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Negli ultimi anni, il panorama dell’attività fisica in Italia ha mostrato segnali di ripresa, riportandosi lentamente ai livelli pre-pandemia. Ma ti sei mai chiesto quali siano realmente le abitudini degli italiani in merito? Se da un lato, il 50% degli adulti e il 42% degli over 65 risultano attivi, dall’altro la quota di sedentari rimane preoccupantemente alta. Infatti, i dati delle indagini Passi e Passi d’Argento dell’Istituto Superiore di Sanità ci raccontano una storia interessante: la percentuale di sedentari è scesa dal 31% al 27% dal 2020-2021 a oggi. Scopriamo insieme come si presenta il panorama dell’attività fisica nel nostro Paese, analizzando tendenze e dati significativi.
Trend dell’attività fisica tra gli italiani
Hai mai pensato a quanto possa variare il grado di attività fisica tra diverse categorie della popolazione? Oltre la metà degli adulti italiani è considerata “fisicamente attiva”, ma il 27% è ancora “sedentario”. I dati rivelano che i giovani tra i 18 e i 34 anni mostrano il tasso più basso di sedentarietà, pari al 22%, mentre questa percentuale aumenta per le fasce d’età superiori, raggiungendo il 31% tra i 50 e i 69 anni. Curiosamente, le donne sembrano essere più attive degli uomini, con un tasso di attività del 30% contro il 23% degli uomini. Ti sei mai chiesto come la tua vita quotidiana influisca su queste statistiche?
Inoltre, se consideriamo il contesto economico, emerge un dato sorprendente: chi ha difficoltà economiche tende a essere meno attivo, con un 40% di sedentarietà rispetto al 23% di chi non ha problemi economici. E non è tutto: il livello di istruzione gioca un ruolo cruciale in questo scenario. Infatti, il 49% di chi ha solo la licenza elementare è sedentario, rispetto al 22% di chi è laureato. Questo suggerisce che l’accesso a informazioni e risorse per uno stile di vita attivo può essere fortemente influenzato da fattori socioeconomici, non trovi?
Analisi delle performance e dei dati demografici
Quando analizziamo le diverse regioni italiane, i dati raccontano una storia affascinante. Le aree meridionali presentano i tassi più alti di attività fisica, con il 38% della popolazione attiva, in netto contrasto con il 24% del Centro e il 16% del Nord Italia. Prendi ad esempio la Calabria: qui oltre il 50% della popolazione è fisicamente attiva. Maria Masocco, ricercatrice Cnapps, sottolinea come la sedentarietà stia diminuendo, specialmente nelle regioni meridionali, riportando i valori ai livelli del 2013-2014. Che cosa significa questo per il nostro Paese?
Esaminando gli over 65, emerge che il 42% di loro raggiunge i livelli raccomandati di attività fisica, un incremento rispetto al 35% della rilevazione precedente. Tuttavia, il 37% di questa fascia di età è ancora sedentaria. Sorprendentemente, l’attività fisica è più diffusa tra le donne, con un aumento significativo con l’età, raggiungendo il 56% negli over 85. Anche in questo caso, la condizione economica e il livello di istruzione continuano a influenzare queste statistiche, confermando una tendenza simile a quella osservata negli adulti. Ti sei mai chiesto quali fattori potrebbero motivare le persone a muoversi di più?
Considerazioni finali e raccomandazioni per il futuro
Anche se i dati mostrano dei miglioramenti, rimane ancora una certa preoccupazione riguardo alla scarsa attenzione da parte degli operatori sanitari sull’importanza dell’attività fisica. Solo il 30% degli adulti ha ricevuto consigli su come mantenersi attivi, e il tasso è ancora più basso tra le persone in eccesso ponderale e con patologie croniche. Tra gli over 65, solo il 27% ha ricevuto raccomandazioni negli ultimi 12 mesi. Questi dati mettono in luce non solo la necessità di aumentare la consapevolezza riguardo a uno stile di vita attivo, ma anche l’importanza di un intervento sistematico per migliorare l’accesso a informazioni e servizi che supportino l’attività fisica, in particolare per le fasce più vulnerabili della popolazione. Cosa possiamo fare per sensibilizzare di più su questo tema?