Lockdown e fame nervosa: le conseguenze su umore e alimentazione

Uno studio italiano ha evidenziato come il lockdown abbia aumentato malumore, ansia e stress, causando un'impennata di episodi di fame nervosa

La fame nervosa, si sa, si manifesta in situazioni di stress, spingendoci a mangiare più del dovuto. Tuttavia lo stress non è l’unico elemento responsabile di questo disturbo. Un recente studio ha evidenziato come il lockdown del 2020 sia stato responsabile dell’aumento di casi di fame nervosa.

Lockdown e fame nervosa: gli effetti sulla salute

Uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università di Padova, in collaborazione con l’Università di Losanna e la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste, ha evidenziato quello che già molti avevano facilmente intuito. Il lockdown della primavera del 2020 ha aumentato i casi di fame nervosa.

Lo studio, però, non si è concentrato solo sugli effetti della fase 1 del lockdown, ma anche su quelli della fase 2, quando vi sono stati degli allentamenti sulle norme restrittive. Sono state coinvolte 365 persone in un’età compresa tra i 18 e i 74 anni provenienti da tutta Italia, ed è stato chiesto loro di descrivere lo stato fisico, psicologico, emotivo e sociale.

I risultati

I dati raccolti hanno contribuito a delineare un quadro abbastanza chiaro. Durante il lockdown, l’intero paese è stato chiuso in casa per più di tre mesi, aumentando di conseguenza i casi di fame emotiva e di iperalimentazione incontrollata. Lo stress causato da periodi di incertezza, unito ad emozioni negative come la tristezza, ha aumentato gli episodi di abbuffate compulsive, causando nei soggetti interessati la sensazione di perdere il controllo su cosa e quanto si sta mangiando.

La pandemia e la conseguente reclusione hanno causato un aumento dei casi di ansia, depressione, tristezza e incertezza del futuro. Questi fattori, uniti ad una peggiore qualità della vita e delle relazioni sociali, hanno portato ad una maggiore fame nervosa, aumentando così le abbuffate compulsive.

I ricercatori evidenziano come soggetti perfettamente sani, senza precedenti disturbi alimentari, siano stati coinvolti in un circolo vizioso alimentato da malumore, stress, ansie e iperalimentazione.

Gli effetti negativi sulla salute non solo fisica ma anche psichica sono evidenti. Lo studio, perciò, si conclude affermando la necessità assoluta di un supporto psicologico, nei periodi di lockdown, per i soggetti più vulnerabili e tendenti a fame nervosa.

Scritto da Renata Tanda

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