Tampone rapido per riconoscere le varianti di Covid: come funziona?

Le varianti del Covid possono essere individuate grazie a un tampone rapido ideato da poco. Scopriamo di cosa si tratta nello specifico.

Un tampone rapido in grado di identificare le varianti di Covid in sole due ore è stato messo a punto recentemente. Si tratta di uno strumento molto efficace per la lotta contro il Coronavirus e contro le sue temibili mutazioni. Questo test potrebbe essere messo a disposizione di tutti i laboratori che fanno l’analisi dei tamponi molecolari.

Tampone rapido per identificare varianti di Covid

Francesco Broccolo, virologo dell’Università di Milano Bicocca e direttore del laboratorio Cerba di Milano, ha fatto sapere che il tampone rapido per identificare le varianti di Covid è uno strumento molto utile per fare un primo screening sui tamponi già risultati positivi al tampone molecolare. “Sarà comunque necessario il sequenziamento del materiale genetico del virus sia per avere la conferma definitiva, sia per individuare eventuali nuove varianti diverse dall’inglese, la brasiliana e la sudafricana”, ha spiegato il virologo.

Al contrario di quanto succedeva con il tampone messo a punto inizialmente e basato su una tecnologia già brevettata, questo nuovo test è stato realizzato proprio dal virologo Francesco Broccolo insieme a un’azienda italiana. Esso si basa su una modifica della tecnica della Reazione a catena della polimerasi (pcr) che viene utilizzata per amplificare il materiale genetico del Coronavirus che viene prelevato tramite i classici tamponi.

La tecnica impiegata è conosciuta come pcr Multiplex e permette l’individuazione di mutazioni dentro un gene che impiegando delle sonde molecolari marcate con molecole fluorescenti (fluorocromi). Sono proprio queste molecole che permettono di identificare la possibile presenza delle varianti.

Broccolo ha spiegato che “Ogni variante ha una modalità che la contraddistingue ed è quindi possibile individuarle andando a cercare direttamente queste caratteristiche, già prima del sequenziamento”. Si tratta di una tecnica che a detta del virologo può essere facilmente resa disponibile per i laboratori sia con kit già validato che con reagenti e sonde che dovranno comunque essere validate nei laboratori.

Scritto da Elisa Cardelli

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