Diabete di tipo 1: la dieta consigliata

Quale dieta seguire se si ha il diabete di tipo 1? Scopriamo di seguito il tipo di regime alimentare consigliato.

La corretta alimentazione è uno dei capisaldi nella terapia del diabete tipo 1. In età pediatrica, tuttavia, seguire le indicazioni dietetiche può essere complicato, soprattutto durante l’adolescenza. Scopriamo che tipo di dieta seguire se si ha il diabete tipo 1. 

La dieta consigliata per il diabete tipo 1

Seguire una dieta sana e bilanciata è utile ai bambini e ai ragazzi con diabete di tipo 1, ossia la forma autoimmune della malattia, che costringe quasi trecentomila italiani a sottoporsi alle iniezioni di insulina (l’ormone che regola la concentrazione di zuccheri nel sangue) per tenere sotto controllo la glicemia. La dieta è essenziale per: 

Fornire un apporto alimentare adeguato che garantisca una crescita sana;

Incoraggiare sane abitudini alimentari;

Conoscere la risposta glicemica agli alimenti al fine di ottenere un buon controllo delle glicemie post-prandiali;

Ridurre il fabbisogno di insulina per evitare iperglicemie e ipoglicemie;

Prevenire le complicanze a lungo termine.

I ricercatori della Monash University (Wellington, Australia) hanno scoperto per la prima volta che una dieta ricca di amidi – zuccheri complessi di cui abbondano quasi tutti gli alimenti di origine vegetale – funge da fattore protettivo nei confronti del diabete di tipo 1.

A garantire protezione alle cellule beta del pancreas – quelle che secernono l’insulina e che nelle persone malate risultano aggredite dal sistema immunitario – sarebbero alcuni acidi grassi a catena corta (acetato e butirrato) che i batteri intestinali producono durante la fermentazione degli amidi, a valle del processo digestivo.

La Siedp raccomanda di non fargli saltare mai la colazione, di evitare i digiuni prolungati, di consumare pasti completi (carboidrati, proteine, grassi, fibre) a pranzo e a cena.

Cosa mangiare con diabete di tipo 1

Ecco alcune linee guida per una sana e corretta alimentazione. Occorre quindi:

Ridurre il consumo di zuccheri semplici e preferire i carboidrati complessi (es. pane, pasta, riso, fette biscottate, ecc.). 

Ridurre il consumo di grassi, in particolare grassi saturi.

Incrementare il consumo di fibra. 

Coprire i fabbisogni fisiologici di proteine derivanti dalla crescita.

Evitare periodi di digiuno prolungato.

Non saltare mai la colazione.

Consumare pasti completi (carboidrati + proteine + verdura + frutta) a pranzo e a cena.

Suddividere equamente, nei tre pasti principali, la quota totale di carboidrati complessi.

Moderare la quantità delle porzioni poiché l’obesità nel bambino è in aumento.

Variare il più possibile la dieta per consentire al bambino di assumere tutti i nutrienti. I bambini e gli adolescenti, in particolare nei pasti principali, devono abituarsi a mangiare di tutto. Se a tavola i genitori mangeranno gli stessi cibi, il bambino troverà “normale” imitarli, per sentirsi “grande”. La presenza di alimenti diversi, in proporzioni adeguate, rende ogni pasto più gustoso e i nutrienti più facilmente assimilabili.

I consigli nutrizionali che vengono forniti dal personale sanitario al momento della diagnosi devono essere adattati alle tradizioni culturali, etniche e familiari della società ed essere trasferiti all’intera famiglia rendendo in tal modo più facile ottenere la collaborazione (e la salute) del bambino.

Scritto da Chiara Sorice

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