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Il tumore al seno rappresenta una delle neoplasie più comuni tra le donne, costituendo circa il 30% di tutti i tumori femminili diagnosticati. In Italia, ogni anno, vengono registrate circa 54.000 nuove diagnosi, il che implica che una donna su otto potrebbe sviluppare questa malattia nel corso della propria vita. I progressi nella diagnosi precoce e nelle terapie hanno portato a un notevole miglioramento della prognosi e della sopravvivenza.
Le forme ereditarie di tumore al seno, associate a mutazioni nei geni BRCA1 e BRCA2, sono relativamente rare. La maggior parte dei casi è influenzata da fattori ormonali e ambientali. La consapevolezza riguardo ai fattori di rischio e l’importanza dello screening continuano a essere fondamentali nella lotta contro questa malattia.
Classificazione del tumore al seno
È importante distinguere tra carcinoma infiltrante e carcinoma in situ. Il primo è caratterizzato da cellule tumorali che invadono i tessuti circostanti, mentre il secondo si riferisce a cellule tumorali che rimangono limitate all’interno dei dotti mammari senza invadere il tessuto circostante. La comprensione di queste differenze è cruciale per determinare il trattamento più adeguato.
Composizione della mammella
La mammella è una ghiandola esocrina la cui funzione principale è la produzione di latte. La sua struttura comprende una componente ghiandolare, tessuto stromale e tessuto adiposo. Gli acini della mammella possono essere paragonati a un grappolo d’uva, dove i dotti convergono verso il capezzolo. Questa struttura può generare ansia durante l’autopalpazione, ma è essenziale per le donne conoscere la propria conformazione per identificare eventuali anomalie.
Fattori di rischio e prevenzione
Le cause del tumore al seno possono essere suddivise in fattori non modificabili e modificabili. I fattori non modificabili includono l’età e la genetica, mentre quelli modificabili riguardano lo stile di vita. Ad esempio, l’obesità e la sedentarietà sono fattori di rischio noti. Promuovere uno stile di vita sano attraverso una dieta equilibrata e attività fisica regolare può ridurre il rischio di sviluppare questa malattia.
Importanza dello screening
La prevenzione secondaria si concentra sulla diagnosi precoce, fondamentale per aumentare le probabilità di guarigione. Le donne sono incoraggiate a eseguire regolarmente l’autopalpazione del seno, un’azione che non deve essere vista con ansia, ma come parte della routine mensile. Attualmente, la mammografia rappresenta l’esame più importante per la diagnosi precoce, e il programma nazionale prevede una mammografia gratuita ogni due anni per le donne tra i 50 e i 69 anni.
Avanzamenti nel trattamento
Con l’evoluzione delle tecniche mediche, le opzioni terapeutiche per il tumore al seno sono diventate sempre più sofisticate. La chirurgia resta il trattamento fondamentale, con approcci sempre più conservativi, come la quadrantectomia, che consente di rimuovere solo la parte interessata della mammella. In casi selezionati, viene effettuata l’analisi del linfonodo sentinella, riducendo i rischi associati alla rimozione di linfonodi non coinvolti.
La chemioterapia e l’ormonoterapia sono anche opzioni terapeutiche comuni, utilizzate in base alla specificità del tumore e alle condizioni generali della paziente. Recentemente, le terapie mirate hanno mostrato risultati promettenti, specialmente nei tumori con recettori ormonali. Queste terapie agiscono su specifici meccanismi molecolari, riducendo gli effetti collaterali rispetto alla chemioterapia tradizionale.
Supporto psicologico
La diagnosi di cancro al seno può avere un impatto emotivo significativo. È fondamentale che le pazienti ricevano supporto psicologico durante il loro percorso di cura. Le breast unit e i reparti di oncologia in Italia offrono servizi di supporto psicologico per aiutare le donne ad affrontare le sfide emotive legate alla malattia. La condivisione delle esperienze, come quella nel forum Ragazze Fuori di Seno, è una risorsa importante per molte donne nel loro percorso di guarigione.