Quali sono gli effetti collaterali di una risonanza magnetica

Generalmente è possibile affermare che la risonanza magnetica sia priva di effetti collaterali. Esistono, però, delle controindicazioni. Scopriamole insieme

La risonanza magnetica può produrre degli effetti collaterali. Esistono, infatti, dei rischi e delle controindicazioni sull’utilizzo di questa procedura così preziosa per la nostra salute.

Risonanza magnetica

E’ stata ideata agli inizi degli anni ’80. Sebbene inizialmente avesse qualche pecca e i macchinari fossero particolarmente costosi, il progresso tecnologico ha permesso di avere apparecchiature sempre più sensibili. Il meccanismo si basa su una serie di immagini in tre dimensioni, che vengono proiettate dal corpo umano ad un computer, che le elabora.

Inizialmente questo esame era utilizzato solo per controllare patologie al sistema nervoso centrale. Successivamente, i suoi impieghi nella medicina sono diventati sempre maggiori. Oggi, è possibile indagare anche problemi di natura articolare, al torace, all’addome, gravi lesioni o traumi. E’ utilizzato anche per malattie oncologiche e di tipo gastroenterico.

L’esame viene eseguito in circa mezz’ora. I tempi, però, possono allungarsi in caso di risonanza con mezzo di contrasto.

Risonanza magnetica: effetti collaterali

Genericamente, è possibile affermare che la risonanza magnetica sia priva di effetti collaterali. Basandosi su un campo magnetico, generalmente viene considerata, infatti, una pratica del tutto innocua. E’ sconsigliata, però, in gravidanza. Non richiede il digiuno e l’osservanza di diete particolari. Per effettuare l’esame è necessario, però, rimuovere oggetti o indumenti che contengano parti metalliche.

Nei macchinari di tipo tradizionale, è possibile avvertire un leggero senso claustrofobico in soggetti particolarmente predisposti. Proprio per ovviare a questa problematica, spesso, si usano macchinari “aperti”, che permettono di respirare meglio e che sono particolarmente adatti a bambini ed anziani, oltre che a persone sofferenti di claustrofobia.

Risonanza magnetica: rischi

Non si rilevano particolari rischi nell’effettuare una risonanza magnetica. Nel caso in cui sia necessario effettuare una risonanza con contrasto, è opportuno controllare se il soggetto in questione sia allergico a tale sostanza. In genere, però, questa è ben tollerata da tutti e non vi sono particolari problemi. E’ possibile avvertire un lieve senso di nausea, vomito o brividi di freddo conseguentemente all’iniezione. Sono tutti sintomi che scompaiono in modo molto veloce e progressivo, dopo alcune ore dalla somministrazione del liquido di contrasto. In molti casi, i pazienti non presentano alcun sintomo.

Il mezzo di contrasto può essere controindicato in presenza di malattie cardiovascolari, nei pazienti con funzionalità renale compromessa, tipo insufficienza renale. E’ sconsigliato anche nel caso di pazienti con asma o allergia.

Risonanza magnetica: controindicazioni

La risonanza magnetica è controindicata in gravidanza. Non è possibile sottoporre a questo esame nemmeno soggetti che contengano, all’interno del corpo, parti metalliche come pace maker, protesi dentari o altre tipologie. Il materiale utilizzato durante gli interventi chirurgici, però, sembra non causare più contrasti con le moderne apparecchiature diagnostiche.

Per quanto riguarda l’allattamento, questo non dovrebbe creare alcun tipo di problema al bambino. Nonostante ciò, alcuni consigliano, in via del tutto precauzionale, di raccogliere il latte durante le 24 ore precedenti l’esame e di somministrarlo al bimbo tramite un biberon. In questo modo, non andrà a contaminarsi con il liquido di contrasto, nel caso in cui questo venga utilizzato.

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