Ginkgo biloba: quali sono le proprietà e le controindicazioni

Proprietà, utilizzi e controindicazioni del Ginkgo Biloba: antico rimedio della medicina tradizionale cinese, sperimentato oggi con successo

Il Ginkgo Biloba è originario della regione montuosa dello Zheijang in Cina. È una delle piante più antiche presenti al mondo, tanto da meritarsi il nome di “fossile vivente”: esistono prove della sua esistenza antecedenti all’era glaciale. Nel 1690 il botanico Engelbert Kaempfer la introdusse in Europa e il botanico Linneo la classificò nel 1771, descrivendone per la prima volta le caratteristiche.

Tradizionalmente nella medicina cinese il Ginkgo veniva utilizzato a scopo terapeutico per diverse patologie, dalle problematiche legate all’invecchiamento, all’asma, alle bronchiti, ai problemi renali e vescicali.

Attualmente si utilizza prevalentemente nel trattamento della demenza senile, dei problemi di memoria e concentrazione, dei problemi della vista (degenerazione maculare senile), la claudicatio intermittens, il tinnito (acufeni).

Proprietà del Ginkgo Biloba

In base agli esperimenti condotti, il Ginkgo sembrerebbe possedere proprietà:

  • Antiossidanti
  • Antinfiammatorie
  • Cardioprotettive
  • Neuroprotettive
  • Immunostimolanti
  • Antiaterosclerotiche
  • Antivirali
  • Antiasma

Viene pertanto utilizzato e sperimentato per innumerevoli disturbi e patologie:

Combatte demenza senile, aiuta memoria e concentrazione

Una parte importante degli studi condotti sugli effetti del Ginko Biloba riguarda l’azione di “attivatore cognitivo”, rivolta sia a persone con problemi di memoria o con patologie più serie associate alla riduzione di flusso sanguigno al cervello (come l’Alzheimer), sia a soggetti sani per aumentarne le abilità cognitive. Il Ginko infatti sembrerebbe in grado di migliorare i problemi cognitivi se usato a lungo termine, per almeno 6 mesi.

Diminuisce tinnito (acufeni), vertigini, problemi dell’udito

In virtù delle sue proprietà antinfiammatorie, antiossidanti e migliorative della circolazione periferica e centrale, il Ginkgo è stato utilizzato nella cura dei problemi dell’udito con alcuni buoni risultati.

Può contrastare degenerazione maculare senile, glaucoma e retinopatia

Risultati interessanti, anche se ancora a livello preliminare, sono stati ottenuti in caso di alcune patologie visive. L’effetto positivo potrebbe essere dovuto a molteplici meccanismi, che coinvolgono le proprietà antinfiammatorie e antiossidanti del Ginkgo, la sua capacità di migliorare la circolazione a livello oculare e l’effetto protettivo nei confronti delle cellule della retina la morte cellulare programmata (che fisiologicamente serve per eliminare le cellule vecchie e sostituirle con quelle nuove).

Arresta la vitiligine

La vitiligine è un disturbo della pelle caratterizzata da depigmentazione progressiva. L’estratto di Ginkgo sarebbe in grado di arrestare in modo significativo la depigmentazione e di indurre addirittura, in alcuni casi, una ripigmentazione della pelle nelle zone già danneggiate.

Utile nel trattamento dell’emicrania

In alcuni studi clinici sono state ottenute indicazioni interessanti circa la possibilità di utilizzare un estratto di Ginkgo in associazione con Coenzima Q10 e vitamina B2 per il trattamento dell’emicrania con e senza aura.

Le evidenze scientifiche accumulate fino ad oggi suggeriscono che l’estratto di Ginkgo potrebbe essere davvero efficace anche per contrastare diversi disturbi di origine neurologica:

  • ansia
  • sindrome premestruale
  • schizofrenia
  • discinesia (difficoltà a controllare i movimenti muscolari o di alcuni organi)
  • vertigini e i capogiri.

L’estratto di semi, meno studiato, contiene invece sostanze che potrebbero aiutare a uccidere batteri e funghi patogeni.

Come si assume il Ginkgo biloba

Il Ginkgo biloba si assume per via orale esclusivamente sotto forma di estratto di foglie o, meno spesso, di estratto di semi. Il dosaggio e la durata della somministrazione dipende dal problema che si vuole trattare e può variare da paziente a paziente.

Effetti collaterali del Ginkgo biloba

Se assunto, seguendo le dosi raccomandate, il Gingko biloba è da considerare sicuro e può scatenare solo lievi effetti avversi come:

  • disturbi di stomaco
  • mal di testa
  • capogiri
  • costipazione
  • battito cardiaco forte
  • reazioni allergiche cutanee

In età pediatrica è considerato un rimedio sicuro se assunto per brevi periodi di tempo; nelle donne adulte può invece interferire con il concepimento.

Attenzione, invece, all’estratto di semi perché contiene una tossina che può scatenare effetti collaterali come convulsioni e perdita di coscienza.

Controindicazioni e avvertenze del ginkgo biloba

Il Gingko biloba deve essere assunto esclusivamente sotto forma di estratti, le parti intere della pianta possono contenere livelli pericolosi di sostanze tossiche che possono scatenare gravi reazioni allergiche.

Il Ginkgo può interagire con alcuni farmaci, primi fra tutti anticoagulanti ed antiaggreganti (fluidificanti del sangue); in pazienti che assumono questi farmaci, o con patologie che li espongano ad un aumentato rischio di sanguinamenti, si consiglia di evitarne l’assunzione. Per la stessa ragione è consigliabile evitarne l’assunzione nelle due settimane che precedono un intervento chirurgico.

Prima di assumere Gingko biloba è bene informare il medico:

  • di eventuali allergie, incluse quelle ai farmaci
  • di tutti i medicinali, fitoterapici e integratori assunti
  • se si soffre (o si ha sofferto) di diabete, convulsioni, problemi di coagulazione

In caso di gravidanza o allattamento l’assunzione è controindicata

Scritto da Alexandra Tubaro

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