Statistiche sulla violenza di genere in Italia: Iniziative di supporto e prevenzione

Esplora la preoccupante realtà della violenza di genere in Italia e le strategie efficaci per combatterla. Scopri le iniziative in atto e il ruolo della società civile nel promuovere un cambiamento positivo.

In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, è fondamentale riflettere sulla gravità di questo fenomeno in Italia. I dati forniti dall’ISTAT rivelano una realtà sconvolgente, evidenziando come la violenza colpisca una larga parte della popolazione femminile, con effetti devastanti sia a livello fisico che psicologico.

I numeri della violenza di genere

Secondo le statistiche più recenti, sono circa 6,4 milioni le donne italiane di età compresa tra i 16 e i 75 anni che hanno sperimentato almeno una forma di violenza fisica o sessuale nel corso della loro vita. Questo dato rappresenta una percentuale del 31,9% dell’intera popolazione femminile in questa fascia di età.

Tipologie di violenza

È importante sottolineare che non si tratta solo di violenze perpetrate da partner intimi. Infatti, il 26,5% delle donne ha subito violenze da parte di conoscenti, colleghi o sconosciuti, mentre il 12,6% ha denunciato violenze all’interno di relazioni di coppia. La violenza psicologica, in particolare, è in costante aumento, con quasi una donna su cinque che riporta di averla subita (17,9%). Inoltre, è preoccupante notare che il 6,6% delle donne ha subito forme di violenza economica.

Conseguenze sulla salute

Le conseguenze di tali esperienze traumatiche sono ingenti. Le vittime di violenza spesso sviluppano disturbi gravi, come il disturbo da stress post-traumatico, che colpisce oltre la metà di loro. Inoltre, circa una donna su tre rischia di vivere ulteriori episodi di violenza. Questo scenario mette in luce l’urgenza di interventi efficaci per la prevenzione e il supporto delle vittime.

Progetti di ricerca e prevenzione

In questo contesto, è emerso il progetto EpiWE (Epigenetica per le donne), coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità e finanziato dal Ministero della Salute. Questa iniziativa si propone di esaminare se la violenza possa lasciare impronte biologiche misurabili sulla salute delle donne. Finora, sono stati analizzati i campioni di 76 donne vittime di violenza, utilizzando un questionario elettronico disponibile in più lingue, per garantire l’accesso anche alle donne immigrate.

Il progetto mira a identificare le cosiddette “cicatrici epigenetiche”, che si riferiscono a modifiche che non alterano il DNA ma ne influenzano il funzionamento. Queste scoperte potrebbero contribuire a comprendere meglio gli effetti a lungo termine della violenza e a sviluppare interventi preventivi personalizzati.

Iniziative per i minori

È fondamentale considerare anche l’impatto della violenza sui minori. In collaborazione con la Regione Puglia, il progetto EpiWE si è esteso a bambini e adolescenti che hanno assistito a episodi di violenza domestica. È stato creato il questionario EpiCHILD, somministrato a 26 giovani, inclusi otto “orfani speciali”. I risultati preliminari sono allarmanti e evidenziano la necessità di interventi immediati.

Per affrontare questa emergenza, è imperativo implementare screening sistematici e interventi multidisciplinari che coinvolgano il settore sanitario, scolastico e i servizi sociali. Solo così sarà possibile garantire un supporto adeguato alle vittime e prevenire la ripetizione di cicli di violenza nelle generazioni future.

La violenza contro le donne

La violenza contro le donne non è un fenomeno isolato; essa lascia segni indelebili non solo sulle vittime, ma anche sui loro figli. È essenziale che la società intera prenda consapevolezza di questa realtà e si mobiliti per creare un cambiamento duraturo. Solo attraverso l’educazione, la sensibilizzazione e il supporto alle vittime sarà possibile sperare di ridurre questa piaga sociale e costruire un futuro migliore per tutte le donne.

Scritto da Staff

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