Come funziona il test per valutare la gravità del Covid

A Milano è stato scoperto un test in grado di valutare la gravità del Covid. Scopriamo come funziona questo test sulla saliva.

I ricercatori dell’Irccs di Milano della Fondazione Don Gnocchi e dell’Università Bicocca hanno ideato un test per valutare la gravità del Covid. Risulta molto semplice da eseguire e per nulla invasivo, infatti permette di riscontrare in poco tempo sia l’eventuale positività di un soggetto che di comprendere quanto è grave l’infezione. Scopriamo come funziona esattamente questo test per il Coronavirus.

Test Covid per valutare la gravità

Lo studio che ha portato alla nascita del test per valutare la gravità del Covid è stato fatto a Milano. Marzia Bedoni e Cristiano Carlomagno, ricercatori della Fondazione Don Gnocchi hanno spiegato che “Alla base della ricerca c’è un’esigenza che ormani fa parte del sentire comune: per limitare i contagi e arginare la diffusione della pandemia abbiamo tutti compreso l’importanza di individuare velocemente la presenza del virus nei pazienti”.

Il test sviluppato dai ricercatori italiano è rapido e permette di rilevare la presenza di infezione da SarsCov2 dalla saliva. Questo permette non solo di determinare se un soggetto è positivo, ma consente anche di scoprire quanto è grave l’infezione. Si tratta nello specifico di un tampone spettromolecolare, che sfrutta una tecnologia già usata in fisica, chiamata spettroscopia Raman.

“Questo metodo di analisi può dare un risultato molto sensibile e specifico in pochi minuti. Basta una minima preparazione del campione, senza l’utilizzo di reagenti e si ha la risposta in tempi brevi”, ha spiegato Marzia Bedoni, coordinatrice dello studio per il nuovo test contro il Covid. Per eseguire l’esame è necessario masticare un tampone di cotone, poi questo verrà analizzato con lo spettroscopio Raman, che usa la luce laser per studiare in modo rapido e certo la composizione chimica della goccia di saliva.

Bedoni ha spiegato che questo test è come “se fosse un tampone molecolare e un esame sierologico insieme. Riusciamo a valutare la gravità sia di chi è positivo, e quindi il possibile decorso, sia di chi si è negativizzato ma ha comunque bisogno di riabilitazione”.

Scritto da Elisa Cardelli

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