Disturbi del comportamento alimentare: l’altro volto del lockdown

Crescono durante la pandemia da Covid i disturbi del comportamento alimentare, acuiti dal lockdown. Una situazione dura che dev'essere affrontata.

Iniziano ad allarmare le richieste di aiuto da parte dei giovani: il lockdown ha sortito i suoi effetti anche dal punto di vista del comportamento alimentare, causando disturbi e disagi sempre più frequenti. L’isolamento ha esasperato la condizione di coloro che già in precedenza affrontavano patologie come l’anoressia, la bulimia e l’obesità.

Disturbi del comportamento alimentare durante lockdown

Crescono i casi di anoressia e bulimia durante il periodo di isolamento sociale dovuto dalla pandemia da Covid-19. A soffrire di questi disturbi del comportamento alimentare in Italia sono già in tre milioni, e le richieste di aiuto frenate durante il lockdown adesso sono numerose. Da marzo 2020 le chiamate al numero verde per i disturbi alimentari si sono addirittura quadruplicate.

Il preoccupato assessore al Welfare Chiara Caucino, compresa la gravità della situazione, è intervenuta repentinamente in Piemonte, dove il contesto appare allarmante, con un investimento di 520 mila euro. Un finanziamento da affiancare ad un progetto pensato per i giovani più fragili e per i loro genitori che spesso non hanno la prontezza nell’affrontare le circostanze o non si accorgono di ciò che stanno vivendo i propri figli.

Effetto lockdown

Durante il lockdown dovuto alla diffusione del virus non sono soltanto aumentati i casi di disturbi del comportamento alimentare (+30%), ma si moltiplicano anche gli episodi di autolesionismo, tentativi di suicidio, nonché disturbi d’ansia e depressione. La mancanza di socialità, la paura per il virus, le tensioni in famiglia hanno scatenato queste problematiche.

Statistiche

A preoccupare per una situazione già particolarmente grave e in crescita anche l’abbassamento dell’età in cui si manifestano i primi sintomi dei disturbi del comportamento alimentare, a prescindere dal lockdown.

Le fasce più colpite sono quelle tra i 15 e i 19 anni e, da tempi più recenti, addirittura la fascia di bambini di circa 8-9 anni. A soffrire di anoressia nervosa non soltanto le donne – 9 nuovi casi su 100 mila persone ogni anno – ma anche gli uomini, seppur in minore numero. Peggio accade per la bulimia – 12 nuovi casi su 100 mila. Nella maggior parte dei casi la patologia è vinta dopo almeno 8 anni.

Non sono soltanto i più giovani, però, ad essere affetti da questo tipo di disturbi: per gli over 40 si parla principalmente di alimentazione incontrollata e obesità.

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