Dolore cronico: un italiano su quattro ne soffre

Un italiano su quattro soffre di dolore cronico, e dopo i primi tentativi di cura si arrende alla sofferenza.

Un italiano su quattro soffre di dolore cronico, e il 25% di essi non si cura a dovere. A spiegarlo sono i dati diffusi durante l’International Theras Day, che sottolineano l’urgente necessità di trovare nuovi modi per intervenire. Il dolore viene sopportato, sottovalutato nel 29% dei casi o curato nel modo sbagliato. Spesso il malato si scoraggia, non sapendo dell’esistenza di soluzioni efficaci e non invasive.

Cos’è il dolore cronico?

Il dolore cronico è un dolore persistente e debilitante che dura per tre mesi o più, e può avere cause molto diverse. Tra questi il mal di schiena, la cefalea, la nevralgia post-erpetica – meglio conosciuta come fuoco di Sant’Antonio -, la nevralgia del trigemino, l’artrosi e molto altro ancora. Tutti questi problemi possono essere conseguenze di un intervento chirurgico o di un infortunio, oppure possono essere di origine iatrogena.

Sono circa 1,5 miliardi in tutto il mondo e oltre 16 milioni in Italia le persone che soffrono di dolore cronico. Queste persone spesso dopo i primi tentativi di cura si arrendono al loro dolore, pensando che la medicina non possa fare niente. Di solito le prime cure, usate nella fase acuta, sono molto efficaci. Dopo di che, i pazienti non riescono più a sopportare il dolore perchè le terapie non hanno più lo stesso effetto e i tentativi di variare i farmaci non sempre hanno successo. Questo porta il paziente a scoraggiarsi e a perdere fiducia nella medicina.

I trattamenti per il dolore cronico

In realtà le soluzioni esistono e sono in grado di migliorare la gran parte dei casi, grazie alle nuove tecnologie che permettono di trattare il paziente con metodi non eccessivamente invasivi e non farmacologici.

Una di queste è la neurostimolazione, ancora poco diffusa in Italia. Giuliano De Carolis, presidente della Società italiana dei clinici del dolore, spiega che si tratta di trattamenti senza uso di farmaci, in cui gli impulsi elettrici calmano i nervi e riducono i segnali di dolore al cervello. Un intervento di questo tipo è efficace, rapido e duraturo.

Per dolori più forti e complessi è possibile intervenire a livello midollare: è un’operazione chirurgica che permette di impiantare un piccolo dispositivo che rilascia lievi impulsi elettrici ai nervi interrompendo o riducendo la trasmissione dei segnali del dolore al cervello.

Un terzo trattamento è il Nextim. E’ un sistema per la neurostimolazione percutanea in grado di regolare l’intensità della stimolazione elettrica sotto forma di onde bilanciate a frequenze alternate. Il trattamento, non eccessivamente invasivo, viene eseguito in ambulatorio tramite una sonda bipolare inserita all’interno del tessuto e rimossa al termine della seduta. La durata va dai 25 ai 45 minuti.

Scritto da Alice Sacchi

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