Pressione alta: sintomatologia e cura

La pressione alta è un sintomo molto diffuso e per la sua natura silenziosa, viene spesso sottovalutata. E' importante riconoscere i sintomi.

La pressione alta o ipertensione è una delle malattie più diffuse nella società occidentale. Per fortuna con il passare degli anni viene sempre più facilmente e precocemente diagnosticata. Scopriamo insieme tutti i dati su questa patologia.

Si presenta con maggiore frequenza nelle persone di età avanzata ma può anche colpire le fasce più giovani. La sua incidenza sottile fa si che essa non possa e non debba essere presa sottogamba, ma anzi debba essere monitorata a qualunque età. La letteratura medica fornisce una galassia d’informazioni e cure per combattere e, in particolar modo, prevenire la pressione alta; alla base di tutto però vi è uno stile di vita corretto e lontano da sostanze nocive, stress e vita sedentaria, in favore di un’alimentazione equilibrata, povera di sodio e ricca di integratori naturali, frutta e verdura.
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Primi studi sulla ipertensione

La natura poco invasiva della sua origine attribuisce alla pressione alta, quel carattere di patologia insidiosa e profonda, che le ha fatto guadagnare l’inquietante soprannome di “killer silenzioso”, nonché una delle principali cause delle malattie cardiovascolari, come l’infarto e l’ictus.

La pressione alta o ipertensione deve il suo nome al flusso della pressione con cui il sangue preme sulle arterie dopo essere stato pompato dal cuore. Quando lo stato d’ipertensione rimane alto per un tempo lungo, esso comincia a danneggiare diverse parti del nostro organismo come cuore, reni e anche le arterie con conseguenze spesso serie.

La pressione sanguigna possiede dei parametri di misura, necessari a controllare che tutto funzioni in modo corretto: essi sono la minima e la massima.

Cosa è l’ipertensione?

Quando il cuore è rilassato, la minima mantiene uno stato di riposo che va da 60 a 90 mmHg di pressione e viene detta diastolica. Quando il cuore si contrare, la massima va da 100 a 140 mmHg e, in questo caso la pressione viene definita sistolica. Più è bassa la pressione e minore è il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari.

Ciò che porta a diventare ipertesi o comunque ad avere problemi di pressione alta è in genere molto legato allo stile di vita di una persona.

Vediamo assieme alcuni tra i principali fattori:

Vita Sedentaria

La sedentarietà è sicuramente un fattore molto importante; pare che esista addirittura una correlazione tra il numero di passi fatti in una giornata e i livelli di pressione arteriosa.

Obesità

Conseguente alla vita sedentaria, è l’obesità che determina un maggiore di rischio di pressione sanguigna sulle arterie.

Cattiva alimentazione

L’eccesso di sodio nella dieta può causare ritenzione idrica e quindi aumento di pressione; così come lo zucchero secondo, se abusato, può causare danni anche peggiori del sodio, in quanto agisce sulla stimolazione dell’ipotalamo, e questo determinano un aumento del battito cardiaco e della pressione. Entrambi sono alla base dello sviluppo della pressione arteriosa.

Fumo e alcool

Tabacco, alcol e droghe solitamente sono sempre chiamati in causa, quando si parla salute. Stranamente acquistano un posto di secondo piano quando si parla di pressione alta; eppure è stato ampiamente dimostrato che l’effetto delle sostanze chimiche della sigaretta causano un restringimento delle pareti con un conseguente aumento di pressione, mentre l’abuso di l’alcool danneggia il cuore, rilasciando ormoni nemici della nostra pressione.

Stress e tensione

Un altro aspetto sottovalutato è lo stress come causa dell’innalzamento della pressione. Infatti uno stato di tensione eccessivo causa un aumento pressorio nel breve periodo anche molto forte. Di conseguenza cercare di non lasciarsi prendere troppo dalle tensioni della vita quotidiana, aiuta molto a prevenirle.

Esistono poi dei fattori di rischio correlati a fattori esterni, quali: razza, età, sesso, gravidanza, ereditarietà e patologie croniche come diabete, patologie renali, colesterolo alto, malformazioni cardiache, tumori alle ghiandole surrenali e apnee notturne.

Sintomatologia

La pressione alta colpisce più del 20% della popolazione mondiale, causando il decesso di 9,4 milioni di persone, di cui 1,2 solo in Italia. Uno dei problemi riguardanti la malattia dipende però dall’inconsapevolezza delle persone. Spesso il paziente scopre di avere la pressione alta in occasione di una misurazione occasionale dal proprio medico o in farmacia.

Uno dei motivi è dato dal fatto che la sua natura di patologia silenziosa, genera una serie di “falsi miti” sulla sua sintomatologia. Fra quelli più diffusi c’è la convinzione che la pressione alta causi mal di testa, quando, in realtà, esso si manifesta solo durante le cosiddette “crisi ipertensive”, in cui la massima supera i 180 mmHg o la minima è superiore ai 110 mmHg4.

Mal di testa

Un altro luogo comune vuole che la pressione alta, determini perdite di sangue dal naso, a causa delle lesioni di una parete dei vasi sanguigni, portando a questo tipo di emorragie.

Uno dei sintomi più seri dipende dalla comparsa delle crisi ipertensive, in cui la pressione sanguigna raggiunge livelli pericolosamente elevati. Questo tipo di problema può scatenare chiari sintomi, in particolare forti mal di testa, ansia grave, affanno, perdite di sangue dal naso, nausea o vomito, dolori al petto, palpitazioni, problemi alla vista o acufeni.

Gli esperti sconsigliano di aspettare che l’ipertensione avverta della sua presenza con dei sintomi specifici, e raccomandano invece di proteggere la propria salute controllando regolarmente la pressione arteriosa.

Perché curare la pressione alta

La motivazione migliore perché una persona si impegni ad abbassare la propria pressione alta o tenerla sotto controllo è conoscere i pericoli che si celano dietro l’ipertensione. Tra essi:

  • insufficienza cardiaca, che avviene quando il cuore, deve pompare sempre di più, ingrossandosi fino a quando non è più in grado di soddisfare le esigenze di sangue di tutti i distretti corporei;
  • arterosclerosi, che si manifesta con l’aumento di spessore delle arterie, aumentando le possibilità di avere ad esempio un infarto o un colpo apoplettico;
  • aneurisma che avviene quando la pressione elevata dilata i vasi sanguigni con serie conseguenze fino alla rottura del vaso stesso.

Come curare la pressione alta

In caso di pressione alta o pre-ipertensione è opportuno attuare una serie di norme che permetteranno di migliorare il tenore di vita e di eliminare (o almeno ridurre) l’ipertensione.

Dieta alimentare

Ridurre il grasso corporeo, specie quello addominale, seguire una dieta appositamente strutturata e ricca di Omega 3, come l’acido eicosapentaenoico (EPA), docosaesaenoico (DHA) e alfa-linolenico (ALA), che esercitano un ruolo protettivo verso tutte le malattie del ricambio. Anche il consumo di olio extravergine di oliva è inversamente proporzionale alla pressione alta, in quanto ricco di acidi grassi polinsaturi.

Evitare il sale e i grassi saturi e idrogenati, poiché correlati a un aumento della pressione sanguigna, della colesterolemia e dell’infiammazione sistemica; alcolici, fumo e liquirizia, la quale, nonostante sia utilizzata per i problemi di natura gastrica, ha tuttavia l’effetto collaterale di incrementare parecchio la pressione del sangue.

A chi rivolgersi

La maggior parte dei sintomi di un’ipertensione eccessiva, possono essere tenuti sotto controllo anche da soli. Quindi non è in genere necessario recarsi apposta dal medico per farsi controllare la pressione, ma essa va misurata durante una visita di routine, specie nella fascia d’età superiore ai 18-20 anni. In questo caso, si consiglia una misurazione della pressione almeno ogni due anni, mentre sarà preferibile una frequenza maggiore in caso di ipertensione o altri fattori di rischio per le malattie cardiovascolari.

In assenza di problemi di salute, dopo i 40 anni si passerà ad almeno una misurazione all’anno.

Il controllo medico va effettuato se la pressione è superiore a 140/90, mentre se la pressione è superiore a 180/110 mmHg, portando i consueti mal di testa pulsante, nausea o vomito e visione offuscata, è necessario andare all’ospedale.

Rimedi natuali per chi soffre di pressione alta

Sono tanti i rimedi naturali che possono essere utili da accompagnare allo stile di vita corretto e all’eventuale terapia medica.In particolare la corretta alimentazione, a base di elementi naturali tra cui: aglio crudo, cacao, cibi ad alto contenuto di omega 3, coenzima q10, olio di fegato di merluzzo, piantaggine argentata, acido alfa linolenico, acqua di cocco, biancospino, cardamomo, infuso di tiglio e karatè.

Secondo una ricerca recente, anche il consumo di 4 caffè al giorno, ancora di più il tè abbasserebbe i livelli di pressione.

Vi sono poi la medicina alternativa e le pratiche fisico-spirituali come, lo yoga e il Tai Chi , i quali oltre a rilassare e combattere lo stress, sono un valido aiuto contro l’ipertensione.

In ultimo abbiamo la riflessologia plantare e le tecniche riflesse capaci di agire a livello di meridiani energetici e chakra.

Campanelli d’allarme

Abbiamo ampiamente illustrato come l’ipertensione non porti a sintomatologie particolari e molte persone infatti si accorgono di averla quando ormai è troppo tardi o vivono molti anni convivendo con essa, ignorante l’esistenza.

Ad uno sguardo più attento però è possibile riconoscere diversi campanelli di allarme, che spesso si tende a sottovalutare e che andrebbero sempre fatti presente al medico, durante la fase di controllo preliminare.

Vi sono indizi di natura psichica quali; nervosismo e stanchezza senza apparenti cause a quelli di natura fisica, come il ronzio, le vertigini, i giramenti di testa. Possono presentarsi anche problemi di memoria, cognitivi o di apprendimento.

L’ipertensione può anche essere benigna o maligna. Nel primo caso la pressione alta viene mantenuta entro livelli moderato, ha un decorso stabile e permette di convivere con la malattia per tutta, anche se rimane una maggiore esposizione al rischio di infarto, insufficienza cardiaca ed ictus.


Ipertensione maligna

L’ipertensione maligna si presenta solo nel 5 per cento delle persone che soffrono di pressione alta e può portare a complicanze gravi, fino anche alla morte, nel giro di 1 o 2 anni.

Questo perché tale forma di pressione alta, definita anche ipertensione accelerata, rappresenta un caso di emergenza medica in cui la pressione sanguigna è estremamente alta ed è accompagnata dal rigonfiamento del nervo ottico posizionato dietro l’occhio. Di solito colpisce maggiormente i soggetti che hanno avuto un’insufficienza renale è ad alto rischio ipertensione maligna.

In ogni caso un controllo annuale della pressione del sangue regolarmente, è l’unico modo per determinare come e cosa fare per arginare il problema.
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