Come riconoscere la meningite senza febbre: avvertenze

La meningite può essere anche scambiata per influenza. Come dobbiamo comportarci in sua presenza? Ecco alcune avvertenze.

La meningite è una malattia molto subdola, che può essere anche scambiata per influenza. Quali sono i sintomi? In che modo possiamo combatterla? Bisogna sapere che può venire anche senza febbre: ecco alcune avvertenze per non essere colti alla sprovvista.

Meningite senza febbre: sintomi

Ci sono due tipi di questa patologia: la più pericolosa è quella di tipo batterico, che si manifesta con febbre alta, forte dolore alla testa e rigidità nelle zone di collo e nuca. Il secondo tipo è quello senza febbre, che presenta sintomi più lievi, come vomito e raffreddore forte. Questo secondo tipo non è pericoloso quanto il primo, e non è molto frequente. Per la sintomatologia che presenta, può essere scambiata inizialmente per influenza.

Esistono, poi, casi di meningite chiamata fulminante. In genere, questa colpisce di più le persone giovani, mentre le tipologie senza febbre e con sintomi prettamente influenzali sono riconducibili in genere a persone di età più avanzata. Dobbiamo considerare che esistono, poi, delle persone che sono portatrici sane di questa malattia.

L’incubazione

L’incubazione della meningite varia a seconda che si tratti di una malattia d’origine virale o batterica. In genere, dobbiamo considerare che per la forma batterica, si va da un minimo di 2 giorni ad un massimo di 10 giorni, per l’incubazione. Per quanto riguarda la forma virale, invece, l’incubazione, va dai 3 giorni ai 6 giorni. Questa patologia è contagiosa solo nella fase acuta, generalmente considerata intorno ai 10 giorni.

Il soggetto deve sottoporsi ad una terapia antibiotica per almeno 24 ore, in caso di meningite d’origine batterica. Successivamente, non verrà più considerato a rischio.

La durata

Cerchiamo di capire, inoltre, quanto dura la malattia. In genere, la malattia compare all’improvviso, addirittura in poche ore nelle forme batteriche. Dobbiamo cercare di evitare il contatto con le altre persone, per non diffondere questa pericolosa malattia. Se ha origine virale, la malattia ha una durata che va dai 7 ai 10 giorni, salvo poi regredire in modo spontaneo, proprio come avviene per una semplice influenza.

La terapia e le cure

Vediamo, infine, quale terapia è necessario adottare e quali sono le cure per la meningite. Entro 14 giorni dal contatto con persone infette, è necessario utilizzare un trattamento preventivo di antibiotici. Un esempio di farmaco che viene spesso somministrato in questi casi è la rifampicina. Tale farmaco, però, non può essere assunto dalle donne in gravidanza. In questi casi si ricorre al altri tipi di farmaci come il ceftriaxone o la ciproflossacina. Altri farmaci antibiotici che possono essere somministrati sono la penicillina e la ampicillina, sempre sotto stretto controllo medico.

Gli antibiotici non servono, però, per le forme virali della malattia che, tra l’altro, sono anche le meno gravi. In questo caso, spesso vengono prescritti degli antivirali come l’aciclovir. Per trattare la febbre, è consigliabile utilizzare farmaci come il paracetamolo. Inoltre, per i dolori muscolari e per il mal di testa forte sono consigliabili analgesici o antiinfiammatori. In ogni caso, la meningite rimane una malattia grave e spesso può portare alla morte ma, come sempre, deve prevalere il buonsenso e non dobbiamo farci prendere dal panico. E’ disponibile il vaccino che serve prevenirla e ad evitare la diffusione di questa patologia. In alcune zone d’Italia, specialmente per gli adolescenti, è addirittura gratuito. Chiedete informazioni al vostro medico per saperne di più circa la possibilità di vaccinarvi.

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