Il cibo scaduto si può mangiare?

Il cibo scaduto si può mangiare o va gettato? Scopriamo se si può assumere dopo la scadenza

Quante volte ci capita di voler mangiare un cibo che abbiamo conservato in dispensa e leggere che è scaduto? E pensiamo a cosa fare: mangiarlo o gettarlo? Ecco quale e se il cibo scaduto si può mangiare.

Il cibo scaduto si può mangiare?

Molte persone quando leggono scaduto sull’etichetta dei cibi li gettano via senza considerare una distinzione tra i prodotti alimentari con data di scadenza e quelli con “termine minimo di conservazione”, come specificato dal Regolamento UE 1169/2011.

La data di scadenza, segnata con “da consumarsi entro” è presente su alimenti come latticini, insalate, e insaccati. Dopo questa data, il cibo assunto potrebbe rappresentare un rischio per la salute. Invece il “termine minimo di conservazione” (TMC), indicato con “da consumarsi preferibilmente entro” è applicato a prodotti che durano più a lungo, come pasta, riso, olio, e biscotti. Oltre questa data, il cibo potrebbe essere consumato anche se perde alcune proprietà organolettiche e nutrizionali.

Dunque il cibo scaduto si può mangiare? Dipende di quale prodotto alimentare si tratta, infatti, un cibo scaduto non è da buttare in tutti i casi. L’indicazione della data di scadenza non è obbligatoria per frutta e verdura fresca (e integra, non sbucciata), vino, aceto, sale, zucchero allo stato solido, pane, focacce, prodotti di pasticceria fresca, bevande alcoliche con percentuale di alcol non superiore al 10% e gomme da masticare.

Per quanto riguarda i formaggi, quelli freschi vanno consumati entro la data di scadenza indicata, mentre quelli stagionati e a pasta dura possono essere tranquillamente consumati ancora per diversi giorni rimuovendo le eventuali muffe. Gli yogurt si possono consumare per 6-7 giorni dalla data di scadenza, anche se le proprietà nutritive risulteranno via via ridotte.

Pasta e riso, che solitamente scadono dopo un paio d’anni, si possono mangiare anche dopo un paio di mesi dalla scadenza. Lo stesso vale per i biscotti, i cracker e i sughi. L’olio extravergine d’oliva può addirittura essere consumato fino ad 8 mesi oltre la data di scadenza.

Attenzione invece alle uova: se consumate crude o alla coque, si può valutare il consumo entro 3 giorni oltre la scadenza; se fritte però si può arrivare a una settimana, fermo restando la validità di trucchi come la “prova dell’acqua”.

Il cibo scaduto si può mangiare? Suggerimenti

Un dilemma si presenta spesso in cucina e a tavola: quando il cibo risulta scaduto secondo la data di scadenza sulla confezione, si può mangiare lo stesso o va buttato? Da considerare, come visto, è la differenza tra “da consumarsi entro” e “termine minimo di conservazione”. Ci sono dei cibi, anche molti più di quanto pensiamo, che possono essere consumati anche dopo la data di scadenza. Dalla pasta al riso a sughi, come visto, tantissimi prodotti possono essere consumati senza alcun rischio anche dopo la data riportata sulla confezione.

Un esempio è il caffè. Alle volte, se consumato dopo il TMC, può perdere leggermente l’aroma che lo caratterizza ma può e dovrebbe essere consumato ugualmente e non gettato via. Diversamente dal TMC, la DDS è una data di scadenza “obbligatoria”. Ciò significa che, quando un prodotto supera questa data, non può più essere consumato perché, potenzialmente, potrebbe essere un rischio per la nostra salute.

Queste date riguardano principalmente tutti quegli alimenti che, nella maggior parte dei casi, conserviamo nel frigo come la carne, gli affettati, i formaggi, il pesce o i piatti precotti. Tuttavia ecco dei suggerimenti per poter mangiare cibi anche dopo la data di scadenza:

Uova: se conservate in un luogo fresco, possono essere consumate fino a 28 giorni dopo la data sulla confezione. Tuttavia, per essere certi che siano ancora buone, ti suggeriamo “il test del galleggiante”.

Formaggi: la maggior parte dei formaggi può essere consumata senza problemi. Un’eccezione, tuttavia, c’è: è il formaggio fresco fatto con latte di capra pastorizzato.

Cibo in scatola: analizza l’aspetto della confezione (di solito, in metallo). È deformata o presenta delle tracce di ruggine? Se hai l’impressione che sia rigonfia su uno o più lati, è meglio evitare.

Scritto da Chiara Sorice

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