Tubercolosi: come si prende e come si cura

La tubercolosi è una malattia infettiva e contagiosa, che prende il nome del medico e batteriologo tedesco che l’ha scoperta nel 1882.

La tubercolosi è una malattia infettiva e contagiosa, che prende il nome del medico e batteriologo tedesco che l’ha scoperta nel 1882. Scopriamo insieme come si trasmette e come si cura.

Tubercolosi: cos’è e come si trasmette?

La tubercolosi è una malattia infettiva e contagiosa, che può colpire a tutte le età, causata dal batterio Mycobacterium tubercolosis o bacillo di Koch. Prende il nome dal medico e batteriologo tedesco che l’ha scoperta nel 1882. La tubercolosi, che nella maggior parte dei casi interessa i polmoni, si trasmette tramite goccioline di saliva emesse dal portatore dell’infezione mentre parla, tossisce o tramite sputi e starnuti. La maggior parte delle persone che entrano a contatto con i bacilli di Koch non sviluppa i sintomi della malattia, che viene bloccata sul nascere dal sistema immunitario.

La forma di tubercolosi più frequente è quella polmonare, ma la malattia può interessare altri organi e viene definita extrapolmonare. La tubercolosi polmonare si manifesta con sintomi a carico dell’apparato respiratorio, come la tosse, solitamente secca. Se non viene trattata nel tempo possono comparire emottisi e difficoltà respiratorie. Altri sintomi sono febbre, dolore al torace, aumento della sudorazione, inappetenza e perdita di peso. Nella tubercolosi extrapolmonare i bacilli si diffondono attraverso il sangue e la linfa, colpendo gli organi e i tessuti. Le sedi più frequenti sono pleura, sistema linfatico, apparato genito-urinario, pelle e colonna vertebrale. La forma più grave e rara è la tubercolosi miliare, che interessa tutto l’organismo.

Tubercolosi: come si manifesta

Il 90% delle persone contagiate non sviluppa la malattia, ma guarisce senza bisogno di terapia. Per questo i medici distinguono la tubercolosi latente dalla tubercolosi attiva. Nel primo caso i batteri rimangono nell’organismo in uno stato latente e il soggetto non sviluppa sintomi e non è contagioso. Nel secondo caso la malattia si trasmette facilmente e determina sintomi spesso gravi, tra cui perdita di peso, febbre, sudorazioni notturni, brividi, perdita di appetito e tendenza ad affaticarsi facilmente. Determina anche tosse persistente per diverse settimane e dolori al torace. Se i batteri accedono al flusso sanguigno l’infezione può colpire altri parti del corpo. La diffusione extrapolmonare è più frequente nei bambini e nelle persone immunodepresse. Se non viene trattata in modo tempestivo e adeguato può essere fatale.

Tubercolosi: cura e prevenzione

Sia la tubercolosi latente che la tubercolosi attiva possono essere trattate. I pazienti con infezione latente non hanno sintomi e non sono contagiosi ma spesso iniziano la terapia dopo l’esposizione per evitare il passaggio allo stadio attivo. Il medico potrebbe consigliare un ricovero in ospedale per una valutazione iniziale e una cura se si tratta di un bambino, se si verificano gravi reazioni ai farmaci e se il paziente soffre di altre malattie. La maggior parte dei bambini può essere curata a casa, per via orale, mentre in alcuni casi potrebbero essere prescritte combinazioni di tre o quattro farmaci. La cura potrebbe richiedere anche da 6 a 24 mesi per completarsi, ma i farmaci devono essere assunti in modo corretto per riuscire a sconfiggere l’infezione. La tubercolosi si può prevenire evitando contatti con chi ha la malattia attiva, usando farmaci come prevenzione in casi di alto rischio e mantenendo standard igienici adeguati.

Scritto da Chiara Nava

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