i sogni e questo perchè la sconnessione dell’ippocamposi verifica in un momento differente.

Come ricordare i sogni

Ricordare i sogni in maniera nitida una volta svegli è il desiderio di molte persone. Purtroppo non esistono tecniche completamente efficace, ma fortunatamente esistono alcune tecniche che possono aiutare. Suggeriamo di impostare la sveglia a cicli di 30 o 35 minuti: in questo modo avrete un risveglio repentino che interromperà il sonno e vi potrebbe aiutare a ricordare cosa stavate sognando. Chiaramente non potete seguire questo consiglio per molte notti consecutive in quanto rende impossibile dormire in maniera adeguata.

Scritto da Elisa Cardelli

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