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In Italia, l’accesso alle cure palliative mostra un quadro complesso e disomogeneo, con significative variazioni tra le diverse regioni. Mentre aree come la Lombardia, la Liguria e l’Emilia Romagna riescono a superare il 40% di copertura, la situazione è drammaticamente diversa in Sardegna e Calabria, dove la percentuale scende rispettivamente sotto il 5% e intorno al 6,4%. Queste differenze territoriali evidenziano la necessità di un intervento sistematico per garantire un accesso equo alle cure per tutti i cittadini.
Il contesto normativo delle cure palliative
La Legge 38 del 2010 ha posto le basi per l’erogazione delle cure palliative in Italia, definendo queste ultime come l’insieme delle pratiche terapeutiche, diagnostiche e assistenziali destinate sia al paziente che alla sua famiglia. L’obiettivo principale è fornire un supporto attivo e globale a coloro che si trovano in fase terminale di malattia, in cui le opzioni terapeutiche tradizionali non sono più efficaci.
Definizione e obiettivi delle cure palliative
Il termine fase terminale si riferisce a un periodo in cui il paziente non risponde più ai trattamenti e la prognosi è infausta. In questa fase, i pazienti possono affrontare una serie di disturbi fisici e psicologici, rendendo fondamentale il supporto per gestire il dolore e migliorare la qualità della vita. Le cure palliative non hanno l’intento di accelerare o ritardare la morte, ma piuttosto di garantire un’esistenza dignitosa e meno traumatica.
Accesso e tipologie di cure palliative
In Italia, esiste una Rete di cure palliative che varia da regione a regione. Generalmente, i pazienti possono ricevere assistenza a domicilio, in hospice o in ospedale, a seconda delle loro esigenze e della gravità della malattia. Le cure domiciliari permettono di ricevere supporto all’interno del proprio ambiente familiare, favorendo un approccio più intimo e personale.
Assistenza domiciliare e hospice
Per ricevere assistenza a domicilio, è necessario che l’ambiente domestico sia adatto e che la malattia non richieda un intervento ospedaliero. La disponibilità della famiglia a collaborare è cruciale in questo contesto. In alternativa, gli hospice offrono un ambiente protetto e assistito, dove i pazienti possono trascorrere le ultime fasi della vita con un supporto medico, psicologico e spirituale adeguato. L’accesso a queste strutture è regolato tramite la richiesta di un medico.
Le sfide delle cure palliative pediatriche
Le problematiche riguardanti le cure palliative non si limitano agli adulti. Secondo l’Associazione Culturale Pediatri (ACP), oltre 35.000 bambini in Italia necessitano di cure palliative pediatriche, ma solo il 15% di loro riesce ad accedere a tali servizi. Questo significa che circa tre quarti dei piccoli pazienti non ricevono le cure necessarie.
Criticità e opportunità di miglioramento
Un recente studio ha messo in evidenza che le cure palliative pediatriche sono ancora molto frammentate, con notevoli carenze nelle regioni meridionali. Franca Benini, Direttrice del Centro Regionale Veneto di Terapia del Dolore e Cure Palliative Pediatriche, sottolinea che queste cure non devono essere viste solo come un’ultima spiaggia, ma come un percorso di sostegno che accompagna i bambini e le loro famiglie lungo tutta la vita. È fondamentale che ogni territorio disponga di strutture adeguate per garantire un’assistenza equa e di qualità.