Argento Vivo: l’importanza della Ricerca sugli over 65

Argento Vivo è il progetto a cura della Fondazione Humanitas per la Ricerca che nasce per migliorare la qualità della vita nella terza età.

Argento Vivo è il progetto a cura della Fondazione Humanitas per la Ricerca che nasce per migliorare la qualità della vita nella terza età.

L’obiettivo è quello di sostenere il benessere degli over 65, offrendo un supporto mirato nel trattamento delle patologie più diffuse. Con Argento Vivo, in particolare, la Fondazione punta a tutelare la salute degli anziani, promuovendo la prevenzione e una formazione orientata alla conoscenza dei problemi che interessano questa fascia d’età.

A tutto questo si affianca la ricerca, che mira alla formulazione di cure più efficaci e in linea alle esigenze della terza età. Il fine è quello di sviluppare un approccio terapeutico meno invasivo, in grado di assicurare una migliore qualità della vita. Naturalmente, il programma della Fondazione Humanitas ha all’attivo numerosi progetti che coinvolgono moltissimi ricercatori.

Per quanto riguarda i fondi, a sostegno di Argento Vivo c’è il 5X1000, una rete di solidarietà molto importante che aiuta la ricerca a donare una nuova cultura del benessere alle fasce più fragili della popolazione.

Argento Vivo: prevenzione e cura dell’insufficienza cardiaca

Tra le patologie attualmente oggetto di studio di Argento Vivo c’è l’insufficienza cardiaca, uno scompenso che colpisce il cuore e in alcuni casi può rivelarsi anche letale. L’insorgenza di questo disturbo, infatti, è legata soprattutto all’età, oltre ad alcuni fattori considerati a rischio come il diabete, l’ipertensione e l’obesità.

Allo stato attuale, il lavoro dei ricercatori si concentra soprattutto sul sistema immunitario e sul ruolo che può avere nei meccanismi che determinano l’insufficienza cardiaca. Lo studio si basa in particolare sul cell sorting, un sistema che permette di separare le cellule sane da quelle malate per individuare i processi genetici che regolano queste ultime.

L’obiettivo è quello di ridurre o placare l’attività delle cellule difettose, così da garantire una migliore funzionalità del cuore e formulare cure mirate per i pazienti over 65. Lo studio è attualmente in fase di analisi ma, grazie al contributo del 5×1000, potrebbe ben presto essere replicata sui campioni di sangue di pazienti affetti da questa patologia.

La fondazione Humanitas per la Ricerca sulla malattia di Parkinson

L’altro grande progetto sostenuto da Argento Vivo è quello legato alla ricerca neurologica sulla malattia di Parkinson, un morbo degenerativo che colpisce soprattutto la popolazione over 60, con un’incidenza di circa due individui su mille. Il programma ha attualmente in attivo tre progetti, ognuno dei quali destinato a dare risposte concrete ad alcuni aspetti di questa malattia.

Il primo studio, in particolare, punta a distinguere le diverse forme genetiche del morbo di Parkinson, per far sì che la diagnosi possa affrontare ogni caso in maniera più specifica. Il secondo è indirizzato a individuare un sottotipo maligno della malattia che potrebbe collegare la disautonomia precoce al decadimento cognitivo. Il terzo si concentra invece sui movimenti involontari che spesso interessano i pazienti colpiti da questo morbo, nonché sullo studio dei farmaci che possano limitarne l’insorgenza.

Argento Vivo: l’analisi e la ricerca sull’Ictus

Naturalmente, fra i tanti progetti portati avanti da Argento Vivo c’è anche quello legato all’Ictus, una condizione neurologica provocata dalla chiusura o rottura di un vaso sanguigno che può provocare emorragie cerebrali (ictus emorragico) o impedire al sangue di fornire ossigeno al cervello (ictus ischemico).

La Fondazione Humanitas per la Ricerca è attualmente impegnata nello studio delle disabilità e del recupero di 30 soggetti colpiti da Ictus. L’esame si basa su un’analisi dei singoli aspetti della malattia, avvalendosi principalmente della risonanza magnetica nucleare.

L’approccio, in particolare, mira a monitorare l’ictus, dalla diagnosi fino al recupero, individuando i danni causati dal colpo apoplettico nei diversi apparati dell’organismo. Lo scopo è quello di fornire cure farmacologiche mirate, in modo da ridurre al minimo gli effetti dell’ictus sul paziente.

Lo studio, dalla durata totale di 24 mesi, è frutto di un progetto che unisce l’intero Neuro Center di Humanitas: una sinergia che affianca ai laboratori di ricerca la stroke unit, la neurochirurgia, la neurologia e la riabilitazione, a sostegno delle persone più fragili e del mantenimento dello stato di benessere degli over 65.

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