Asma: come riconoscere i diversi tipi

L'asma non è sempre uguale. Esistono diverse tipologie, che si differenziano per i sintomi e le cause.

Dopo che il tuo medico determinerà che hai l’asma, questa verrà classificata in base a quanto gravi e frequenti siano i tuoi sintomi. Questa classificazione aiuterà te e il tuo medico a lavorare insieme per controllare e curare la tua condizione. Lui elaborerà un Piano di Azione per l’Asma personalizzato basato su come la tua asma viene classificata.

Le quattro principali tipologie di asma

L’asma non è sempre uguale. Se tu e un tuo amico siete entrambi asmatici, non è affatto detto che presentiate gli stessi sintomi. O che abbiate gli attacchi con la stessa frequenza. Le crisi asmatiche possono essere molto diverse tra loro. Qualche paziente può avere attacchi sporadici e imprevedibili, altri devono avere sempre con sé l‘inalatore e usarlo diverse volte al giorno.

Per curare al meglio la tua malattia e aiutarti a vivere al meglio, quindi, non è sufficiente una diagnosi generica. Il tuo medico dovrà capire a quale tipologia appartiene la tua asma in base ai sintomi che presenti.

La tua classificazione potrebbe cambiare nel corso del tempo a seconda di quanto adeguatamente vengano controllati i sintomi dell’asma. Il tuo medico prescriverà delle medicine e svilupperà il tuo Piano di Azione per l’Asma basato su tale classificazione. Scopriamo insieme alcuni dei principali tipi di asma, con relativi sintomi.

Intermittente

  • Sintomi diurni due o meno volte alla settimana.
  • Sintomi notturni che ti svegliano due o meno volte al mese.
  • Uso di beta-agonisti ad azione breve due o meno volte alla settimana.
  • I sintomi non interferiscono con le tue normali attività quotidiane.
  • FEV1 più alto dell’80% standard.

Il FEV1 è il volume espiratorio massimo in un secondo. Indica, appunto, il volume di aria che un soggetto è in grado di espellere dalle vie aeree in un secondo. È uno dei valori utilizzati dai medici per diagnosticare e classificare l’asma. I soggetti asmatici, infatti, hanno un FEV1 sempre inferiore a quello previsto per una persona in condizioni normali. Questo è dovuto all’ispessimento degli alveoli e delle vie aeree che impediscono la completa dilatazione e contrazione durante l’atto respiratorio. Ma la percentuale di FEV1 nei pazienti asmatici varia a seconda della tipologia di asma.

Leggera e persistente

  • Sintomi diurni più di due volte alla settimana ma non ogni giorno.
  • Sintomi notturni più di una volta alla settimana ma non ogni notte.
  • I sintomi dell’asma causano qualche limitazione della normale attività.
  • FEV1 compreso tra il 60% e l’80% del valore standard.

Moderata e persistente

  • Sintomi diurni quotidiani, ma episodici, non costanti per tutta la giornata.
  • Crisi notturne più di due volte a settimana.
  • Le crisi limitano molte attività normali della tua quotidianità.
  • FEV1 compreso tra il 40% e il 60% del valore standard.

Grave e persistente

  • Sintomi per tutta la giornata.
  • Sintomi notturni che spesso si presentano ogni notte.
  • Uso di beta-antagonisti ad azione breve diverse volte nel corso della giornata per svolgere le normali attività.
  • FEV1 uguale o minore del 40% del valore standard.

Altre tipologie

Quelle illustrate nel paragrafo precedente sono le tipologie più comuni, che si differenziano per la frequenza con cui compaiono i sintomi e le crisi. Ma se non ti riconosci in nessuna di esse, pur avendo bisogno di Ventolin o simili, non preoccuparti. Probabilmente rientri in altre categorie, meno frequenti ma comunque diffuse. Le illustriamo nei paragrafi successivi.

Instabile

I sintomi sono fortemente variabili, a differenza delle tipologie precedenti che presentano una certa costanza e regolarità. In caso di asma instabile, i soggetti sperimentano una variazione fino al 20% del FEV1 da un giorno all’altro o dalla mattina alla sera della stessa giornata. Possono riuscire a respirare piuttosto bene appena svegli e presentare un’asma anche grave all’ora di cena.

Da sforzo

È molto frequente tra coloro che praticano sport. Si manifesta soprattutto tra i bambini. È curioso che la crisi solitamente non si verifichi nel pieno dell’attività svolta, ma circa 5-15 minuti dopo che lo sforzo è terminato. Difficoltà respiratorie durante l’attività sportiva sono più frequenti in caso di clima secco e freddo. Naturalmente, gli sport più rischiosi per i soggetti asmatici sono quelli che provocano iperventilazione e sforzo prolungato, come la corsa di resistenza.

Se vi riconoscete in questa descrizione, non rinunciate a praticare il vostro sport preferito. Consultate il vostro medico spiegandogli il problema. Probabilmente sarà sufficiente assumere dei beta 2-mimetici prima dell’attività sportiva per controllare i sintomi. E ricordate di portare sempre con voi un inalatore per ogni evenienza.

Cardiaca

Può sembrare strano, ma anche una patologia cardiovascolare può avere le crisi asmatiche come effetto collaterale. In questo caso, più che curare l’asma in sé è necessario occuparsi della malattia cardiaca. Una volta che questa sarà sotto controllo, anche i sintomi respiratori miglioreranno.

Ormonale

Infine, anche uno scompenso ormonale può portare all’insorgere di sintomi respiratori. Questo vale soprattutto per le donne. I momenti più a rischio sono quelli che precedono la comparsa del ciclo mestruale e la menopausa.

Scritto da Stefania Bosisio

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