Peptide natriuretico: le informazioni da sapere

Il peptide natriuretico è un ormone fondamentale per il processo della natriuresi, cioè l'eliminazione di sodio attraverso le urine. Vediamo nel dettaglio come funziona

La natriuresi è il processo con cui viene eliminato il sodio attraverso l’urina. E’ un processo molto simile alla diuresi, vale a dire l’espulsione di grandi quantità di urina. La differenza è che nel primo caso l’urina è molto ricca di sodio. Ad attivare questo processo è un ormone chiamato peptide natriuretico. Può essere di tipo A, B e C. Si tratta di piccole cellule proteiche che abbassano la concentrazione di sodio nel sangue, riducendo così il volume di quest’ultimo.

Peptide natriuretico

I peptidi natriuretici vengono prodotti dal cuore e dai vasi sanguigni. Il corpo ne produce di più quando viene colpito da malattie -come insufficienza cardiaca, renale ed epatica- che hanno come caratteristica l’estensione del volume dei liquidi. I peptidi natriuretici lavorano in opposizione al sistema renina-angiotensina-aldosterone, ossia un sistema ormonale che svolge un ruolo importante nel controllo della quantità di sodio espulsa dal corpo. L’interazione tra i due sistemi è complessa e il loro interagire influisce su molti processi fisiologici tra cui la funzionalità cardiaca, la dilatazione e la contrazione dei vasi sanguigni, la pressione del sangue, l’escrezione di sodio e acqua e gli aspetti riguardanti il sistema nervoso.

Tipologie

Vediamo nel dettaglio i diversi tipi di questo ormone.

  • Peptidi natriuretici di tipo A: sono noti anche come peptidi natriuretici atriali. Vengono prodotti, immagazzinati e rilasciati dagli atri, ossia cellule muscolari che si trovano nelle cavità superiori del cuore. Nei pazienti affetti da insufficienza cardiaca, i peptidi natriuretici di tipo A vengono prodotti anche dai ventricoli. Il peptide netriuretico di tipo A provoca la riduzione del volume sanguigno e quindi la conseguente riduzione del gettito cardiaco e della pressione del sangue.
  • Peptidi natriuretici di tipo B: conosciuti anche come peptidi natriuretici cerebrali. I peptidi di questo tipo vengono prodotti, immagazzinati e rilasciati primariamente dai ventricoli. Agiscono come diuretico naturale poiché rimuovono il liquido, distendono i vasi sanguigni e trasferiscono sodio nelle urine. Quando il cuore è danneggiato, il corpo ne secerne livelli estremamente elevati nell’intento di attenuare lo sforzo a cui l’organo è sottoposto.
  • Peptidi natriuretici di tipo C: vengono prodotti dalle cellule che si trovano nelle pareti dei vasi sanguigni. Provocano la dilatazione dei vasi sanguigni, contribuendo alla riduzione della pressione sanguigna. A differenza dei peptidi natriuretici di tipo A e B, tali peptidi non hanno un’azione natriuretica diretta.

Esame del BNP

L’esame del peptide natriuretico di tipo B (o BNP) è un’analisi del sangue per l’insufficienza cardiaca. Tale esame determina il livello dei peptidi natriuretici di tipo B nel sangue. I ventricoli del cuore producono ulteriori peptidi di questo tipo nel momento in cui non riescono a pompare il sangue necessario per soddisfare le esigenze del tuo corpo. Livelli alti, quindi, indicano il serio rischio di avere un’insufficienza cardiaca.

La variazione del peptide natriuretico di tipo B, conosciuta come NT-proBNP (pro-ormone N-terminale del peptide natriuretico di tipo B) è stato inoltre approvato come test per diagnosticare l’insufficienza cardiaca congestizia. Nel momento in cui una molecola di peptide di tipo B viene rilasciata nel flusso sanguigno per mezzo delle cellule del muscolo cardiaco, viene rilasciata anche una molecola di NT-proBNP. Entrambi gli esami, quello del BNP e quello dell’NT-proBNP, possono risultare utili per valutare il rischio di infarto e altri problemi in pazienti che presentano già patologie cardiache.

Sovraccarico di liquidi

In caso di insufficienza cardiaca il cuore si indebolisce e risulta incapace di mantenere un corretto flusso sanguigno nel cuore stesso e nei vasi sanguigni. Di conseguenza, il flusso di sangue diretto ai tessuti corporei diminuisce. Poiché tali tessuti non ricevono il quantitativo di ossigeno e nutrienti di cui hanno bisogno, la loro efficienza e resistenza viene meno. L’insufficienza circolatoria provoca l’incapacità renale di espellere la quantità sufficiente di acqua, sale e rifiuti dal sangue. Inoltre la riduzione del flusso sanguigno provoca l’ulteriore trattenimento di acqua e sale da parte dei reni per aumentare il volume ematico.

Nel tentativo di soddisfare la necessità di sangue ricco di ossigeno da parte del corpo, il cuore potrebbe dilatarsi e aumentare i battiti. L’aumento del volume ematico provoca la dilatazione dei vasi sanguigni a causa dei liquidi e costituisce un ulteriore onere per il cuore, ormai sovraccarico di lavoro.

Il normale equilibrio della pressione dei liquidi che si trovano all’interno e all’esterno dei vasi sanguigni è variabile. Conseguentemente, i liquidi che restano di norma nel flusso sanguigno fuoriescono nei tessuti circostanti, provocando il sovraccarico di fluidi nei polmoni, nell’addome e/o negli arti inferiori che spesso accompagna l’insufficienza cardiaca.

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