Tumore: come si può prevenire efficacemente quello all’utero?

Se il tumore al seno e alle ovaie possono essere ereditari, non è ancora stato clinicamente provato che lo sia anche il cancro dell’utero. Non ci sono esami per prevenire questa malattia, ma alcuni fattori aumentano il rischio di svilupparla. Vediamo insieme quali sono.

I fattori di rischio per il tumore all’utero

  • Età: il rischio è maggiore dopo la menopausa e oltre i 50.
  • Obesità: l’estrogeno e il progesterone vengono immagazzinati nei tessuti grassi e le donne sovrappeso presentano livelli maggiori. Donne di 20 kg al di sopra del loro preso ideale hanno una probabilità 10 volte maggiore di contrarre il cancro dell’utero. Donne con 15 kg in più hanno il triplo delle probabilità di avere questa malattia. Le donne che pesano più di 90 kg hanno un rischio 7 volte maggiore di contrarre questo tumore rispetto a quelle che pesano meno di 56 kg.
  • Cicli mestruali irregolari: le donne obese possono non ovulare in maniera regolare nei loro anni fertili. Questo può turbare il delicato equilibrio tra l’estrogeno e progesterone. Il primo favorisce lo sviluppo del cancro, il secondo ce ne protegge.
  • Ipertensione: una pressione sanguigna elevata è stata associata al tumore dell’utero, ma non in maniera così solida come i fattori precedentemente menzionati. Il rapporto tra ipertensione e tumore uterino è legato al fatto che molte donne con ipertensione sono anche obese. Quest’ultimo è un fattore di rischio molto elevato.
  • Diabete: le donne con diabete hanno il doppio di possibilità di contrarre il cancro all’utero. Come per l’ipertensione, la maggior parte dei soggetti affetti da diabete soffre anche di obesità. Non è ancora chiaro se il rischio di contrarre questo tumore sia legato al diabete o più al sovrappeso.
  • Menopausa tardiva: Le donne che entrano tardi in menopausa hanno un rischio leggermente maggiore di contrarre il cancro dell’utero.
  • Cancro colorettale non poliposico: Le donne con o a rischio di cancro colonrettale non poliposico hanno un rischio maggiore di contrarre anche quello all’utero e si dovrebbe permettere loro di fare una biopsia dell’endometrio ogni anno a partire di 35 anni.

Tumore e terapie ormonali

La terapia estrogena sostitutiva viene prescritta dopo la menopausa per diversi motivi come la riduzione delle vampate di calore e altri sintomi della menopausa. Inoltre, previene l’osteoporosi (una malattia delle ossa associata alla riduzione di estrogeno dopo la menopausa).

Studi recenti indicano che i rischi di queste terapie, con o senza progestina, superano i benefici, compresa la prevenzione dell’osteoporosi. Tale terapia viene prescritta solo alle donne senza utero a causa del rischio di stimolare la crescita della mucosa uterina. Quest’ultima è un fattore di rischio per il cancro dell’utero. Inoltre, l’aggiunta di progestina – una combinazione conosciuta come terapia ormonale sostitutiva – previene questo rischio per le donne che hanno ancora l’utero.

Come comportarsi

Il governo federale degli Stati Uniti sta valutando la sicurezza nell’uso di terapie ormonali sostitutive a lungo e breve termine. L’indagine è stata avviata a partire da altri studi su tali terapie pubblicate nel 2002. Uno di questi studi, parte dell’Iniziativa sulla Salute delle Donne (WHI) – uno dei più ampi studi sulla salute femminile mai intrapreso e ancora in corso – che indaga sull’uso di combinazioni di estrogeno e progestina nelle terapie ormonali per la prevenzione di malattie coronariche su donne in salute tra i 50 e i 79 anni.

Nel gennaio del 2003, la FDA (U.S. Food and Drug Administration) ha annunciato che sono necessarie altre prove che mettano in guardia dall’uso di prodotti con estrogeni per donne dopo la menopausa. Tali prodotti aumenterebbero il rischio di problemi cardiaci, infarti, ictus e cancro al seno causati dall’estrogeno supplementare – rischi evidenziati dallo studio del WHI, che è stato improvvisamente interrotto quando sono stati identificati tali rischi.

Un altro elemento al quale porre attenzione sono i prodotti con estrogeno, dal momento che non sono approvati per la prevenzione di malattie cardiache. Ai medici è stato consigliato di prescrivere tali prodotti con la dose minima e per il più breve tempo possibile.

Altri fattori di rischio

Un altro fattore da considerare è la razza. Per ragioni non ancora chiare, il cancro dell’utero è due volte più comune nelle donne caucasiche e afroamericane che in quelle non caucasiche. Inoltre, le afroamericane che contraggono questo cancro hanno minore possibilità di sopravvivere.

Molti studi hanno mostrato che il Tamoxifen, farmaco per il cancro al seno, aumenti sensibilmente il rischio di tumore all’utero. Nonostante ciò, non è associato ad un aumento della mortalità. Tuttavia, si crede che tasso inferiore di mortalità dovuta al cancro al seno grazie a questa medicina compensi il rischio di sviluppare il cancro dell’utero. Se prendi il Tamoxifen, non hai bisogno di raggi x o biopsie regolari, ma solo di una visita dal ginecologo una volta all’anno o nel caso ci siano sanguinamenti irregolari.

Sebbene le decisioni riguardanti la contraccezione e la pianificazione familiare siano complesse, bisogna essere consapevoli del fatto che avere dei bambini riduce il rischio di contrarre sia il cancro dell’utero che delle ovaie.

Allora, come puoi prenderti cura di te? Le donne che sono a rischio di tumore uterino devono monitorare strettamente la loro salute. Devono segnalare immediatamente ogni sanguinamento irregolare al medico e fare controlli regolari. La diagnosi precoce e la cura sono fondamentali per superare il cancro dell’utero.

Come ridurre il rischio di tumore dell’utero

Sebbene non ci siano modi noti per prevenire questa malattia, si può ridurre il rischio di contrazione seguendo questi consigli:

  • Fai attenzione quando usi pillole anticoncezionali. Farmaci che contengono estrogeni e/o progestina possono avere un impatto sul rischio di contrarre il cancro dell’utero e delle ovaie. Prendere pillole anticoncezionali negli anni fertili può ridurre il rischio di contrarre questi due tumori. Sebbene non sia ben noto, molti studi hanno dimostrato che l’uso della pillola per 5-10 anni riduce il rischio di questi cancri del 50% circa.
  • Segui una dieta povera di grassi animali. Ci sono alcune prove che questi incidano sull’assunzione calorica generale e sulla quantità di grassi.
  • Tieni sotto controllo il peso mangiando cibi sani e facendo esercizio. Diete ed esercizi possono ridurre drasticamente il rischio di sviluppare il cancro dell’utero e numerose altre malattie comprese quelle cardiache.
  • Controlla la pressione sanguigna riducendo lo stress e mangiando poco sale.
  • Segnala immediatamente al tuo medico perdite di sangue anomale.
  • Fai un controllo pelvico annuale, e anche un Pap test. Ma ricorda: il Pap test non è un modo accurato per individuare il cancro dell’utero.
Scritto da Debora Giosa

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